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26. Attrazione imbattibile

Nelle settimane successive mi sono limitata a svolgere il mio lavoro.
Kyler è rimasto sulle sue e questo non gli ha impedito di far andare la bionda Carmen avanti ed indietro per la casa, sempre con una scusa differente, girandomi attorno per darmi il tormento.
Mi sono concentrata sul lavoro, la mia unica via di fuga.
Daniel mi ha aggiornata sugli andamenti del prodotto e siamo a buon punto, domenica prossima lo utilizzeranno le modelle su un set fotografico e vedremo come andrà.

Il mio rapporto con lui è nella norma, si vede chiaramente avere un debole per me, mi invita spesso a cena, o a vedere dei film o a fare dei giri in moto per la città durante i weekend.
È carino ma non riesco a lasciarmi andare come vorrei, la mia testa è ancorata a casa Lewis, su Kyler, non faccio altro che pensare a lui e mi sto chiedendo perché sia tanto arrabbiato con me e continua a sguinzagliarmi addosso la sua amica Carmen.

«Pronto?» «Ciao amore mio.» sorrido a sentire la sua voce, ogni volta mi solleva il morale quando ho dei pensieri negativi.
«Ciao papà, come stai?» «Tutto bene... sto sempre come tale alla casa al mare.» annuisco, ho preso tutto da mio padre, amare la città ma tenendoci la distanza, lavorarci di giorno e cercare un angolo di pace nella notte della periferia.
«È l'idea migliore che potessi avere papà... hai bisogno di pace e la madre di Missy non ti lascia spazio per respirare da quando è tornata in America.» non ce l'ho con Jessica, fin dai tempi più vecchi, è sempre stata gentile con me o almeno, ci ha provato.
Il problema è la sua cotta per mio padre, ancora ardente dopo il fallimento del loro matrimonio.
Non ha mai accettato, proprio come mia madre, l'idea che papà sia andato oltre, preferendo restare da solo contro alle mille insidie del matrimonio, a mio avviso, ha sempre scelto male in fatto di donne; mamma era noiosa, cinica, vedeva il male ovunque mentre Jessica era ed è tuttora morbosa nei suoi confronti, ed ovviamente in quelli di Missy al punto tale da vedermi una rivale quando è mia sorella e voglio il meglio per lei.

«Oh... non ricordarmelo... l'ho lasciata anni fa ed ancora insiste nel riprovarci... tu?
Tutto okay?» guardo il laptop, Daniel mi sta mandando delle faccine che sorridono ad ogni pollicione alto inviato per quanto riguarda gli andamenti del prodotto da testare.
«Tutto bene... il mio capo mi ha affidato il progetto del mascara... quello che dall'altra parte mi ha fatta licenziare.» «Ma è un bene amore, significa che si fida di te... ci stai lavorando con Kyler?» non è propriamente una bugia, sto lavorando per lui.

«Sì...» «Quel ragazzo mi piace, Raquel.» sbuffo silenziosamente.
Non lo ha mai detto per quanto riguarda nessuno. Se si tratta di lui è tutto diverso.

«Come mai papà?
Ci hai visti una volta sola...» «Lo vedo da come ti guarda che nutre grande rispetto per te e... è preso.» preso... sì, nel chiedermi come sto per assegnarmi qualche compito.
Se mio padre sapesse che in realtà tra di noi non c'è nulla di concreto penso mi toglierebbe il saluto.

«Mi fa piacere... davvero...» «Lo porterai qui al Ringraziamento?» chiudo gli occhi, lo immaginavo sarebbe andata a finire come tale, avrei preferito andare da mia madre, con la scusa che odia gli uomini, sarei andata da sola.
«Non lo so papà... c'è anche la sua famiglia... dovrei chiederglielo.» «Ci sarò David.» Kyler è appena entrato in salone, lancia come al solito la ventiquattrore sul divano, sempre incurante del laptop al proprio interno ed in mano ha una busta contenente un panino mezzo mangiato che butta nella spazzatura senza passare dal frigorifero.

«È arrivato mio genero?!» papà è euforico nel mio orecchio.
«Non esageriamo... comunque sì, è arrivato.» «E verrete da me per il Ringraziamento?» «Papà... ti ripeto che magari Kyler ha da andare dalla sua famiglia per...» mi strappa il telefono dalle mani e se lo porta all'orecchio, «Verremo da te David... solo se cucinerai la purea che mi hai promesso.» non sento cosa dice mio padre all'altro lato del telefono, odo una voce contenta di essere in quella conversazione e dopo poco, attaccano la telefonata.