Mancano pochi minuti alle nove, il caffè tiepido è sulla sua scrivania insieme al croissant con la crema, ho messo dei tovaglioli in caso servissero e mi sono presa la libertà di portargli una bottiglietta d'acqua naturale.
Picchietto le dita sulla mia gonna in tessuto leggero, quando arriva?
Perché sono ancora nel suo ufficio?!
Ho paura di aver sbagliato qualcosa, non ho altri compiti, è il mio primo giorno di lavoro e non sono abituata a starmene con le mani in mano.Mi guardo attorno, forse potrei dare la polvere... o sistemargli la scrivania... c'è un caos qua sopra... ma cosa dico!
Le segretarie non fanno questo genere di cose, solo quelle lecca piedi, quelle che vogliono spiccare e diventare le preferite del capo.
Io desidero fargli vedere che me ne intendo in campo di lavoro, che non sono la persona a cui ha alluso durante il colloquio... voglio... essere un'agente.«Buongiorno, Raquel.» la sua voce baritona mi riporta nella stanza, poco dopo mi sfreccia davanti con in mano una ventiquattrore e la sua scia fresca di fiori mi lascia inebriata fino in fondo ai sensi.
Lo guardo, fa il giro della scrivania, si snoda leggermente la cravatta troppo stretta, oggi indossa una camicia chiara.
Si toglie la giacca troppo aderente sulle braccia e il tatuaggio che ha sulla mano simboleggiante una rosa, si gonfia di vene, il Rolex spicca dalla manica.«Buongiorno signor Lewis.» alza lo sguardo ancora in procinto di sciogliere il nodo di quella cravatta, non vuole che gli dia del lei.
«Kyler... scusi... scusa!» chiudo gli occhi, questo è uno di quei momenti in cui dovrei uscire, prendere una boccata d'aria fresca e tornare con le idee al proprio posto, nemmeno durante le presentazioni dei vari prodotti ero tanto tesa.
Non sono abituata ad avere un rapporto colloquiale con il mio capo, Roy mi parlava solo all'occorrenza.
Sospira, il nodo della cravatta ha la meglio sulla mia figuraccia: «Fa niente... imparerai... riesci a togliermela?
Ho il vizio di strozzarmi e non riesco mai a sciogliere il nodo.» il mio lavoro da segretaria non dovrebbe implicare questo.
Devo comunque sottostarmi e mi avvicino, a mano a mano che lo faccio, il suo profumo si fa più intenso, una nota di tabacco appena percepibile.
Si abbassa leggermente, non avevo ancora fatto caso a quanto è alto rispetto alla mia persona, porto le mani al suo collo cercando di non toccarlo, riesco a scorgere l'altra rosa tatuata sul lato destro di esso, perché muoio dalla voglia di sapere quanti tatuaggi ha?Afferro quel nodo ed in poco riesco a scioglierlo allontanandomi da lui che mi mostra un sorriso cordiale: «Grazie... ho fatto colazione con mio padre, pretende che sia tirato a lucido, io penso che per fare il capo, non serve farsi vedere così, basta la determinazione ed un buon modo di porsi.» sbottona i primi due bottoni e mi mostra il collo in tutto e per tutto.
Deglutisco e mi allontano di un passo, devo sbattere le palpebre ogni tanto o rischio di farmi seccare i bulbi oculari.
«Anche mio padre pretende da me cose che vedo assurde, ma quindi.... ha già... hai già fatto colazione?» si appoggia ai braccioli della sedia con le mani e guardandomi, seguendo con gli occhi ogni linea del mio corpo, prende posto alla sua scrivania: «E come finisce di solito?» chiede ignorando la mia domanda, facendomi capire di essere troppo invadente forse.Afferra il croissant alla crema e lo addenta con gusto, quasi come se non avesse mangiato.
«Che lo deludo.» rispondo in totale onestà.Mastica composto ed annuisce, «Un classico.» afferra il suo bicchiere di caffè tiepido e se lo porta alle labbra, «Puoi andare... ti chiamo se ho bisogno di te, Raquel. Grazie per il momento.» perché quando pronuncia il mio nome, una scossa parte dal centro della schiena ed arriva fino al mio cervello?
No... no Raquel... non pensarlo in quel senso anche se è terribilmente sexy ed è impossibile non guardarlo.Volto le spalle per essere richiamata arrivata alla porta: «Per la cronaca, questa colazione è meglio del tè che mi porta a bere mio padre, ecco perché te l'ho fatta portare lo stesso.» ammicca un occhiolino, ha ripreso la domanda di prima avendo dato precedenza al discorso sui nostri padri pretenziosi.
Mostro un mezzo sorriso ed esco dal suo ufficio chiudendomi la porta alle spalle.
STAI LEGGENDO
Favorite ▪️Bill Skarsgård▪️
Teen FictionRaquel Miller è una donna che ha in mano il mondo, travolta dalla sfortuna perde tutto e si deve rimettere in gioco. Il primo passo è cercarsi un lavoro, ella infatti trova un posto come segretaria al fianco di un uomo che è tutto eccetto che monoto...