40. Un buongiorno pieno di buone notizie 🔴

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Questa mattina mi sono alzata presto, Kyler stava ancora dormendo e mi sono messa alla mia scrivania ed ho acceso il portatile.
Inforco gli occhiali da riposo ed entro nel nostro profilo di lavoro, ogni tanto mi guardo indietro per vedere se sto disturbando Kyler ma lo trovo sempre a dormire beatamente.

Da quando siamo entrati nelle vacanze natalizie, grazie al video da me postato, abbiamo raddoppiato le vendite, ormai il mascara sta prendendo il largo.

Afferro il mio cellulare, Jenny mi ha mandato gli auguri di buon Natale, imposto una risposta e mi arriva un altro messaggio.
Daniel.

Non lo vedo e non lo sento da quella famosa serata.

- Beccata, stavi guardando gli andamenti del sito!
Un successone, buon Natale Raquel :)

Parrebbe essere tutto nella norma, un po' meno il fatto che guardi gli ultimi accessi al sito.

- Sì, sono molto contenta, di questo passo prenderemo tutta la linea dei prodotti Galaxy, buon Natale a te.

Mi manda la foto sua e della sua bambina. Sono contenta stia lottando per i suoi diritti, a quanto pare la nostra ultima conversazione non gli è scivolata addosso e sta facendo di tutto per avere la bambina con sé.

- Bravissimo!

- Un domani potrai esserci anche tu a casa mia a festeggiare con lei... non appena troverò le prove che serviranno a farti capire chi è realmente l'uomo che hai di fianco.

Spengo il display, ha ricominciato con le sue cattiverie gratuite.
Mi distraggo giusto in tempo, sulla casella della posta, sta lampeggiando una notifica.
Afferro il mouse e mi avvicino all'icona, ci clicco sopra due volte e mi ritrovo nella pagina delle mail di Kyler, la gestisco interamente io quindi non è un problema se ora leggo il suo contenuto.

È della Galaxy.

"Salve, ci scusiamo per il giorno festivo e cogliamo l'occasione per augurarvi un felice Santo Natale.
La vorremmo avvisare che nella notte tra il 24 ed il 25 dicembre, il video dalla sua sponsor postato ha raggiunto vette incredibili e le vendite hanno superato di gran lunga le nostre aspettative, vorremmo per tanto, appoggiarci a voi e diventare veri e propri partener lavorativi.
Se è d'accordo signor Lewis, sarei lieto di riceverla nel mio ufficio dopo le feste, così potremo chiacchierare su un'ipotetica campagna di cosmesi, promozioni e altri prodotti da lanciare sul mercato.

Distinti Saluti.
Galaxy Cosmetics Producer."

Cosa?!
Sono senza parole!
Gordon vuole prendere la BeautyFarm&Son come azienda di fiducia!

Premo subito l'icona 'rispondi' e sono pronta a fare le veci di Kyler, non lo voglio svegliare.

Comincio a scrivere ringraziandoli, augurando loro un felice Natale e le sue braccia mi cingono intorno allo sterno, mi accarezza il seno e le sue labbra premono sul mio collo.
«Sei tremenda!
Non ti si può lasciare un secondo e già sei al lavoro.» i brividi corrono sulla mia schiena e sulle spalle mentre sento le sue labbra su di me e la barba ispida.
«Kyler?
Devo darti una buona notizia.» mi sposta i capelli dall'orecchio destro, «Shhh.» sussurra al proprio interno e mi lascia un piccolo bacio sul lobo, afferrandolo appena coi denti, la sua mano corre su di me, mi accarezza il seno e giunge ai miei pantaloncini.
Mi accarezza da sopra al tessuto.

Rimango immobile appoggiata allo schienale della sedia, dietro di me, mi tiene stretta con il braccio sinistro e mi bacia il collo.
Il suo profumo mi invade i sensi e li fa suoi.

La sua mano destra entra nei miei pantaloncini e scavalca gli slip, mi trova, mi irrigidisco, se c'è una cosa che non riesco a resistere, e questo genere di piacere, Kyler lo sa e mi tiene stretta.
«Godi Raquel, non pensare al lavoro, io sono il tuo lavoro.» mi appoggio con il capo alla sua spalla e chiudo gli occhi.

Mi accarezza in maniera circolare, sfruttando la mia emozione per procurarmi ancora più piacere.
La schiena si inarca, sospiro, so che nell'altra stanza ci sta dormendo mio padre e non vorrei sentisse qualcosa.
«Kyler... Gordon vuole vederti dopo le feste... vuole continuare a collaborare con la nostra azienda...» dico tra i gemiti di piacere che mi sta causando.
«E tu... gli hai risposto?» sussurra al mio orecchio, ha aumentato il ritmo e mi trattiene quando cerco di muovermi.

«Gli stavo per scrivere poi mi hai...» «Ti ho?» «Mi hai...» «Ti ho?» vengo.
Raggiungo un orgasmo.
Il mio corpo viene invaso da ogni più piccola scossa causata dal piacere che le sue dita mi stanno provocando.
Tremo nella sua presa, è quasi impossibile stare ferma.

«Brava.... mia.» il ritmo decelera e il mio corpo è senza forze.
Si allontana da me e mi dà un bacio sulla tempia, «Buongiorno amore, ti aspetto di là con gli altri per la colazione non appena avrai finito.» ammicca un occhiolino ed esce dalla stanza.
Lo guardo sbalordita e rimango senza capacità di risposta.

È proprio tremendo.

***

«Sempre per ultima eh!?» mi schernisce non appena metto piede in sala da pranzo, sono l'ultima è vero, ma dopo l'incontro con Kyler, mi ci è voluto un po' per riprendermi.
«Scusa mamma, ero sotto alla doccia.» «Raquel, le abitudini che hai in casa tua, devono rimanere in casa tua, non in suolo neutro dove ci sono altre persone che assumono dei farmaci e hanno bisogno di mangiare ad un orario ben preciso.» si riferisce alla sua pressione.

Sospiro.
Mi ero dimenticata perché sono convinta che un giorno la farà alzare a me e ci rimarrò secca!

Ripresa il giorno di Natale, a trent'anni davanti a tutti i presenti, compreso il mio ragazzo.

«Buon Natale mamma.» dico prendendo posto a tavola.
Mia sorella mi passa la caraffa del caffè caldo.

«Fai anche la spiritosa?
Questa nuova relazione ti rende tanto ilare nei confronti di tua madre?!» «Rosalia, non ricordavo che di prima mattina potessi essere tanto scontrosa.» interviene mio padre facendole alzare entrambe le sopracciglia, «Vedi?!
Poi tuo padre si coalizza con te e mi fate passare dalla parte del torto di fronte a tutti, non che mi importa della loro presenza e del loro pensiero, sia chiaro, però fate questo.» la vittima è entrata in azione con tanto di offese a chi non ne può niente.

Non ci osiamo a pronunciare più parola, gliela diamo vinta, la lasciamo convinta di ciò e consumiamo la nostra colazione ovviamente nervosi.

Non ci osiamo a pronunciare più parola, gliela diamo vinta, la lasciamo convinta di ciò e consumiamo la nostra colazione ovviamente nervosi

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