Sette ore prima della scomparsa di Nina
«Perché hai deciso di spiegarmi tutto?» chiedo, interrompendo così la lenta scia di baci che Leonard mi lascia sul collo.
Tremo ma non so se per il freddo dell'aria umida attorno a noi o per l'eccitazione. Così da vicino il suo sguardo è ancora più difficile da sostenere. Lo sento ansimare piano contro la pelle scoperta, all'altezza della scapola: il calore del respiro è una scia flebile che sa di qualcosa di buono, che vorrei prendere a morsi.
"Fallo, allora... mordimi" mi incita nella mente. Il potere Shinri che mi trapassa il cervello non è più alla massima potenza, si è come disciolto. Forse sono questi baci a distrarci, dopotutto è la stessa parte del cervello in cui si trovano i neuroni alterati dalla mutazione a lavorare adesso che siamo mezzi nudi, uno vicino all'altro.
Avvicino la bocca al suo collo e la dischiudo appena: le labbra premono contro la pelle e una sensazione piacevole si espande nel petto e poi si precipita smaniosa nel basso ventre. Lo sento sorridere, una mano si aggrappa al fianco per poi attirarmi ancora di più contro di lui.
I denti affondano piano nella sua pelle. Chiudo gli occhi e mi concentro sulle sensazioni, poi sul formicolio costante che si genera proprio nel punto che mio zio mi mostrò tanto tempo fa: è nel lobo frontale del cervello che i neuroni alterati si trovano. Sembra la corrente di un fiume e se mi concentro ancora un po', se spengo la voglia incessante di farmi toccare da lui, è come se io possa quasi afferrarla con i pensieri.
È un campo elettromagnetico in grado di autogenerarsi e che aumenta e diminuisce in base alle emozioni e alle sensazioni. Come questa tempesta assordante che mi ha travolto: è difficile capire quale parte sia il potere e quale venga solo generata da ciò che stiamo facendo ai nostri corpi.
Sbatto le palpebre più volte e metto a fuoco le linee del volto di fronte a me; Leonard Hans, perché proprio tu? Non ci siamo mai incrociati davvero nella realtà, se non per qualche breve istante tra i corridoi dell'Accademia quando ancora la frequentavi e poi al pub. Infine alla festa del Samhain, in cui ho capito di non sapere niente di te e di non averlo nemmeno mai immaginato. Ma perché adesso la tua energia mi attrae in questo posto? Onis è...
"Instabile, già" mormora il ragazzo nella testa per terminare il mio stesso pensiero. Il volume dei pensieri non è più così devastante, è come se Hans abbia deciso di darmi una tregua, di essere più comprensivo.
«Ho deciso di spiegarti tutto perché io e te siamo più simili di quanto tu possa credere».
Usa di nuovo la sua voce fisica, è calma e impostata, vuole darmi l'impressione di avere il controllo, che non ci sia nulla di strano nel fatto di essere qui nudi e avvinghiati. Forse è proprio questo che mi attrae a lui: il paradosso dell'essere in pericolo e al sicuro.
«Dentro di me ho entrambe le possibilità, quindi» riprendo a parlare con una voce che quasi non riconosco, tanto è mesta. Sto cercando di imitarlo? Non ne sono più sicura.
Leonard annuisce senza mai staccare gli occhi dai miei; sono scuri e intensi, profondi come la parte inesplorata dell'oceano. Sono io la prima a staccarli, per dirigerli ancora una volta sul petto, per farmi distrarre dalle righe di inchiostro nero tracciate anche lì. Sento la rabbia raggiungermi, è quella nei confronti di mio zio e che sto cercando di tenere a bada da quando ho scoperto l'esistenza degli ibridi.
«Potresti diventare un'ibrida anche tu, se solo lo volessi».
Ansimo un po' mentre mi preparo alla domanda che voglio fargli da quando ho riaperto gli occhi qui dentro.
«Che cos'è successo a mia madre?».
«Qualsiasi cosa ti diranno, devi capire questo: è stata lei a volerlo».
«Diventare un'ibrida?» chiedo. Sento che ci stiamo avvicinando sempre di più a una verità tragica, la stessa che mio zio ha tentato così goffamente di nascondere.
Leonard annuisce.
"È stato l'unico modo per riaprire Onis. Il primo squarcio fu creato nel Samhain del 1985, ma non fu abbastanza. Era il primo ed era fatto in modo grossolano: con il tempo abbiamo studiato e migliorato i rituali e quello con tuo padre e tua madre è stato decisivo per poter accedere a Onis più facilmente e senza... ulteriori danni permanenti, come le cicatrici-voragine".
È quella stessa cicatrice che sta martoriando la pelle di Nina?
Leonard annuisce per rispondere alla mia domanda.
«Perché Julian non riesce più ad accedere?».
Un'ombra passa sul suo volto, gli angoli della bocca si piegano in un'espressione che non riesco a comprendere.
«Tuo padre ha attivato i suoi poteri ma nel farlo ha usato una formula un po' diversa, con una specie di vincolo che lo avvantaggiasse; come una sorta di formula sbilanciata».
«Stai dicendo che mio padre è più forte grazie al potere che assorbe da Julian?».
Non riesco a crederci, è tutto così diverso da ciò che nostro zio ci ha raccontato finora.
«Sì, all'inizio Gyles pensava che sarebbe bastato a salvare Marina Moss, la madre di Julian, ma così non è stato. Quindi ha chiesto aiuto a tua madre, suo fratello Eric e... me. Tutti e tre abbiamo i geni Shinri e Shizen dentro di noi. Ma prima di riaprire Onis l'unica richiesta di tua madre è stata quella di tenerti alla larga da tutto ciò che riguardasse il mondo Shinri, perché voleva che tu diventassi solo una Shizen, che non scoprissi di poter essere entrambi. Ma come vedi non è andata così».
Sento il cuore fare una capriola, un penoso senso di nausea pesa sullo stomaco adesso e mi impedisce di continuare a pensare lucidamente: l'ultimo desiderio di mia madre non è stato rispettato ed è tutta colpa mia.
Colpa del mio essere testarda, del mio volerla raggiungere e salvare.
Se solo avessi saputo tutta la verità prima e non adesso che è ormai troppo tardi: mia madre è un mostro e Onis è sempre più instabile per via di tutto questo potere.
«Essere un ibrido è pericoloso quindi, ti espone a più instabilità».
La conclusione a cui arrivo sembra anche la più logica.
Leonard piega la testa di lato e torna a essere vicinissimo a me. La mano si allunga verso una ciocca dei miei capelli; se la rigira piano tra le dita mentre cerca le parole giuste.
«Richiede tanta concentrazione, è per questo che sono qui: voglio insegnarti ad avere il controllo».
Guardo oltre le sue spalle, lascio che le sue parole attecchiscano dentro di me mentre lo sguardo vaga verso la scura vegetazione che ci circonda. Il verde delle foglie è così torbido da sembrare nero.
«Vuoi trasformare anche me in un mostro di vento e sabbia?».
Le dita di Leonard si bloccano e la ciocca di capelli scivola di nuovo sulla mia spalla.
«Voglio fare di te un'alleata».
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Light Academy - L'accademia di luce
Fantasy[Sequel di Dark Academy] Una ragazza scomparsa, un potere instabile, una confraternita piena di segreti. Ci sono ombre attorno a Nina, incertezze che la consumano sempre di più e su cui è necessario fare luce. Riuscirà a mettersi in salvo e a scopr...