28. La famiglia

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Apro gli occhi stiracchiandomi, sorrido di getto, come sono morbide queste lenzuola... mi volto cercando una posizione meno scomoda, il materasso si è scaldato e cerco la mia pace.

Allungo il braccio destro, accarezzo la stoffa morbida e sbadiglio.
Apro gli occhi trovando sul comodino un vassoio con sopra una tazza che profuma di caffè ed una brioche.
Metto a fuoco il comodino, la lampada è differente dalla mia, non c'è la vetrata dove si può scorgere Central Park.
Mi alzo scattando e mi do una rapida occhiata, sono ancora vestita come la sera prima, mi mancano le scarpe.
La porta del bagno è aperta, Kyler è in piedi dinnanzi allo specchio e si sta radendo, indossa solamente i pantaloni della tuta.

«Kyler?» lo chiamo, la voce ancora spezzata dal sonno ma soprattutto incerta, si volta ed appoggia il rasoio al lavandino, «Ehi... ti sei svegliata.» «Come mai sono nel tuo letto?» mi guardo attorno e non so di preciso dove appoggiare le mani, comincio a pensare a cosa fa nello stesso letto con il manico di scopa.

Sorride e si sciacqua il viso, mette un dopobarba e mi raggiunge, «Ti sei addormentata durante il film.» perspicace, non spiega l'accaduto.
«... okay... Kyler... riformulo perché forse mi sono spiegata male, come mai non sono nel mio letto?» appoggia i pugni al materasso, questo mi spinge a sporgermi verso di lui per via del peso esercitato, «Hai il vizio di chiudere la porta a chiave Nosy, quasi come se nascondessi i segreti di Stato.» alza il braccio destro e mi tocca la punta del naso con l'indice.

Mi porto la mano alla nuca grattandomi, «Oh... scusa... lo faccio quando...» «C'è Carmen che gira per la casa.» annuisco, mi dispiace dovergli dire cosa non mi piace, è casa sua, può decidere e deve farlo.

«Kyler... davvero... per me vali molto di più di quella che ti porti a letto...» mi guarda, alza le sopracciglia e la sua espressione si corruga in una smorfia infastidita.
«Cosa dovrei fare?!» lo chiedi a me?!
Proprio a me che ho brividi quando mi sei vicino eppure continuo a respingerti?!

«Trovarti una persona con la quale ami trascorrere il tuo tempo, non una che chiami all'occorrenza.» si vede e non può negarlo.
Scuote il capo e si avvia al comò prendendo il suo orologio, «Non sono uno da rapporti occasionali, ma nemmeno troppo romantico.» Daniel deve averlo ferito parecchio se ora pensa questo.
Il vero punto a suo favore lo prende non andando a letto con chi capita.

«Fai come me... resto single.» sbuffa; «Tu hai appena chiuso una relazione... qualsiasi persona di buon senso preferisce stare da solo dopo ad una rottura.» indossa la camicia coprendo la sua schiera di tatuaggi e prima di abbottonarla, afferra il vassoio sul comodino e me lo porge, «Mangia... oggi la colazione te l'ho portata io.» ammicca un occhiolino e si abbottona la camicia.
Guardo il vassoio e mi viene spontaneo il cenno di un sorriso, «Però con me lo sei.» afferra il gel spalmandolo un po' sulle mani prima di portarselo ai capelli, «Cosa?» «Romantico.» si pettina e sorride, lo vedo dallo specchio, «Con te sono gentile, è diverso.» afferro la brioche e prima che possa addentarla, me la strappa dalle mani facendo un boccone così grosso da far cadere le briciole sulle lenzuola.

«Ma oh!» mi sporgo per prendergliela e me la porge, «Scusa... questi cornetti sono la fine del mondo...» si allontana e mastica per un po' prima di ricomporsi, «Ti ho lasciato la lista delle cose da svolgere sulla scrivania dello studio... avrai un po' da fare, chi lo sa che magari, riesci a non sentire Daniel.» conclude con acidità, come se gli desse fastidio questa nostra vicinanza.

Rimango da sola con la mia brioche mezza mangiata e sospiro.
Bevo il caffè senza zucchero ed apprezzo il gesto, mi alzo e mi stiracchio ancora, ho modo di scorgere la mia figura nello specchio del bagno e mi prende male.

Il mascara è colato, l'ombretto è diventato un tutt'uno con la matita e paio un orsetto lavatore.
Sono rimasta a parlare in questo stato pietoso con Kyler finora?
Per curiosità ammiro il cuscino vedendolo sporco, il rossetto è sbavato e come me lo ritrovo fino alla guancia, così è impregnato nel cuscino.

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