Raquel Miller è una donna che ha in mano il mondo, travolta dalla sfortuna perde tutto e si deve rimettere in gioco.
Il primo passo è cercarsi un lavoro, ella infatti trova un posto come segretaria al fianco di un uomo che è tutto eccetto che monoto...
Lo guardo seduto fuori sulla sua sfarzosa terrazza, si sta fumando una sigaretta, il vento gli scompiglia i capelli già spettinati e gli apre la camicia ancora sbottonata, mettendo in mostra i suoi molteplici tatuaggi. Come mi sento? Non male ma nemmeno bene.
Ero io la persona lucida, quella che avrebbe dovuto metterci un freno, avrei dovuto curarlo e poi metterlo a letto senza farmici portare a ruota. Mi infilo gli slip e cerco di darmi una sistemata alla bene e meglio raggiungendolo.
Arrivo al suo fianco senza rivolgergli la parola e lui fa lo stesso, si porta la sigaretta alle labbra e continua a fumare senza nemmeno guardarmi. Il silenzio è sordo tra di noi, non era mai accaduto prima. Mi fa sentire l'esigenza di accendermi una sigaretta a mia volta e così faccio, afferro il pacchetto situato sopra alla ringhiera, ne prendo una e l'accendo con l'apposito accendino.
«Ti dai al fumo dopo al sesso?» rompe il silenzio facendomi abbassare il capo, «Abbiamo sbagliato?» rispondo con un'altra domanda e si porta la sigaretta alle labbra, «A fare cosa? Ad ammettere che c'è qualcosa tra di noi? A fare l'amore per tutta la notte? Non mi sento in errore. Ti senti di aver sbagliato?» guarda fisso davanti a sé, l'alba ed il sole nascente dietro ai palazzi di New York City.
«Sono una tua dipendente Kyler...» scuote il capo: «Non c'è niente di male.» lo guardo, ha ancora il sangue in volto ma è divenuto crosta, non mi sono presa cura di lui come avrei dovuto.
«Penso sia stata la foga del momento... eri arrabbiato... ero lì a tormentarti... abbiamo avuto una piccola discussione.... ti ho detto delle cose che ti hanno magari fatto sentire al sicuro... hai scaricato la rabbia.» volta lo sguardo in mia direzione: «È questo ciò che pensi Raquel? Credi ti abbia scopata perché non avevo più voglia di prendere a pugni le pareti?» rimango in silenzio, lo sto accusando in maniera fin troppo ignorante. «Però... dopo averti detto di essermi innamorata di te...» «Pensavo avessi capito che non mi porto a letto chiunque.» è l'unico uomo nel mondo a possedere la bellezza e non voler scivolare tra le braccia di una donna e l'altra.
«E Carmen? Mi hai detto di essere una distrazione a tempo perso...» mi sto tutelando, gli ho detto di amarlo e dopo la nostra notte, ho paura possa prendere le distanze da me. Si porta la sigaretta alle labbra, «Vuoi sapere perché me la sono scopata?! Avevi chiuso una relazione da poco e non potevo fare il coglione con te, proprio perché conoscendoti, ho capito di volere qualcosa di vero. Era una distrazione a tempo perso sì, ma solo per non fare qualche cazzata nei tuoi riguardi.» si scoprono gli altarini. Quindi le sue gentilezze, le cene, i regali... le ha sempre fatte queste cose perché provava qualcosa per me?
Mi lascia senza parole a questo punto. «Penso... penso non esista più nessuno che abbia avuto il tuo stesso riguardo nei miei confronti Kyler.» alza le sopracciglia, «Ti rispetto troppo Raquel.» sorrido e la sigaretta si sta consumando da sola tra le mie dita, «Nessuno mi ha mai detto una cosa del genere.» annuisce, «Perché io non sono nessuno di quei tipi con la quale ti frequentavi prima. Sono diverso, e ho capito come sei, ti accetto in tutto e per tutto e voglio insegnarti a vivere. Spero lo capirai e ti lascerai andare a me senza avere questi brutti pensieri... non sono come loro.» ripete e si volta in mia direzione. Mi viene spontaneo baciarlo sulle labbra, «Il moscone sul pube però... è uno spettacolo esilarante.» sussurra sulle mie labbra strappandomi un sorriso che mi costringe a spingerlo mentre lo canzono. «Eh dai! Ho fatto una stupidaggine di gioventù! Ora fili in bagno con me perché devo medicarti quella ferita oscena.» mi sorride, «Ai comandi, finisco la sigaretta ed arrivo.» spengo la mia nel posacenere e mi allontano da lui sapendo che mi sta guardando. Arrivata alla porta mi volto trovandolo a sorridermi, siamo... una coppia!
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