16. Sorprese

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Sono stata la prima ad alzarmi questa mattina.
Le abitudini non cambiano e gli faccio trovare un croissant alla crema ed un caffè tiepido sull'isola della cucina.
«Wow... bel buongiorno.» lo stupisco piacevolmente, «Mi fa piacere... oggi è il mio primo e vero giorno come tua assistente e non voglio sbagliare nulla.» il campanello suona e si avvia alla porta mentre si sistema la cravatta, «Tranquilla, farai un figurone, come sempre.» apre la porta e mando giù il groppone più amaro del mondo.

La bionda e striminzita Carmen gli si fionda con le braccia al collo e lo bacia sulle labbra, «Eccomi tesoro.» ci mancava solamente lei per rendermi tesa all'incontro con la sua agente.
«Carmen, ti presento la mia assistente, Raquel, Raquel, lei è il mio agente.» mi cade il caffè e sporco tutto, comprese le mie scarpe.

«Sul serio?! Tu?!» sgomenta con un mezzo sorriso compiaciuto sul viso, «Vi conoscete?!» abbasso il capo ma non sono io a rispondere, «Purtroppo sì... abbiamo un'amica in comune.» che conosco da molti più anni ma non voglio entrare nei dettagli, sarebbe fare il suo gioco ed arrivata alla mia età non mi sembra proprio il caso.

«... Beh... a me non interessano i trascorsi che avete.
Qui dentro, lavorate entrambe per me perciò vi dovrete abituare a vedere spesso e a collaborare.» so bene avere ragione, purtroppo devo mettermi in testa essere come tale.
Non aspetta una risposta da parte nostra ed abbandona la stanza.

«Non c'è problema sopportarti a lavoro... tanto quando lo strazio con te terminerà... me lo porterò a letto e farò in modo e maniera che tu oda anche il più piccolo gemito.» mi si avvicina sussurrandomi questa cosa all'orecchio, mi lascia senza parole, non voglio attaccarmi qui, proprio a casa del mio capo.
Kyler torna nella stanza con un raccoglitore rosso, si appoggia al tavolo e lo apre, vedo tutti i progetti della Beauty Farm.

«Carmen, Raquel mi stava proponendo di espanderci anche sul mercato, non solo in privato ma anzi, usare i social per darci uno slancio, essere uno sponsor e vendere nei supermercati e non solo dai privati.» Carmen alza le sopracciglia fini come un filo, «E Raquel chi sarebbe?!» si potrebbe pensare che chieda il mio nome perché ho avuto una buona idea e mi teme in qualche modo, in realtà, sta proprio chiedendo chi sono.

Kyler si scambia uno sguardo con me, mi mordo il labbro inferiore, se solo potessi risponderle e dirle esattamente tutto quello che penso.
«È lei, la mia assistente, te l'ho presentata poco fa.» alza le sopracciglia ancora una volta, la fronte si corruga in maniera strana, si vede essere colma di siero per tirare la pelle.

«Ah!
E... ma appunto, è solo un'assistente.» «Che lavorava come agente.» concludo, non sono proprio riuscita a trattenermi.
Questo fa voltare completamente la sua persona in mia direzione, accavalla le gambe e lo spacco sulla gonna si allarga, mette in risalto le sue cosce secche coperte da un velo di calze nere trasparenti.
«E come sei finita indietro mia cara?!» dovevo mordermi la lingua, «Non è importante!
Quello che importa è che per me è un'idea valida che potrebbe fruttarci parecchio se applicata come si deve.» interviene Kyler facendole spalancare la bocca, «Quindi... dai credito all'idea di una vecchia agente fallita, piuttosto che confrontarti con me?!» Kyler allunga il braccio sul tavolo ed afferra la bottiglia d'acqua, ne versa un goccio in un bicchiere di cristallo, «L'ho chiesto il tuo parere... hai solamente sparlato di una tua collega, io sono il capo, l'ultima parola è la mia.
Vorrei che ti recassi da chi di dovuto, ovviamente ti condurrà Raquel ai vari numeri di telefono, e parli dell'idea, mettiamoci a lavorare su questo mascara.» volta la pagina, chiudo gli occhi ed un nodo mi chiude completamente la gola.

Galaxy 2.0... il mascara che mi ha fatto concludere la mia carriera alla Cosmetics Corp... il progetto è dunque di nuovo in ballo al migliore offerente dopo che avevo vinto tutti i diritti su di esso?!
Devo dedurre che Jacobs non stia facendo un buon lavoro senza di me.

«Qualcosa non va Rachel?!
Sei sbiancata.» incalza la vecchia dalla voce petulante.
Scuoto il capo, l'attenzione di Kyler è rivolta su di me, non voglio fargli vedere che sto cedendo e dopo ciò che mi è accaduto, ho paura a riprendere in mano questo progetto, anche se non direttamente come agente.

«Ho solo caldo... mi scusate?
Dovrei andarmi a rinfrescare.» al cenno del mio capo, corro in bagno.
Mi chiudo la porta alle spalle e corro al lavandino, la guerra per rivincere quei diritti... i numeri da cercare, il progetto da far avanzare, le varie prove... tutto... il 2.0 immagino sia la rivisitazione ma sta a noi decidere se vale o meno.
Apro il rubinetto e faccio scorrere l'acqua fredda, mi tampono il viso un paio di volte dopo aver impregnato un asciugamano lasciatomi da Kyler ieri sera.

Non sono pronta.

Non sono pronta

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