Leonard - Interludio II - 3/3

59 8 53
                                    

Evie si stacca da me e mi tira un calcio, spostandosi di lato e sistemandosi la gonna: nei suoi occhi c'è una luce nuova. È fredda adesso ma mi eccita ancora di più. Siamo dentro Onis ed è tutta colpa sua. O merito, dipende dai punti di vista.

«Dimmi perché siamo finiti qui» mi pungola, lanciandomi uno sguardo fiero. Sa tutto, lo legge sul mio volto accigliato oppure è già qui nella mia mente, che si prende gioco dei miei pensieri.

«Siamo davanti un paradosso di conoscenza» mormoro.

Capitano ogni tanto, per via dei picchi di potere Shinri. Evie arriccia il naso.

«Spiegati meglio e fallo in fretta, non penso tu abbia abbastanza potere per uscire di qui senza il mio aiuto».

Come fa a saperlo?

La osservo con cipiglio e inizio a guardarmi intorno. Sono stato qui molte volte ma questa la ricordo bene: sulla scrivania di legno si trova il volume dei rituali ricopiato a mano da Noordman, quello su cui abbiamo trovato il modo per trasformarmi in un ibrido: Evie è stata così forte da trasportarmi in un mio ricordo e contro la mia volontà.

«È stato il giorno in cui Eric Noordman mi ha parlato del piano B».

«Il piano B?» chiede, ma poi in un secondo intuisce tutto e i nostri occhi saettano verso i cassetti della scrivania.

«È nel secondo che troverai quello che cerchi, il resto lo sai già» mormoro.

«Che cos'è il paradosso di conoscenza?».

Sospiro, sento il potere tornare a scorrere dentro di me: Onis è carica di particelle nuove, la conferma che Nina Harper è bloccata qui, proprio come voleva Gyles.

«Quando ci risveglieremo nel motel ti darò la chiave del cassetto. Sai già che adesso è impossibile aprirlo. Ma grazie a me lo farai. La chiave mi è stata data da tuo zio quando ho accettato di aiutarlo a bloccare Nina Harper in questa dimensione, per renderla instabile e accrescere il potere di Gyles Moss. Solo che... il piano iniziale, quello del Samhain, non è andato a buon fine».

«Perché è un paradosso?».

Un fischio continuo riprende a torturarmi le orecchie: l'instabilità è davvero cresciuta, come sospettavo. Quando usciremo starò meglio per un po' e riavrò entrambi i poteri Shizen e Shinri al massimo. Ma poi precipiterò nell'astinenza a un ritmo ancora più spaventoso.

«Perché hai compiuto un viaggio nel futuro e nel passato: sai che dovrai aprire quel cassetto per poter salvare Nina ma l'hai scoperto tramite un mio ricordo. È il paradosso della Monna Lisa, non lo conosci? Forse ti è sfuggito, ma tuo zio lo studia da anni».

Il volto di Evie si rabbuia.

«Dobbiamo uscire o starai male anche tu» mormoro, sperando di convincerla.

La ragazza annuisce, poi chiude gli occhi e inspira l'aria lentamente: si sta concentrando.

«Okay, è più difficile del previsto... non so come uscire» ammette seria dopo qualche secondo.

Mi viene da ridere. La guardo e mi godo la vista di questa sua versione così maledettamente eccitante.

Compio un passo verso di lei e porto entrambe le mani al volto; le sposto i capelli e cerco di respirare il suo profumo, ma come sospettavo le mie narici sembrano fuori uso. Eppure nella realtà il suo odore è così piacevole.

«Un modo l'hai trovato, no?» chiedo con una punta di malizia.

Evie si accende, torna a mangiarmi con lo sguardo. Questa volta però sono io a condurre il bacio, ho troppa voglia di sentirla mia, anche se è solo un'illusione. Ho iniziato tutto per paura di non avere il controllo sul suo potere ma ora ho solo voglia di lasciarmi andare, di farmi trasportare dentro il suo caos e non uscirne mai più.

Sento le vertigini tornare e in un attimo l'aria è di nuovo intrisa dell'odore di polvere. La gravità si abbatte su di noi e ci travolge: siamo nella realtà, ancora mezzi nudi e stretti l'uno all'altro.

Evie ansima ancora, è sconvolta. Mi stacco da lei.

Mi allungo verso il tavolino accanto al letto e afferro la chiave accanto la lampada: è la copia che Eric mi ha consegnato, da usare in caso di emergenza.

«Tuo zio non sa che sei una Shinri e non deve saperlo, questa è la mia condizione» mormoro, passandole la chiave che aprirà il cassetto della scrivania in cui troverà il passe-partout del Nitfield Medical Centre.

Evie me la strappa di mano e schiocca la lingua. Il potere Shinri torna a scorrere rapido e a scandagliare la sua mente.

"Non l'avrei fatto comunque, questo è il mio unico vantaggio".

"Il nostro" le rispondo nella mente, osservandola in silenzio.

Devo ammetterlo, ho sbagliato a sottovalutare le sue capacità.

E adesso che la guardo con le guance in fiamme e i capelli arruffati, i vestiti che hanno sofferto al passaggio delle mie mani impazienti, realizzo solo una cosa.

È così bella da mozzarmi il fiato.

È così bella da mozzarmi il fiato

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Spazio autrice

Cari accademici,
Come state?
Molti di voi sono scossi e amareggiati dall'arco che ha interessato Evie e Leonard e che volge ormai alla fine. Vi capisco, scriverlo e pensarlo mi ha portato in posti abbastanza oscuri della mente.
Ma forse per la nostra Evie c'è speranza, chissà.
Vi ringrazio per tutti i commenti e l'affetto che ancora dimostrate per questa storia (nonostante gli scleri legittimi).
Vi adoro.
La vostra,
Joey Tre

Light Academy - L'accademia di luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora