L'addetto alla sicurezza è un uomo di circa sessant'anni, magrissimo e con l'aria di non avere in corpo nemmeno un grammo di energia. Le mani attorno alla pistola tremano incontrollate, forse è la prima volta che la punta contro qualcuno e dall'espressione del suo volto non sembra molto convinto di ciò che sta facendo.
«È proprio necessario?» mormora infatti nervoso, rivolto al dottore accanto a lui. Non vuole farsi notare da noi ma l'agitazione ha avuto la meglio.
L'uomo con addosso il camice bianco annuisce, scuro in volto. Una goccia di sudore scola rapida lungo una tempia e lo guardo deglutire a fatica. Le dita nodose cercano di allentare il colletto dell'uniforme mentre guarda verso di noi come se fossimo dei mostri. In pochi istanti realizzo che i suoi occhi sono piantati su Nina.
Ha paura di lei?
«Alina» la voce di Nina è un rantolo disperato ma arriva forte e chiara alla ragazza che di colpo si spinge verso di noi per liberarsi della stretta ferrea che Mrs MacMillan esercita sul suo braccio.
«Ferma, è pericoloso!» urla la donna, confermando così il mio sospetto: sono terrorizzati.
Alina però non l'ascolta, con un altro scatto riesce a scivolare dalle mani dell'archivista e correre dalla nostra parte. È di nuovo con noi.
Nina si allunga verso di lei e allarga le braccia in una specie di automatismo, come se stringerla a sé sia un gesto già compiuto tante volte prima di questo. Alina non ricambia: entrambe le mani finiscono invece sulle spalle dell'amica per scuoterla con rabbia. Il volto si corrompe mentre cerca di non esplodere nel pianto.
«Il tuo... il tuo volto. Vaffanculo» sussurra.
«Scusa, scusa, scusa» ripete Nina, che sprofonda ancora di più nella felpa nera.
«Noordman dovrebbe arrivare a momenti» sento il dottore rassicurare l'addetto alla sicurezza con queste parole. Evie stringe i pugni e abbassa il capo, anche lei deve aver captato le sue parole.
Nina cade in ginocchio e si aggrappa a una gamba di Alina. Nello stesso momento le luci del corridoio si spengono.
«Allontanatevi dal soggetto immediatamente» tuona il dottore.
Avverto il panico allargarsi nei nostri petti e immobilizzarci. I movimenti si fanno di colpo più lenti, come se il buio fosse una specie di onda d'urto e ci avesse trasportati in una strana gelatina trasparente. È come essere sott'acqua senza esserlo davvero. I suoni si fanno più attutiti, le voci più lontane. Un fischio acuto mi fa scoppiare il cervello: è il potere Shinri, lo riconosco, ma è anche qualcosa di diverso che non ho mai percepito prima. Qualcosa di potente e oscuro. Un vuoto spaventoso che ha fame di me e che mi attira con tutte le sue forze.
Evie e Lucilla urlano spaventate.
Mi volto verso il punto in cui Alina e Nina si trovano, anche se adesso è buio pesto.
Le luci sfarfallano di colpo e ciò che vedo si incastra nei miei occhi, li penetra con una furia inaudita. Tentacoli di sabbia nera che fuoriescono dalle sue orbite vuote, dal naso e dalle orecchie: Nina è in piedi e fluttua a venti centimetri dal pavimento. Il corpo sospeso con la schiena leggermente inarcata e il volto privo di qualsiasi espressione. Quando apre la bocca il fiotto più grande di sabbia nera si disperde su Mrs MacMillan e il dottore, facendoli urlare di dolore. Entrambi stramazzano a terra, coprendosi il volto con le mani.
L'uomo della sicurezza crolla in ginocchio, vomitando con violenza.
Anche Alina è per terra, vicinissima a Nina e rannicchiata su sé stessa, con la testa coperta da entrambe le braccia.
Quando la bocca si chiude e la scia di sabbia smette di disperdersi Lucilla ed Evie sono le prime a correre verso di loro: mia sorella allunga una mano verso quella di Nina e l'afferra.
"Basta così... sono qui" le mormora nella testa, usando il potere. Sembra capirla.
Mi avvicino anch'io e afferro l'altra mano, quella afflitta dalla ferita: è rovente. I piedi di Nina tornano così a toccare il pavimento e quando lo fanno la sabbia scompare. Gli occhi, nerissimi, si aprono sconvolti su di noi. La ragazza tossisce con disperazione e l'aria che entra nei polmoni crea uno stridore sinistro. Fa fatica a respirare.
Lucilla aiuta Alina a rialzarsi e ci indica la strada verso l'obitorio: dobbiamo correre, sfruttare il vantaggio che abbiamo guadagnato dall'essere riusciti a riprenderxi in fretta dall'attacco.
Le due si tengono per mano e si fiondano verso l'uscita secondaria. Io, Evie e Nina facciamo lo stesso. Correre è però impossibile, Nina è davvero troppo provata da ciò che le è appena successo.
Continuo a sostenerla con un braccio ed Evie fa lo stesso. La trasciniamo con tutte le nostre forze. Non ho il coraggio di guardarla di nuovo negli occhi, l'immagine dei fiotti di sabbia brucia nelle mie iridi, è un marchio di fuoco di cui è impossibile liberarsi.
Alina e Lucilla spalancano le porte dell'uscita secondaria e un nuovo allarme scatta impetuoso.
Elliot Black, seduto sulla sua moto spenta, scatta in piedi. Sa poco di ciò che è successo solo un minuto fa ma adesso lo vede anche lui: la scena infatti continua a ripetersi, cruda e brutale nelle nostre menti. Lo sgomento ha preso d'assalto anche il suo volto ora.
«Fai la strada alternativa, quella che segue il fiume» si raccomanda Lucilla con voce concitata, «qualcuno potrebbe essere sulle nostre tracce e non è la polizia».
Elliot annuisce serio.
"Noordman. Hanno fatto il suo nome, è lui il responsabile".
Il pensiero di Evie raggiunge entrambi. È finita: ormai è chiaro che sia stato nostro zio a organizzare il rapimento.
Il rombo del motore unito all'allarme coprono il resto dei pensieri. Io e mia sorella aiutiamo Nina a montare sulla sella della moto e a indossare il casco integrale.
"Se le succede qualcosa ed è colpa tua dovrai vedertela con me".
Quando il mio pensiero lo raggiunge, Elliot Black non mi guarda nemmeno e parte a tutta velocità verso l'uscita del Nitfield Medical Centre. Il motore ruggisce con irruenza, quella che non ha avuto il tempo di impiegare per rispondermi a voce.
Nina è stretta a lui, le braccia gli avvolgono la vita e per un attimo mi sembra di tornare a respirare.
È al sicuro con lui.
Spazio autrice
Cari accademici,
bentornati qui in compagnia della nostra vecchia Nina.
Pian piano capiremo che cosa le è successo in questo mese al centro medico ma intanto possiamo tirare un mezzo sospiro di sollievo: sono riusciti a fuggire, forse🌚
Che cosa saranno mai questi tentacoli di potere?
Io vi ringrazio per le letture e i messaggi che mi avete mandato in questi ultimi giorni: mi fate sentire a casa. Dark + Light Academy avranno sempre un posto speciale nel mio cuore e voi siete il motivo principale. Grazie!
La vostra,
Joey Tre
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Light Academy - L'accademia di luce
Fantasy[Sequel di Dark Academy] Una ragazza scomparsa, un potere instabile, una confraternita piena di segreti. Ci sono ombre attorno a Nina, incertezze che la consumano sempre di più e su cui è necessario fare luce. Riuscirà a mettersi in salvo e a scopr...