Nina - La prima notte - 2/2

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«Che cosa?» gracchia Evie, incredula.

Deglutisco a fatica e la gola torna a bruciarmi. Sento un fuoco divampare al centro del petto. Questi sono i primi sintomi della mia instabilità, del potere che cresce a ondate impazzite dentro di me. Non so quanto ancora potrò arginarlo, adesso che il panico è tornato a pervadere ogni mio pensiero, a farmi sentire in prigione.

«Theo Blair è un ex membro di Omega, uno degli Shinri più forti».

"È lo studioso di psicologia emigrato in Giappone, lo zio ci ha parlato di lui".

Annuisco al pensiero di Evie e continuo a voler spiegare la mia versione. Il bruciore però è aumentato e si è portato via anche l'ultimo briciolo di calma; le mani tremano e Julian se ne è accorto.

«Eric mi ha raccontato tutto: sono anni ormai che provano a contattarlo ma Theo è sparito nel nulla da tempo».

Faccio un'altra pausa, il tremore ha investito la voce e mi sento ancora più patetica a continuare questo discorso.

«Però poi... il tuo sigillo, il Julian bloccato dentro Onis, ha avvertito i pensieri di mio padre attraversarla in diverse occasioni negli ultimi mesi» ammetto così anche l'ultima parte della verità. Il punto per cui ho accettato di scappare, di ferire mia madre e Alina, di lasciarmi tutto alle spalle.

Un'ombra oscura passa sul volto di Julian.

«E ti sei fidata di lui?» mi chiede.

«L'idea di aprire Onis era di vostro padre ma è stato Theo a effettuare il rituale originale, mio padre. Adesso lo so, lui è l'unico che sa davvero come fermare questo».

Sollevo la mano ricoperta dalla cicatrice nera e sento il calore aumentare di colpo fino a togliermi il fiato. Tossisco e la polvere nera sporca l'angolo della bocca. Mi pulisco con il dorso della mano ed evito di guardarla anche se il resto degli occhi in questa stanza è puntata proprio lì. Sento i pensieri di Julian accavallarsi confusi, appesantiti dal ricordo del mostro che sono diventata e dell'onda d'urto che ha colpito tutti coloro che mi stavano intorno nel sotterraneo del centro medico.

«Aumentare l'instabilità rischiando di morire e aiutando così nostro padre nel suo stupido piano era davvero l'unico modo per attirare l'attenzione del paparino?» mi chiede incredula Evie, anche un po' schifata.

«Tu non puoi capire. La mia vita è stata una continua richiesta di informazioni che mia madre non ha mai ascoltato. Le risposte che ho ottenuto non sono mai state abbastanza, mai vicine alla realtà dei fatti ma solo una versione edulcorata e fasulla. E poi sono finita qui, ho incontrato voi, mi è capitata questa».

Ancora una volta agito la mano davanti la sua espressione fredda.

«E anche se folle... questa è la mia occasione per conoscere davvero la verità».

Evie schiocca la lingua e piega la testa di lato. La luce soffusa illumina la chioma rossa che si sposta fluida lungo le spalle.

«A quanto pare non siamo l'unica famiglia completamente fottuta. Questo non ti rincuora, fratellino?» chiede poi senza però guardare Julian, che si sta passando con fare nevrotico una mano tra i capelli. È esausto e l'ansia lo sta mangiando vivo.

«Pensi che ci sia un motivo preciso dietro queste sue incursioni clandestine?» mi chiede poi, dopo essersi seduto a gambe incrociate accanto a me.

Le nostre spalle si toccano per un breve istante.

"Mi sei mancata".

Il pensiero che abbandona la sua mente lo fa irrigidire. Julian distoglie in fretta lo sguardo mentre è in attesa della mia risposta.

Light Academy - L'accademia di luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora