Mi sveglio di soprassalto coricata sul pavimento ed un mal di schiena tremendo.
Ieri sera dopo quella pessima figura, mi sono addormentata dove mi sono ritrovata.
Sono piena di cloro, i capelli sono duri come se fossero una parrucca mal gestita, dovrei farmi una doccia e rendermi presentabile, «Oh cazzo!» ho visto l'orologio segnare le nove.
Ieri sera non ho avuto modo di dire a Kyler della presentazione e di sicuro si saranno trovati una sorpresa!Afferro il mio cellulare sperando che Carmen mi risponda.
Kyler non mi ha svegliata stamattina e come dargli torto, mi sono chiusa a chiave in stanza e l'ho fatto sentire minuscolo ieri sera con la mia caduta di stile, buttando le cose sul piano lavorativo, un lavoro che sto rischiando di perdere a causa delle mie inadempienze!Fuggo da uno per mantenermi l'altro e non riesco a farli coesistere sbagliando in entrambi i fronti.
«Rispondi razza di manico di scopa.» mi dirotta alla segreteria come sempre.
Mi alzo, apro la porta correndo nella doccia dopo aver scritto un messaggio a Carmen.- Carmen non troverai modifiche nella presentazione, dovete prendere quella nel file blu... ti prego di avvertire Kyler prima di esporla!
Sicuramente non mi risponderà, devo muovermi!
Mi lavo in fretta e furia e cerco di asciugarmi i capelli come posso, vedendo il display illuminarsi.
Mi paralizzo, subito dopo, quasi come se avessi degli spasmi, mi tremano entrambe le mani, è Kyler che mi ha scritto un messaggio dopo avermi chiamata circa sette volte.- Dove cazzo sei finita!?
Mi servi nel mio ufficio, ADESSO!È fatta! Sono fritta.
Non aveva mai osato rivolgersi a me in questa maniera, utilizzando delle parolacce, deduco essere veramente arrabbiato.
Mi cambio velocemente, indosso la gonna e la mia solita camicia bianca, lego i capelli ancora umidi ed esco di casa.
La mia postazione è questa, non devo entrare in ufficio a meno che Kyler non me lo dica, non mi ha chiesto di portarmi nulla, questo implica che devo andare a mani vuote.Corro per strada essendo vicina al lavoro, ogni tanto osservo il telefono mentre la folla ed i semafori mi impediscono di andare alla velocità che vorrei, non mi sta più cercando per fortuna o forse non è un bene, non ne ho idea, non vedo l'ora di arrivare a destinazione per poterlo scoprire.
Finalmente, tra uno spintone e l'altro e bruciando un rosso per i pedoni che mi è quasi costato la vita, arrivo a destinazione.
Entro nello stabile e prendo l'ascensore.Nello studio tutta la vita scorre come sempre, guardo la mia vecchia scrivania, Helen è alle prese con le telefonate, le stesse che facevo io e dovevo rimbalzare nel pomeriggio per via degli impegni di Kyler.
La guardo, rimpiango quella postazione, era davvero il lavoro più semplice del mondo.La porta dell'ufficio di Kyler è aperta, non mi serve il permesso per entrare ma per educazione, mi fermo sulla soglia bussando alla porta aperta.
Kyler è seduto alla sua scrivania, sta guardando il monitor del suo computer Apple, non appena mi sente, alza lo sguardo.È serio.
Mi fa cenno con la mano destra di avanzare e così faccio ma senza sedermi, voglio sia lui a darmi il permesso.Dentro di me qualcosa si sta spezzando, ho paura possa licenziarmi, dopo ieri sera, potrebbe avere tutte le ragioni del mondo.
«Sono alto, non una giraffa, siediti.» è acido, partiamo male.Annuisco inghiottendo il groppone.
«Sabato sera... mi hai detto che non avresti lavorato perché la presentazione l'avevi già corretta... oggi mi ritrovo la stessa che fa acqua da tutte le parti con errori di sintassi e concetti lontani anni luce dalla nostra azienda... ecco... scoperto questo... spiegami, che cazzo hai fatto tutta la notte sabato?» gira il monitor in mia direzione, mostrandomi gli strafalcioni e la logica di Carmen che non si avvicina minimamente a quel prodotto, la presentazione che avrei dovuto correggere.
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Favorite ▪️Bill Skarsgård▪️
Novela JuvenilRaquel Miller è una donna che ha in mano il mondo, travolta dalla sfortuna perde tutto e si deve rimettere in gioco. Il primo passo è cercarsi un lavoro, ella infatti trova un posto come segretaria al fianco di un uomo che è tutto eccetto che monoto...