20. La serata dai Miller

152 13 41
                                    

Sono pronta per la cena.
Ho deciso di indossare un vestito morbido e nero, lungo fino alle ginocchia.
Le décolleté sono scomode ma questo vestito le chiamava a gran voce.
Faccio le prove davanti allo specchio per come pettinare i capelli, potrei legarli fatta eccezione di qualche ciuffo che dovrebbe ricadere sulle spalle, o potrei lasciarli sciolti.
Li raccolgo con un mollettone e mi metto di profilo, le labbra a forma di becco d'oca, mi sembra di essere tornata ad avere diciotto anni quando mio padre, seduto fuori insieme alla famiglia e ai suoi colleghi, mi aspettava per sederci a tavola ed io ero chiusa qui a fare le prove di trucco e capelli che non mi piacevano mai, fantasticando sulla mia ipotetica carriera nel mondo dei cosmetici prima di essere richiamata con un rimprovero.

Mi mordo il labbro inferiore, gioco con la mia immagine riflessa divertendomi ad assumere varie espressioni.
Lascio andare i capelli e ci porto le dita attraverso per renderli più vaporosi, alzo il capo e mi spavento.

Kyler è uscito dal bagno con indosso un jeans nero, molto casual ma nel contesto giusto, elegante, una camicia bianca, i capelli ancora bagnati pettinati indietro.
Si è rasato, ha dei piccoli tagli ai lati della mascella, mi guarda sgranando gli occhi, «Cazzo... ma tu sei bellissima!» abbasso lo sguardo, non voglio farmi vedere arrossita, «Questo non è l'abito acchiappa uomini dell'altra volta.» ironizzo e mi pietrifico vedendolo avvicinare; «No... questo abito ti valorizza... stai bene... davvero.» il suo tono di voce è felpato, mi arriva dentro.
«I capelli ti stanno bene così.» continua come se gli avessi posto la domanda.
«Non risulto volgare?» «Non potresti mai, e chi lo pensa non può cambiare il fatto che tu sia bellissima Nosy.» mi porge la mano destra, «Andiamo?» annuisco afferrandola, non sono pronta ma al suo fianco, posso fare tutto.

***
Prima di uscire sulla veranda a consumare la cena, Kyler mi ha afferrato il braccio destro, sono sempre precipitosa quando si tratta di mio padre e fare bella figura con lui.
Cerca il mio sguardo e mi porge la mano destra, l'afferro con la sinistra e le nostre dita si intrecciano.
Per lui sono tesa a causa della mia famiglia, in realtà fremo all'idea di essere a contatto con la sua pelle, non posso crederci, sto iniziando a provare qualcosa che va oltre al suo aspetto esteriore.

«Ci sono io con te, non preoccuparti di nulla.» mi sussurra all'orecchio, un brivido mi percorre la colonna vertebrale, è dolce, «Kyler... non te lo fa fare nessuno di essere premuroso con me...» «Shhh... meriti il tuo attimo di tranquillità, se posso aiutarti ad ottenerlo, voglio farlo.» continuiamo a sussurrarci, fuori non ci vedono chiacchierare, la tenda ci copre interamente e lui mi stupisce con un bacio sulla guancia.
Il calore sale dentro di me, il suo dopobarba rimane incollato alla mia pelle, perché tutto questo se nessuno ci sta guardando?
Mi ha presa a cuore, vuole davvero che sia felice.
Stringo più forte la presa sulla sua mano facendogli capire di essere pronta, entriamo in scena con tutti gli sguardi puntati su di noi, quello di mio padre mima gioia.

«Oh... eccoli qui i due piccioncini!» urla la zia Tamara e sono contenta di essermi truccata altrimenti tutti avrebbero visto le mie guance arrossite.
Ci sediamo a tavola ed il ragazzo di mia sorella gira con una bottiglia di vino bianco, riempiendo tutti i calici.
Raggiunge Missy in seguito, lei si alza da tavola con il calice in mano, deduco voglia fare un brindisi.
«Prima di procedere con la cena e portare in tavola la carne che papà ha cucinato alla pietra tutto il pomeriggio, voglio ringraziare tutti voi per essere qui e dirvi che... so di avere solo vent'anni e probabilmente mi fucilerete... ma... tra me e Kyle c'è qualcosa di speciale, lo sapete com'è... papà...» si volta verso nostro padre la cui fronte è corrugata: «A te è capitato con la mamma di Raquel e poi con la mia... quella sensazione di aver conosciuto la persona giusta e tu Raquel... penso che con Kyler ti sia capitata la stessa cosa.» rimango immobile, non posso rispondere a questa domanda, non ho una relazione con Kyler e mi sembra troppo presto dopo la rottura con Dough pensare di poter avere un altro uomo anche se qui, a nessuno pare interessare.

