Lucilla - Il piano - 2/2

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Tutti abbiamo scritto in silenzio per cinque minuti.

Ho piegato il mio biglietto e l'ho affidato alla scatolina di legno. Chissà quando verrà riaperto.

Elliot e Julian sono seduti sullo stesso divano ma a una distanza di sicurezza che lascia presagire un consistente astio tra i due. Scrivono entrambi senza sosta, con rabbia, non hanno poggiato la penna per un solo istante. Ogni tanto uno di loro lancia un'occhiata all'altro. Che si stiano leggendo i pensieri a vicenda? Dopo un po' entrambi si sollevano nello stesso momento e Julian scuote la testa, nervoso.

«Passiamo al piano adesso, ne ho abbastanza di queste cazzate psicologiche» dice dopo aver spinto con veemenza il foglio nella scatola.

Alina lo guarda sconcertato.

«Perché invece non ci dici dov'è tua sorella?» lo incalza Elliot.

Julian Moss gli rivolge un'occhiata letale, che scivola sulla pelle liscia del ragazzo di fronte a lui. Un'espressione di quieta impassibilità permea ogni angolo del suo viso delicato.

«Evie sta evitando il potere e chi lo usa, si è pentita di averlo attivato. E poi sospettiamo di nostro zio e abbiamo deciso che l'avremmo osservato più da vicino: è per questo che ci siamo divisi».

«Che cosa sapete di Eric Noordmann?» chiedo interrompendo il vomito di scuse del ragazzo. Probabilmente Evie lo sta evitando per impedire che il fratello le legga la mente ogni cinque minuti. Se una cosa del genere accadesse a me e Leonard, scapperei molto lontano da qui. Forse sarei al sicuro solo su un'altra galassia.

Julian Moss si passa una mano tra i ricci biondi, è nervoso.

«Quando ho scoperto che Nina era diventata una Shinri ho deciso di portarla da lui. Eric ha ispezionato la ferita e mi ha chiesto di starle vicino ma di non fidarmi di lei perché il potere era stato liberato in quantità esagerate... incontrollabili, quasi».

Elliot Black ora sembra infastidito dal racconto di Julian.

«Ma poi qualcosa è cambiato con l'incidente in biblioteca. Non mi chiedeva altro, sembrava ossessionato. È stato in quel momento che io ed Evie abbiamo iniziato a sospettare il suo coinvolgimento anche nella sparizione dei nostri genitori. Tutto quell'interesse non era normale».

Sento un brivido percorrermi la schiena. Ricordo bene quel giorno in ospedale, l'immagine del preside che discute con l'ex professore di biologia, Eric Noordman, mi torna in mente come una fotografia ben nitida.

Il volto di Leonard segnato dal potere Shinri oscilla davanti i miei occhi. Anche lui è diventato uno schiavo, una specie di drogato. Anche lui mi ha chiesto di stare vicino a Nina, di studiarla come un fenomeno particolare e irripetibile.

Una cometa destinata a esplodere.

«Avete detto che dovremo provare a cercare Nina al Nitfield Medical Centre e poi in questo posto chiamato Onis, giusto?» chiede Alina.

La ragazza è seduta sul divano accanto e si tiene la testa tra le mani, concentrata. La scatolina giace inerme accanto a lei.

«Onis non è un luogo fisico ma una dimensione mentale creata dall'eccesso di potere Shinri» le spiega Elliot con calma, «e purtroppo per quanto provi a cercarla, Nina è sparita anche lì».

Alina spalanca gli occhi, un guizzo di sgomento la investe.

«Tu l'hai incontrata lì?».

«Oh, eccome» prorompe Julian infastidito.

«Non farci caso, è solo invidioso del fatto che il suo potere non sia abbastanza forte da potervi accedere. Purtroppo Nina è scomparsa anche dentro Onis e questo mi preoccupa molto. Di solito quando dorme sono sempre in grado di raggiungerla ma ora non ci riesco e non capisco il motivo».

Light Academy - L'accademia di luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora