Favorite ▪️Bill Skarsgård▪️

34. Il Ringraziamento (Parte 2)

Questa stessa casa che poco tempo fa mi sembrava vuota e le stanze enormi, con tutta la famiglia Lewis al completo, non mi sembra più tanto grande e fredda.
Le stanze sono piene, i termosifoni caldi, l'eco delle voci rimbomba per tutta la casa dandole finalmente l'aria giusta.

Dopo essere rientrati, Kyler ha finito di presentarmi il resto della famiglia.
Dalton è accompagnato da una bellissima donna di nome Mindy, sua moglie da ormai nove anni.
Anthony, insieme alla sua bellissima figlia è seduto al fianco di sua moglie Evelyn, donna taciturna dagli splendidi occhi di ghiaccio ed i capelli colore del grano.
Timothy ha la sua compagna, un'infermiera robusta ma dai lineamenti molto fini, Rose è con Louis, suo ragazzo da ormai due anni che mi ha accolta con il sorriso.
Danny è accompagnato da una ragazza dai capelli corvini che ha conosciuto poche settimane fa a quanto ha detto, perfino Alan ha una ragazza, Claire, sua compagna di classe, mentre Logan è solo ma non mi pare perso, se ne sta seduto a chattare sul suo telefonino e sorride, ho notato essere sui siti giusti per fare le conoscenze che gli servono.

«Le stanze sono piene quando la famiglia si riunisce.» Rose porta la tovaglia che aiuto a stendere sulla tavolata molto lunga, adibita in questo modo per farci sedere tutti.

«Ho notato... a casa mia per arrivare ad un numero simile, bisognerebbe chiamare anche i vicini ed i rispettivi parenti.» le strappo un sorriso e mi passa le posate che afferro con molto piacere per posarle ai lati dei piatti di ceramica.
«Da un lato è meglio la tua famiglia... avete più pace e meno litigi... la vera fortuna sono le compagne dei miei fratelli ad alzare un po' il numero di ragazze in questa casa.» ammicca un occhiolino.
«E tu?
Come mai sei qui? La cosa mi fa piacere eh... sei molto simpatica... ma come mai non sei con la tua famiglia?» aggrotto le sopracciglia, «Non si porta dietro le sue assistenti di solito?» Rose alza le sopracciglia, «... perché dovrebbe se non stanno lavorando?!» appoggio le posate sul primo tovagliolo.

«Ehm... probabilmente intende parlare di lavoro e io gli servo da supporto... dati i progetti in ballo.» guardo con la coda dell'occhio Kyler.
È nell'altra stanza seduto in terra, sta giocando con la sua nipotina facendola ridere al punto tale da far rimbombare la sua voce all'interno delle stanze dai soffitti altissimi.

«È intraprendente mio fratello... di solito assume ragazzine senza esperienza perché se la sbriga da solo in tutto, soprattutto nelle cose riguardanti le riunioni con nostro padre... Raquel... non è che gli piaci?!» digrigno i denti.
Il coltello mi cade dalle mani, per il brusco gesto di recuperarlo mi taglio un polpastrello ed è subito una catastrofe.

«Oh cielo... Raquel!» mi afferro il dito con l'altra mano, il polpastrello sanguina a dismisura per via della circolazione.
Kyler si alza scattando e corre nella sala da pranzo afferrando prontamente un tovagliolo per tamponare il mio dito e farmi strada lungo al corridoio che mi porta allo sfarzoso bagno colore rosa antico.
Motivi rosa più scuri disegnano delle rose, uno specchio imponente occupa tutta la parete.
Kyler mi porta al doppio lavandino facendo scorrere l'acqua fredda per poi metterci la mano sotto ed arrestare il sangue.

«Soffri la vista del sangue?» scuoto il capo ma il dolore mi lascia senza parole, sono punti delicati e di certo non è bello.
Per fortuna non ho il sangue liquidissimo e la fuga si arresta velocemente.
Dopo pochi attimi, Timothy, il dottore della famiglia, entra per guardare la gravità del danno, per fortuna non sono andata troppo in profondità e non mi servono dei punti, me la sono cavata con una bella fasciatura intrisa nel disinfettante.

Vorrei ringraziare Kyler per essersi preso cura di me ma in questa casa è impossibile pensare di riuscire a rivolgere la parola per più di due minuti in pace a qualcuno, senza che qualcun altro interferisca nella conversazione.
Nel giro di poco tempo, è arrivato il momento di metterci a tavola.