Capitolo 6

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" We are the leaders of the not-coming-back's, But we're alright though.
We are the kings and the queens of the new broken scene Yeah, we're alright though." -She's Kinda Hot, 5 Seconds Of Summer

CAPITOLO 6

"siamo i principi delle ombre Selena, vivremo per sempre nell'oscurita, vedremo la luce solo da lontano. Pensi di essere pronta? Sarai come radioattiva, nessuno potrà toccarti ma tu porterai solo dolore, daremo inizio ad una nuova era, tutta nostra, sei certa di voler stare accanto ad un demone?" mi afferrò la mano portandosela alle labbra, il sorriso tipico di chi nasconde qualcosa.

E nonostante il mondo scuro dietro di lui, io continuavo a vederlo bellissimo, in tutto il suo splendore. In quel posto passato e presente si incontravano creando qualcosa di sinistro e cupo, ma allo stesso tempo era un panorama suggestivo, quasi come le nostre mani intrecciate vicino a quell'immenso campo di fiori, sotto al temporale. "Sono pronta."

«Non mi stai ascoltando.» si lamentò Vanessa mordendosi il labbro. Il sole batteva ardentemente contro la finestra della mia classe, l'utlima ora e poi la libertà per due giorni. Amavo il venerdì in modo particolare, potevo quasi definirlo il mio giorno preferito della settimana. Quel pomeriggio avrei visto Justin, avevamo pensato di vederi subito dopo scuola e andare a pranzare in un locale in centro. «Scusami. Stavi dicendo?» La biondina sollevò le spalle rassegnata tornando al suo discorso.

«per le vacanze. Stavamo pensando alla florida, Ashley verrebbe con noi. Non tua sorella ovviamente. C'è una specie di 'villaggio' direttamente sulla spiaggia dove fanno delle feste da urlo. Io punterei ad andare lì. Tu ci staresti?» annuii, la Florida era sempre stata il mio sogno. Morse la matita tentando di essere provocante quando notò Taylor McGranth guardarla dal banco in prima fila. Aveva l'aria di un cagnolino smarrito mentre le rivolgeva un sorriso imbambolato, gli occhi a cuoricino finchè il professore non gli tirò una librata sulla testa.

Vanessa rise di gusto, consapevole dell'effetto che aveva su molti ragazzi, vedevano in lei una specie di Dea e le loro attenzioni decisamente le piacevano. «Questo weekend sarà uno degli ultimi per studiare e recuperare! Spero bene che nessuno si faccia rimandare!» sbottò uscendo, chiudendo la porta dietro di sé. Scocciati ci alzammo tutti andando via da quel posto ammuffito. Mancava così poco alla libertà e per il primo anno in tutte le superiori ero riuscita ad avere la sufficienza in tutto, cosa di cui andavo molto fiera.

«Ce la spasseremo Gomez. Hai intenzione di portarti dietro il tuo bellissimo fratellone tutto muscoli.. lo porteremmo sulla retta via. » rise Vanessa ammiccando ad un ragazzo di prima nelle vicinanze. «No ti prego, mio fratello lascialo stare, perché se venisse con te non sarebbe la via ad essere retta, Vanessa.» Per quanto tenessi alla mia amica ero piuttosto decisa a fargli avere i contatti minimi ed indispensabili con Jason, poiché sapevo piuttosto bene come fossero entrambi.

«Come sei drammatica, andremmo d'accordo. Vieni a pranzo con noi? Ah no, sei impegnata..» prese in giro tirandomi un pugno scherzoso sulla spalla. Un'altra cosa che assolutamente non avrei fatto: dirle di Justin, quello proprio no. «Stammi bene Van.» la salutai raggiungendo il biondino che aspettava sotto all'albero più grosso del giardino scolastico.

Era bello vederlo lì, appoggiato al tronco, i capelli scompigliati dall'aria, la sigaretta tra le labbra. Quando mi avvicinai lui fece un enorme sorriso lasciandomi un bacio sulla guancia. «oggi ti porto in un posto speciale...» sussurrò contro il mio orecchio facendomi fremere. «Dove?» domandai entusiasta iniziando a camminare per lo stradone, curiosa di sapere quale sarebbe stato il posto, se un altro parco incantevole o una periferia abbandonata come la mia.

«Al McDonalds.» lo fissai sbalordita chiedendomi se fosse serio oppure no, ma vedendo il suo sorrisino capii che faceva seriamente scoppiai a ridere, al punto da tenermi la pancia con le braccia mentre mi piegavo. Non avevo nulla contro il Mc, anzi, io e il cibo spazzatura andavamo a nozze, però qualcosa nella su espressione e nella sua convinzione continuava a farmi morire dal ridere. «Dai smettila, io ho fame.» si lamentò scherzosamente facendo il broncio come un bambino di cinque anni.

All Dangerous || Justin Bieber [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora