Evie - Il lupo - 2/2

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«Che c'è, ti sei già dimenticata di ieri?» mi chiede.

Scuoto la testa con rabbia, non voglio pensare più a niente. Non voglio che Leonard senta un altro dei miei pensieri deboli e stupidi, non voglio che si prenda gioco di me, che mi faccia sentire ancora più impotente.

I ricordi arrivano come una valanga di neve: sono sempre stati qui, da qualche parte nella mia mente, sono sicura di non averli mai rimossi; ma tornano solo ora, tutti insieme. L'immagine dei nostri corpi avvinghiati, delle nostre labbra che si uniscono, delle lingue che si cercano in un crescendo di emozioni estranee e pesanti come l'aria qui dentro. Forse le ho rimosse per un motivo preciso: sono debole e questa ne è la prova. Ho ceduto, come sempre, e adesso Leonard vuole mostrarmelo per schiacciarmi una volta per tutte sotto la sua volontà.

"È tutta una questione di controllo" la voce si spinge nelle pieghe del cervello, si espande con prepotenza.

«Controllo, sempre e solo controllo, voi Shinri non fate che riempirvi la bocca di questa parola, ma nemmeno voi conoscete il vostro stesso potere».

Siete come dei neonati che piangono, ignari del fatto che il lupo è da qualche parte ad ascoltare il richiamo, pronto a sbranarvi.

Stringo le mani in due pugni e compio un altro passo verso di lui mentre penso questo. Una serie di immagini mi attraversa il cervello: tutte le possibili modalità con cui potrei fargli del male si susseguono e forse riescono a placarmi un po'. L'angolo della bocca si piega verso l'alto. Lo so che non sarò mai il lupo, ma mi calma pensare di poterlo essere.

La bocca sottile di Leonard si ferma a un centimetro dal mio orecchio e per qualche secondo non lo vedo più, anche se continuo a percepire la sua energia travolgermi con tutta la sua forza mesmerica.

«Allora te lo spiego un po', eh?».

La voce mi trapassa, è un'onda sonora che solletica l'orecchio ma è anche un pensiero preciso, che rimbomba nella mia cassa toracica e mi fa tremare le ginocchia.

Perché mi fa questo effetto? Perché proprio lui, che forse sta per diventare il mio lupo, pronto a sbranarmi all'ennesimo vagito nato dalla paura di questo potere sconosciuto. Ma allora è proprio questo il punto: la paura mi allontana dal controllo, mi rende ancora più fragile.

Lo inchiodo con lo sguardo, voglio sbranarlo con i miei occhi, distruggere il modo in cui mi fa sentire così vulnerabile.

«Stupiscimi, vediamo se ne sai più di me» mormoro.

Leonard non se lo fa ripetere due volte: usa il suo potere per continuare a parlarmi, ma la voce è assordante e quasi mi fa venir voglia di tapparmi le orecchie, anche se sarebbe inutile.

"Il potere è nato da una mutazione che ha alterato alcuni geni, è per questo che si trasmette sempre dal genitore al figlio. Alcuni neuroni dell'ipotalamo nel tuo cervello sono cambiati per sempre, sono diventati iperattivi: il sistema limbico, che gestisce le tue emozioni, non sarà mai più lo stesso dopo il rituale che ha attivato il potere. In questo modo hai accettato di diventare una di noi".

«Niente che io non sappia già» replico, cercando di non far trasparire alcuna emozione. Eppure l'immagine di mio zio che spiega per la prima volta le origini del potere Shinri indicandomi la sezione anatomica del cervello, raccontandomi ciò che aveva reso mio padre il capo della confraternita Omega, torna come un'antica carezza. È sia il mio luogo sicuro che un posto da cui dovrei fuggire il più lontano possibile, adesso che Leonard è in ascolto.

"L'ipotalamo e l'amigdala sono le parti del cervello che costituiscono il sistema limbico, quello più alterato dal potere. I neuroni iperattivi creano un campo elettromagnetico di notevole potenza che attraversa tutto ciò che è "predisposto" al potere, che ha lo stesso pattern genetico. Altri Shinri, per esempio. O chi è predestinato ma non ha ancora attivato il potere".

Ripenso all'incidente in biblioteca, a quando la rabbia di Nina si è trasformata in un'esplosione dentro le pareti del mio cranio, come una sorta di elettroshock sregolato che mi ha permesso di rivedere, anche solo per un istante, gli occhi di mia madre.

Tutto inizia ad avere più senso.

«Io sono stata una predestinata?» chiedo.

Quasi non riconosco la mia voce: è più docile, malleabile.

Leonard annuisce: adesso lo rivedo, è di fronte a me e vicino alle mie labbra che scruta con placido scrupolo, come se non volesse perdersi nemmeno il più impercettibile cambiamento di espressione.

"Il sistema limbico gestisce le emozioni, è per questo che il potere è al massimo della sua espressione quando la rabbia, la paura, il panico prendono il sopravvento".

Le emozioni forti, quindi.

"E ovviamente... il sesso".

La voce profonda di Leonard interrompe ancora una volta il flusso di pensieri e ricordi. Gli scatti violenti di mio padre, i pugni contro il muro di Julian, l'ansia di Nina.

E poi di nuovo l'immagine della mia mano fra i suoi capelli neri, che scivolano come fili di seta tra le dita. E allora capisco: è stato il suo modo di attivare il potere su di me, di avere maggior... controllo.

Lo fisso a lungo, senza dire nulla ma la consapevolezza adesso mi schiaccia del tutto.

«Esatto bimba, si torna sempre lì, al controllo».

«Non chiamarmi bimba» sbotto.

«Ma lo sei; una piccola bambina indifesa».

Mi spingo contro le sue labbra e le catturo: sono mie adesso, in questo bacio che voglio condurre con tutta la mia volontà. Senza paura, perché è quella che mi allontana dalla parte del cervello che voglio conquistare.

Leonard mugola qualcosa ma per la prima volta il volume dei suoi pensieri si è acquietato.

Allora continuo a baciarlo: le mani che prima volevano fargli del male ora gli accarezzano il petto. Le dita si aggrappano ai vestiti e con rabbia li strappano via.

Lui fa lo stesso con me ma non tremo, non mi nascondo dietro l'amnesia perché è quello che desidero.

Io voglio essere il lupo. 

Spazio autrice

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Spazio autrice

Cari accademici, 

ecco sì, capitolo difficile da digerire questo. 

Durante la stesura Evie mi ha sempre fatto più paura e mi dispiace che stia passando questa fase ma insomma, adesso abbiamo qualche risposta in più anche su come funzionano i poteri, no?

Possiamo infatti affermare con una forsennata certezza che sia ormai più di un anno che siete a caccia di risposte su questi stramaledetti poteri, così tanto che nella mia testa siete diventati i miei personalissimi e dolcissimi Nigel Bailey di Relic Hunter (eh sì, forse in qualcuno di voi si è risvegliato qualcosa, una certa ship ahaha). 

La vostra, 

Joey Tre 

Light Academy - L'accademia di luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora