24. Nuove occasioni

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Dopo avermi mandato la sua posizione, ho raggiunto Daniel in un bar della zona centrale, appena poco distante da Central Park.
Ho scoperto essere un uomo poco più vecchio di me, di bell'aspetto, i capelli bruni, la barba ben curata e gli occhi azzurri da fare invidia al cielo.
Come mai in questa azienda lavorano solamente dei bei ragazzi?!

È seduto al tavolo di fronte ad una tazza di caffè fumante e si sta guardando attorno.
Alzo il braccio destro per farmi vedere, si alza e mi fa cenno di avvicinarmi.

«Piacere, Daniel, Kyler mi ha accennato qualcosa a proposito della tua bellezza... non pensavo lo fossi a tal punto!» gli stringo la mano incredula che Kyler si sia sbottonato sulla mia persona ma questo sicuramente prima del nostro incontro sfociato in una barzelletta.

«Grazie per i complimenti, sono Raquel comunque.» mi sorride mostrandomi una fila di denti bianchi e perfetti e mi fa cenno di prendere posto, «Ordina quello che desideri.» lo ringrazio ed opto per un toast, ieri sera ho mangiato poco per via di Jennifer che mi martellava la testa con la storia di Kyler e dopo il risveglio turbolento di oggi, non ho ancora mangiato e non ho voglia di dolce per quanto è amara la vita.

«Dunque, sei al posto di Carmen.» dico cercando di mutare la contentezza nella voce, quella donna è un parassita, non si intende di niente ed è stagionata per capire le esigenze delle donne odierne.

«Oh... sì per fortuna... stamattina quando ho visto entrare Kyler nell'ufficio di Gordon senza di lei al seguito ho sospirato, sapevo avrebbe presentato una stronzata... pardon!» alza entrambe le braccia, mi lascio sfuggire una risata: «Non preoccuparti... è stata colpa mia in realtà.... non le ho corretto la presentazione.» aggrotta le sopracciglia, «Strano, Kyler ha detto che hai fatto un ottimo lavoro invece, ed infatti hai convinto tutti.» assurdo, nonostante non abbia adempiuto ai miei oneri, facendo di testa mia, Kyler non solo non mi ha licenziata, ha detto a tutti che ho lavorato bene anche se la presentazione era la mia e non quella di Carmen come da richiesta fatta.
Deve avere molta fiducia in me se non mi ha smascherata... mi sento ancora peggio ad averlo fermato... ecco cosa succede a mischiare i sentimenti con il lavoro!

«Sono la sua assistente... penso sia in obbligo di doverlo dire.» scuote il capo e gioca con il cucchiaino nella sua tazza: «Non proprio... ci mette meno di un secondo a far saltare qualcuno dalla propria postazione se non va bene... comunque... saremo partner lavorativi... questo implica che puoi e devi chiamarmi per qualsiasi cosa ed io ti terrò aggiornata su tutto.» annuisco contenta di averlo al mio fianco, sembra molto abile nel suo lavoro.

«Domani pomeriggio ho un incontro con Gordon per iniziare a lanciare questo prodotto tra le grandi aziende.» annuisco, so bene come agirei io, lui purtroppo non lo conosco e non ho idea di cos'abbia intenzione di fare.
«Vuoi che venga con te?» mi sbilancio, sto nuovamente facendo qualcosa che Kyler non ha approvato ma è più forte di me.
«In teoria... dovresti restare con Kyler... però... se vuoi posso chiederglielo.» sgrano gli occhi ricordandomi cosa mi ha detto questa mattina in ufficio a proposito del tenerlo aggiornato sulle mie idee.
«È meglio se ci parlo io.» sul suo viso si dipinge un sorriso, «Ho la netta sensazione che io e te lavoreremo bene insieme.» addento il mio toast ed annuisco, questa volta può funzionare.

***

Non è rientrato come mi aveva detto, comincio a pensare di avercela davvero con me al punto di aspettare la mia messa a letto per poter entrare.
Nel pomeriggio ho fatto tutto ciò che mi ha chiesto, compreso passare dalla lavanderia a ritirare una valigia di abiti griffati per i vari eventi.
Appena tornata a casa mi sono rifatta un'altra doccia perché ero in uno stato pietoso ed ho deciso di mettermi ai fornelli per farmi perdonare.

Quando ero piccola ed ero giù di morale, mio papà era solito cucinarmi le polpette al sugo e mi coinvolgeva nella preparazione.
Agli inizi ero stanca, senza voglia, una volta messe le mani ai fornelli, trovavo il piacere di modellare le polpette, aggiungerci le spezie e cucinarle con l'uomo della mia vita.

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