12. E ci scrivo il tuo nome

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Questa mattina ho lasciato la colazione sulla scrivania del mio capo con una convinzione: dopo il suo gesto inaspettato di ieri, credo che tra di noi, stia nascendo qualcosa.
Potrebbe essere una bellissima amicizia come un qualcosa di più.
Nell'ultima settimana gli ho sentito utilizzare termini come: "mi piaci" e "mi stai a cuore" in contesti legati a del tempo trascorso insieme.
Ha speso oltre trecento dollari per farmi riavere la mia auto, nei suoi giorni di riposo ha trascorso il suo tempo a cercarmi e chattare con me, deduco di non essere un completo nessuno per lui.

Gli ho passato tutta la mattina le chiamate perse del giorno precedente, l'ho visto lavorare sodo, ogni tanto mi sono voltata verso Wanda conoscendo la storia. L'ha sempre guardato con fare circospetto, la capisco ma ora comincia ad irritarmi.
Vorrei alzarmi e chiederle cosa non va, quale problema l'affligge e perché i suoi occhi sono così speranzosi di vedere Kyler fallire.

Sono uscita durante la pausa pranzo insieme a Jenny, oggi ha fatto mezza giornata ed è venuta a trovarmi a lavoro.
Kyler è stato contento di vedermi andare a mangiare un boccone in sua compagnia.
Ho trascorso il pranzo a giustificarmi con la mia migliore amica, dicendole di non esserci ancora niente tra di noi e che sì, penso di interessargli ma che rimane il mio capo e dovrò andarci con i piedi di piombo.
Mi sono presa una ramanzina degna di nota sul lasciarmi andare e non l'ho assecondata, mi sono limitata a tornare nel mio ufficio e la giornata è stata lineare.
Alle diciotto lo studio ha iniziato a svuotarsi e Kyler mi ha proposto una cosa strana. Mi ha lasciato l'indirizzo di un ristorante o meglio, una rosticceria e mi ha chiesto di portargli delle costolette e delle alette di pollo intorno alle sette di sera perché libero dagli impegni.

Il suo occhiolino è stato sinonimo per me di un'altra cena che probabilmente consumerò nel suo ufficio visto che mi ha fatta rimanere per ultima.
Sono scesa in strada e salita sulla mia auto, ho impostato le coordinate per il luogo e ho ordinato chiedendo un servizio d'asporto.
Ho aspettato che tutto fosse come richiesto, aggiungendo qualche patata che lui non aveva chiesto ma che a me piacciono particolarmente, decidendo di pagare coi miei soldi senza utilizzare il contante che mi ha lasciato e ritiro l'ordine.

Dopo tutto quello che ha fatto per me, almeno una cena gliela devo, soprattutto perché ho ordinato qualcosina in più.
Il viaggio in auto per ritornare allo studio è eterno con il buon profumino che arriva dalla busta, abbasso i finestrini sperando di sentirlo meno e vado di male in peggio, è arrivata l'ora di cena e tutto New York profuma di pietanze.

Lo stomaco brontola, ferma al semaforo mando una foto a Jenny della cena, dicendole di non aspettarmi perché mangerò con Kyler.
Jenny è stata parecchio contenta e sono ripartita al verde cercando di fare il più in fretta possibile per non far freddare il tutto.
Parcheggio al mio posto controllando che non ci siano cartelli, da quella volta, ne ho il terrore, afferro la busta e torno in studio premendo il tasto dell'ascensore corretto.

«Eccomi... sono...» nello studio vuoto c'è solo una luce accesa, quella del suo ufficio.
Da lì provengono dei sospiri, dei gemiti e gridolini di piacere.
Mentre cammino la busta fa rumore e l'appoggio alla prima scrivania disponibile avvicinandomi di qualche passo all'ufficio del mio capo la cui porta è chiusa.
I gemiti sono più udibili.... cazzo!
Chiudo gli occhi, che situazione spiacevole...
Sospiro, potrei semplicemente andarmene invece mi sento ingessata da capo a piedi.
Kyler è lì dentro con una donna e ci sta facendo sesso.
Sento lo sfregarsi dei loro bacini sudati ad ogni spinta, la scrivania strisciare per quanto sta facendo forte.
Che vergogna!
Che idea inutile ho avuto, sono una povera illusa... ho pure comprato le patatine!

Me ne devo andare, non posso restare qui, secondo la sua richiesta, dovrei essere in qualche meandro della città, probabilmente in collera con qualche imbranato per la pessima guida! Invece sono qui ad ascoltarmi il tutto come se fosse un libro audio.

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