«Per farla breve... questa estate, siete tutti invitati al mio matrimonio con Kyle, ci sposiamo!» la felicità del momento porta i presenti a sorridere ed applaudire.
Non posso fare altro che non sia guardare mio padre, il suo sguardo è lieto, sua figlia minore convolerà a nozze.
Si alza dalla sedia e la va ad abbracciare, alzo il calice seguendo il gesto di Kyler per brindare a mia sorella ed al suo novello sposo ma lo sguardo resta fisso su mio padre, per una frazione di secondo abbiamo un contatto visivo e perde il sorriso dalle labbra.
No... non mi sposerò papà e probabilmente saresti ancora più deluso da me se sapessi che in realtà, Kyler è il mio capo e mi sta facendo un favore.

Perdo il contatto visivo con lui mentre tutti brindano intorno a me, sento di averlo deluso per la millesima volta.

***

Finita la serata, ci chiudiamo in camera e Kyler si sbottona la camicia.
«Il momento migliore di tutti è potersi levare questi abiti scomodi di dosso.» mi lascia vedere un sorriso che non contraccambio.
Mi volto andandomi a sedere alla mia vecchia scrivania.

«Qualcosa non va?» fa il giro del letto e viene ad inginocchiarsi di fronte alle mie ginocchia, «Sono delusa da me stessa Kyler...» «Perché tua sorella si sposa... ma ci sono io qui con te, sono venuto apposta.» prova a prendermi le mani, non glielo lascio fare scuotendo il capo, «Ma sappiamo entrambi che è una falsa Kyler... lei si sposerà ed io sarò nuovamente la delusione di mio padre.» sospira, appoggia le sue grandi mani tatuate alle mie ginocchia e fa leva su di esse per farmi sentire il suo calore, «Partiamo dal presupposto che ci sarei a quel matrimonio... perché ti metti in competizione con tua sorella?
Non devi farlo, siete due persone diverse, avete due età e due vite completamente distanti l'una dall'altra... i suoi successi non devono essere i tuoi insuccessi.» ha ragione, sono parole vere.

«Però mio padre...» «Tuo padre ti adora Nosy, si vede da come ti guarda che vuole solo il meglio per te.
Non penso ti detesti perché sei un'assistente o perché hai una relazione a differenza di un posto stabile e un quasi matrimonio di tua sorella... sono percorsi diversi e per lui non sei una delusione come mi hai detto, ha solo paura che tu non possa essere felice.» cerca i miei occhi, li trova, mi perdo in quelle iridi chiare.
«Goditi questo weekend con lui, domani sera partiremo e lo vedrai tra chissà quanto tempo.» sospiro, in tutta questa ansia e paranoia, è riuscito a trovare un lato positivo.
«Kyler... grazie.. sul serio... non ho mai avuto un rapporto del genere con Roy... essere amici oltre che la tua assistente... è gratificante.» mi lascia vedere un sorriso e mi porta la mano destra al volto, mi accarezza e mi sposta i capelli dietro la spalla per potermi baciare sulla guancia.
«Mettiti a letto ora.» scuoto il capo, voglio renderglielo un favore, riscrivere la lettera che Carmen dovrà presentare lunedì alla ditta del Galaxy 2.0 è una buona idea.

«Non ho sonno... mi metto un po' al laptop.» «Devi lavorare?» «No... giuro.» si alza ed annuisce, «Allora... mi fumo una sigaretta e poi mi distendo se dici di non voler venire subito a letto... quando ti vorrai coricare, chiamami, mi alzerò per lasciarti il posto.» non resto a discutere, non ho sonno, voglio lavorare ed aiutarlo.

Inizio a giocare online mentre si fuma la sua sigaretta, lo guardo coricarsi ed aspetto che prenda sonno, entro nel sito della Beauty Farm ed apro la pagina dei documenti di Carmen.
Leggo le prime due righe della presentazione e sbuffo... «Ricominciamola.» sono un'assistente che si sta improvvisando un'agente.
Le parole fluiscono una dietro l'altra, vanno a ruota libera, è come se non avessi mai smesso di effettuare questo lavoro.

Scrivo finché ho idee e gli occhi mi bruciano, dopo un po' ho preso i miei occhiali da riposo ed ho continuato, ogni tanto mi sono voltata per guardare Kyler, trovandolo a dormire beatamente, qualche volta ha cambiato posizione e così, sono riuscita a mettere il punto definitivo fiera di me stessa.
«Mi occuperò delle conseguenze lunedì.» chiudo il laptop e ci appoggio gli occhiali sopra.

Sta albeggiando e mi siedo sul divano chiudendo finalmente gli occhi.

Sta albeggiando e mi siedo sul divano chiudendo finalmente gli occhi

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Favorite ▪️Bill Skarsgård▪️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora