Lucilla - Lo scontro - 1/2

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La moto di Elliot Black sfreccia lungo l'unica strada che attraversa il bosco.

Sono seduta dietro di lui e stringo la presa sulla sua giacca tutte le volte in cui le ruote finiscono dentro una buca, rischiando di mandarci fuori strada.

È davvero un posto dimenticato dal mondo, questo. Un tempo il lago delle tre miglia era più conosciuto e soprattutto d'estate molti turisti decidevano di trascorrere le vacanze qui, attratti dall'azzurro intenso delle acque, un fenomeno legato ad alcune alghe particolari nel fondale.

Sono stati i tempi d'oro del Cigno Nero, che da bambina ho trascorso dietro il bancone, in un angolo con i miei giochi. Ero così piccola che non lo raggiungevo nemmeno in punta di piedi, ma ricordo il fatto che fosse sempre preso d'assalto di sera, in quei periodi di alta stagione. Li odiavo un po', quei clienti, perché tenevano i miei genitori impegnati tutto il tempo, così tanto che di sera nessuno dei due aveva voglia di leggermi la favola della buonanotte.

È un ricordo triste, che mi afferra disperato, un po' come le mie mani fanno con la giacca di Elliot. Guardo gli alberi del bosco scorrere da entrambi i lati della strada. I fari della moto illuminano solo la prima fila. Dietro, poi, si apre il buio pesto che sembra voglia inghiottirci. Mi sento in colpa per aver lasciato Alina e Julian alla villa abbandonata ma ho bisogno di tornare a casa il prima possibile e di non essere da sola. So che mio fratello è la chiave per risolvere il mistero della scomparsa di Nina, ma il tentativo di affrontarlo dopo quello che è successo al Samhain è stato un buco nell'acqua. Le infermiere del reparto mi hanno sempre impedito di vederlo, Leonard non ha mai dato il consenso alle visite da parte dei familiari.

Elliot e il suo potere potrebbero aiutarmi e adesso che mio fratello è stato dimesso non ha più scampo. Mia madre ha intuito che qualcosa si è rotto tra me e lui. Non ho avuto bisogno di raccontarle nulla, è ormai da tempo che lo implora di smettere di inculcarmi idee strane. Per "idee strane" ha sempre inteso tutto ciò che riguarda Omega. Mia madre sa che l'incidente di Leonard è stato causato da un potere soprannaturale e lei è sempre stata contraria anche solo al fatto che se ne parlasse. La discussione numero uno con mio padre, che invece dei suoi poteri Shizen era quasi ossessionato. È per questo che quasi tutti i suoi insegnamenti avvenivano di nascosto, nel bosco, durante le nostre lunghe passeggiate, rendendo quel momento da soli ancora più speciale.

Poi è arrivata la malattia, che come uno spartiacque ha segnato l'inizio del periodo con Leonard. Con lui ho scoperto molto sulla storia degli Shizen, migliorando sempre di più il controllo sugli elementi. Purtroppo però, con il tempo ho intuito quanto le sue intenzioni fossero lontane da ciò che mio padre si sarebbe augurato per noi.

Leonard non è solo avido di conoscenza, non teme che la paura dell'incidente del 1985 possa cancellare la memoria di ciò che la confraternita è stata prima di Gyles Moss. I suoi obiettivi sono sempre stati meno onesti, anche se uno strano alone li ha sempre relegati a qualcosa di inaccessibile per me. Forse, se provassi a parlarci da sola oggi, quell'alone tornerebbe. È una condensa fitta, una patina fatta di sensi di colpa misti alla consapevolezza che in qualche modo io e lui percorriamo la stessa strada di dolore e risentimento contro l'universo, che vuole strapparci nostro padre a tutti i costi e nel modo più lento e insidioso.

Elliot parcheggia la moto a pochi passi da casa mia. La conosce bene, d'altronde. Prima della morte di suo fratello veniva a trovarci tutti i giorni dopo scuola. Passava ore in compagnia di Leonard e a volte avevo il sospetto che lo facesse per non tornare ad affrontare i suoi demoni, che erano pronti a brutalizzarlo tutte le volte in cui superava la soglia di casa. A suo fratello Adam mancavano pochi mesi di vita, forse solo settimane. Il tempo era una morsa lenta che si stringeva sempre di più al collo di entrambi.

«Grazie» mormoro dopo essere scesa dalla moto e avergli passato il casco.

Elliot annuisce, non ha bisogno di aggiungere altro. Sa bene, forse meglio di me, a cosa stiamo per andare in contro.

Light Academy - L'accademia di luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora