Capitolo 2

8.6K 292 8
                                    

" I like the sad eyes,
bad guys ,
mouth full of white lies; Kiss me in the corridor,
but quick to tell me goodbye " - Ghost, Halsey

CAPITOLO 2

JUSTIN'S POINT OF VIEW.

Avevo appena messo piede in quella scuola e già provavo un irrefrenabile voglia di andare via. Avevo lasciato la mia famiglia, o meglio ciò che ne restava, in Florida, avevo un compito da svolgere, all' apparenza facile, quasi di routine visto quanti ne avevo fatti fino ad allora, ma in quel caso avrei dovuto sconvolgere tutta la mia vita, seguire delle lezioni – cosa che non facevo da almeno tre o quattro anni – e restare in 'incognito', cosa che per me era assai ardua.

Accanto a me Jaden camminava per i corridoi con le mani in tasca, totalmente disinvolto e attento a catturare quanti più dettagli poteva di quel posto a lui sconosciuto. Lui decisamente era un perfezionista, molto astuto ed aveva un buon occhio, coglieva i minimi particolari di ogni situazione giocandoli poi a suo vantaggio. Vincere era in assoluto la cosa che preferivo. L'adrenalina, il senso di soddisfazione ed appagamento erano alcune delle ragioni principali per cui vivevo. «JB, sembri nervoso.» mi prese in giro il ragazzo con una risata soffocata, alzai il dito medio tirando fuori dalla tasca della giacca il foglio con gli orari, pieno di pieghe e strappi.

«Abbiamo un ora spagnolo. Dovremmo andare verso destra. No sto scherzando, questa dovrebbe essere verso sinistra.. ma che diamine di frecce sono? Perché è così difficile decifrare questo coso.» sbuffai non capendo nulla della mappa. Sembrava fatta da un bambino, le linee confuse senza una direzione precisa, come se già non fosse abbastanza difficile orientarsi in quell' edificio. «Dammi qua grande genio-» guardò un attimo in torno cercando di decifrare quello schema. «-verso sinistra, idiota.» sollevai le spalle leggermente offeso, e soprattutto svogliato, non avevo alcuna intenzione o voglia di entrare in quella classe, ero già stanco senza neppur aver cominciato.

«Ho ancora una possibilità di svignarmela?» chiesi speranzoso, ma lui, giustamente, scosse la testa tirandosi su il cappuccio. Avevo paura di trovarmi gente troppo studiosa, che non parlava, scherzava o rideva – comunemente chiamati sfigati – e quindi, di annoiarmi tutto il giorno. «Non può essere così male come dici, magari è la volta buona che ti fai la ragazza, grande orso single non parlatemi Bieber.» schernì dandomi un ultima pacca sul petto prima di aprire le porte dell'inferno. La professoressa era una donna abbastanza giovane, decisamente sulla trentina ma aveva l'aria da pazza nevrotica, come le gattare. Anzi, se avessi dovuto immaginarla sicuramente sarebbe stata in una casa puzzolente, piena di gatti, gelato e disperazione.

«Dicevi, Jad?» chiesi retoricamente scuotendo la testa, sarebbe stata una giornata molto lunga. Il ragazzo accanto a me sollevò innocentemente le spalle facendosi avanti. All'interno dell'aula tutti gli occhi erano fissi su di noi e mi sentivo con una sardina in scatola, paragone poco fine ma che esprimeva al meglio la situazione imbarazzante che si stava creando. «I signori Bieber e Smith?» domandò la professoressa abbassandosi gli occhiali sulla punta del naso, i suoi piccoli occhi marroni ci scrutavano curiosi ma gli davano un aria da furetto. «Mi avevano informato del vostro arrivo, questa è la vostra classe di spagnolo, spero che non diventiate delle scimmie ammaestrate come alcuni dei vostri compagni. Secondo il vostro curriculum scolastico avete entrambi dei voti sopra alla media, inclusa la mia materia, spero che restino tali anche in questa scuola, signorini.»  ci rivolse un ultima occhiata severa per poi tornare a dedicarsi al libro che aveva in mano.

Ovviamente il fascicolo di presentazione era completamente inventato, un nostro amico nonché grande falsificatore di documenti ci aveva alzato di un paio di voti la media di all'incirca tutte le materie. Se non fosse stato necessario nemmeno ci saremmo sforzati di cambiarli, ma avevamo assolutamente bisogno di stare in questo paese, di conseguenza se per entrare nella scuola necessitavamo di voti alti, voti alti avremmo scritto. Seguii il mio amico fino a dei banchi in seconda fila, gli unici liberi. Dietro di noi erano seduti una ragazza, bellissima con lunghi capelli scuri, dello stesso colore dei suoi occhi, ed un ragazzo che pareva essere legato a lei proprio di fianco. Vicino a loro c'era un posto vuoto che supposi appartenesse alla ragazza che avevamo visto qualche minuto prima con un caffè fumante ed una brioche nel corridoio.

All Dangerous || Justin Bieber [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora