Capitolo 54 : Side

1.2K 50 2
                                    

Eiei, questo sarebbe il primo capitolo dei "dopo." Sono tutti molto corti e rappresentano episodi particolari della vita specialmente dei figli.. Ditemi se vi piacciono e volete che ne faccia altri.. (Ovviamente i capitoli arrivano se sono richiesti e quando mi arriva ispirazione, quindi non aggiornerò regolarmente...)

Detto ciò fatemi sapere e se vi va passate a leggere Behind||Calum Hood, sempre sul mio profilo..

Xx leti.

SIDE.

Ci sono diversi modi di vedere le cose, a seconda del lato che scegli cambia la visuale; io ho deciso di vederle a modo mio, come solo io so fare perché sono unica, irripetibile e devo ricordarmelo.

«Evy..» alzo gli occhi verso Harry, i suoi capelli ricci ricadevano sopra la sua fronte imperlata di sudore nonostante l'arietta che filtra tra gli alberi. Ho la schiena appoggiata sulle sue gambe e con le dita gioca con le mie ciocche rosse.

«si?» Harry prende il labbro inferiore tra i denti tirandolo leggermente, i suoi occhi smeraldo riflettono la luce del sole brillando ancora di più.
«mi piacciono rossi i tuoi capelli, sono molto .. Da te.» sorrido posando una mano dietro al suo collo tirandolo verso di me e lasciando un bacio morbido sulle sue labbra. Ha le labbra leggermente screpolate e più rosse del solito, ma hanno qualcosa di stupendo.
«dovrei offendermi?» chiedo sarcastica guardandolo dal basso. Lui sorride per riportare poi lo sguardo su di me.

«no, intendo dire ci sono cose..Come ad esempio..
Ogni volta che il sole è alto i raggi ti fanno diventare gli occhi chiarissimi, oppure il fatto che ti mordi il labbro quanto tenti di trattenere un sorriso.. Oppure che quando parliamo e sei nervosa giochi con il tuo braccialetto che non levi mai.. Magari quando l'aria ti smuove i capelli e scoppi a ridere per sistemarli sempre sul lato sinistro.. Insomma tutte quelle piccole cose che ti portano ad essere tu. E ti giuro sono delle piccole, stupide cose che mi hanno fatto innamorare e che mi mandano ancora adesso fuori di testa.» posa una mano sulla mia guancia iniziando ad accarezzarla sorridendo.

«lo hai appena rifatto.» fa spuntare le fossette ai lati delle sue labbra mentre io lo guardo confusa per poi notare che sto tirando il labbro. Arrossisco di colpo, mi fa uno strano effetto il fatto che mi conosca così bene, non sono abituata, all'inizio ero l'unica che riuscivo a capire me stessa, nessuno lo faceva e non ne avevo bisogno. E ora lui mi stupisce sempre, riesce a capire e cogliere cose che neanche mi passano per la testa ed è una cosa tanto strana quanto bella. Unica. Fatta solo da lui.

«forse dovresti parlare con i tuoi...o almeno con Andrew.» dice guardandomi con speranza, che purtroppo devo infrangere.
«no,adesso voglio solo fumare, ne ho bisogno.» lui annuisce anche sporco soddisfatto della mia risposta, non ce la faccio, nonostante abbia acconsentito a tornare a casa non riesco a parlare liberamente con nessuno, nemmeno più con mio fratello o la mia migliore amica. «adesso che hai finito la sigaretta andiamo a casa, si sta facendo tardi e non mi fido a farti stare qua con la gentaglia che c'è.» afferma lui mentre spengo la sigaretta facendo cadere la cenere sul terreno. Annuisco alzandomi e porgendo la mano a lui che afferra volentieri. La strada per tornare a casa per una volta è familiare, la presenza di Harry la rende tale. Ormai è diventata una figura fissa nella mia vita. Durante il nostro 'allegro' viaggio di ritorno, scosto alcuni rami che intralciano il passaggio è per poi ritrovarmi con uno stranissimo insetto davanti e urlare. Io Evelyn Bieber, non mi spavento se trovo morti o pistole ma ho un incredibile e catastrofica fobia per ogni genere di insetto all'infuori di mosche, zanzare e coccinelle che però mi danno fastidio. Harry corre subito incontro a me per poi rendersi conto del motivo del mio spavento e scoppiare a ridere. Lui sa della mia fobia, non mi ha mai preso in giro una volta se non per qualche risata quando succede ma comunque mi ha sempre, diciamo.. Protetta da quegli esseri piccoli ma spaventosi. «andiamo Evy, torniamo a casa. » mi spinge delicatamente con una mano sulla schiena fino a che non arriviamo davanti a casa mia. Busso alla porta sperando che venga ad aprimi Andrew, ma ovviamente il mondo ce l'ha a morte con me e ad aprire viene mia madre. I capelli lunghi sono legati in una coda morbida che li fa ricadere sua spalla, gli occhi scuri sono circondati da due occhiaie poco marcate ma comunque visibili, dovute probabilmente allo stress che noi, o meglio che io , gli provoco.

«Evelyn?Ma tu non eri in camera tua?» poi si gira leggermente sgranando gli occhi per poi aprire la bocca stupefatta e sorpresa. «Harry?» alzo gli occhi al cielo prendendo la mano del mio riccio che è visibilmente messo a disagio da mia madre in pigiama.

«si sta notte dorme qua con me. » avverto entrando in casa non badando a lei. «non se ne parla nemmeno, siete troppo giovani per dormire insieme. » dice con la sua solita espressione contrariata, mi chiedo se ne abbia un altra oppure ha solo questa in dotazione, magari è naturale.

«non sei nessuno per dirmi cosa devo fare o con chi devo fare, mi avete rovinato la vita con tutte le vostre paranoie assurde e io, ho dovuto rimetterci per le vostre stupidissime preoccupazioni. Mi avete sempre vietato tutto e non accettate quella che sono, sapete solo lamentarvi da sempre senza badare alle cose buone che faccio. Ma adesso basta, mi sono rotta di vivere all'ombra della vostra idea di perfezione, direi che con ciò, io non sono abbastanza per voi e non vi preoccupate non creerò alcun disturbo.» e me ne vado lasciandola di sasso e trascinando Harry con me.

«sei stata troppo dura con tua madre Evelyn, non ha detto stronzate sta volta, ne provocato, dovresti chiedergli scusa.» mi rimprovera anche se vedendo le lacrime nei miei occhi si calma un po' e tenta di risollevarmi il morale sfregandomi con dei gesti circolari la schiena.
«forse hai ragione... Vado a vedere dov'è.»

Mentre scendo dalle scale sento delle voci confuse e mi fermo dietro alla ringhiera per sentire. Sul divano ci sono mamma e papà. Mamma sta piangendo, non la sento singhiozzare ma ha la testa appoggiata contro la spalla di papà che le scosta i capelli credo per consolarla. Sono proprio un mostro.

«Justin, non riesco a capire cos' ho sbagliato con lei..» singhiozza mentre papà guarda il vuoto con un espressione delusa e gli occhi caramello lucidi. No, non di nuovo.

«Sel, non devi assolutamente pensarci.. Stiamo facendo un ottimo lavoro con lei e quando crescerà che potremo raccontarle tutta la storia capirà piccola mia.. Ti prego non starci male.. Risolveremo anche questa.»

Mamma alzò di scatto la testa guardandolo negli occhi ancora con la scintilla che aveva nel video che abbiamo visto un anno fa.. Sono ancora innamorati, tutt'ora nonostante siano passati anni.
«Selena, abbiamo due figli stupendi, sono prudenti, coraggiosi e intelligenti. Abbiamo fatto un lavoro stupendo e anche se si ribellano dovremmo capirli, noi d'altronde eravamo anche così.. O ti devo ricordare che cosa abbiamo fatto noi?» mamma scosse la testa asciugandosi le lacrime, anche se mi faceva arrabbiare detestavo vederla così, soprattutto per colpa mia.

«hai ragione.. Ma vorrei solo che Evelyn non si sentisse così; sono fiera di come sono .. Non voglio che passino quello che abbiamo passato noi.. Non mi sentirei in pace sapendo che i miei figli soffrono come abbiamo sofferto noi, e se continuano con cosa vogliono fare succederà e non me lo perdonerei. »

Papà le diede un bacio sulla fronte per poi allontanarsi un po'e stampargliene un altro sulle labbra. « infatti noi continueremo a comportarci così.li terremo al sicuro, te lo prometto..sempre io e te Sel?»
«sempre io e te.» risponde per poi catapultarsi tra le braccia forti di papà che la stringono a lui.

Corro di nuovo su per le scale fino ad arrivare davanti alla porta, ormai la mia curiosità era alle stelle, avrei chiesto a mamma la storia della famiglia.

All Dangerous || Justin Bieber [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora