Capitolo 11

3.3K 151 0
                                    

"Grit your teeth, pull your hair,
Paint the walls black and scream,
"Fuck the world 'Cause it's my life, I'm gonna take it back," And never for a second blame yourself" Missing You, All Time Low

Si potrebbero classificare i momenti in vari modi, a seconda del tempo, del giorno della stagione o persino in base al profumo. Alcuni giorni vengono associati a degli eventi, per esempio il giorno di un concerto viene irrimediabilmente ricordato per esso. Sempre per esempio la mia giornata di oggi poteva essere ricordata o come 'giorno della decisione finale sulla Florida' oppure come 'giorno in cui il barista al fondo della strada ha servito tutta la mattina cantando "il caffè della Peppina" '. Avevo prontamente ignorato ogni tipo di contatto da parte dei miei fratelli, Ashley e Vanessa, al punto che dopo la diciannovesima chiamata e il settimo messaggio in segreteria spensi il telefono, mandando un veloce e conciso messaggio giusto per non farlo preoccupare. Avevo camminato per un paio d'ore passando in mezzo alla gente e osservando di tanto in tanto le vetrine. Non c'era molta gente in giro, l'aria tirava abbastanza forte e mi pentii amaramente di non essermi vestita più pesante. Passai oltre ad una coppia di ragazzi che si stavano baciando, avranno avuto all'incirca la mia stessa età, forse poco più. Fu impossibile non chiedermi se io e Justin, se fosse rimasto, saremmo mai sembrati così felici, liberi nel loro mondo, completandosi a vicenda senza pensare allo schifo che c'era intorno, inclusa la cacca di cane sul marciapiede proprio accanto a loro. Mi affrettai in modo da raggiungere la fermata dei bus, ero completamente da sola, nessuno sembrava ricordare quella parte di paese, figuriamoci il luogo in cui mi stavo dirigento, certa di trovare pace e tranquillità. Neanche il tempo di sedermi che il bus rosso arrivò fermandosi a pochi centimentri dai miei piedi, non abbastanza da potermi prendere sotto. Mi sollevai dal muretto salendo gli scalini, fermandomi davanti all'autista, vestito completamente di nero e con gli occhiali indosso. Sembrava un furetto. Misi una mano nelle tasche estraendo qualche dollaro dandoglieli, in modo da potermi sedere il prima possibile.

A dispetto delle mie speranze, c'erano un sacco di persone suii sedili, mi sedetti accanto ad un ragazzo che aveva i capelli biondo, un biondo talmente chiaro da poter sembrare platino, gli occhi scuri e l'espressione persa. Era un bel ragazzo nonostante l'aspetto da classico tipo da film psichiatrico. Guardai un attimino la sua maglietta di una band sicuramente rock ma a me sconosciuta, poi passai ai capelli spettinati, le occhiaie sotto gli occhi – sembrava non aver dormito per giorni – e le cuffiette dalle quali si sentiva una musica fin troppo forte. Stetti seduta per una ventina di minuti in religioso silenzio, a metà fra l'imbarazzo e la soggezione data dal mio strambo 'compagno' quando finalmente vidi dal finestrino la mia meta. Velocemente mi alzai chiedendo il più gentilmente possibile all'autista di fermarsi, il quale mi rivolse uno sguardo molto perplesso e stranito, non che gliene facessi una colpa comunque... non era certo da tutti i giorni che una ragazza – completamente da sola – si infilasse in una delle zone più distrutte ed isolate del quartiere. Scesi velocemente, arrancando un poco sui miei passi. Mi diressi con calma, ignorando le occhiatacce dei passanti, inoltrandomi tra le strade a me tanto familiari. Non potetti fare a meno di rivedere il fantasma del sorriso di Justin, uno di quelli che facevano rumore, sentibile solo alle orecchie dei più attenti, lo risentii accanto a me, quella volta che condivisi con lui una parte importante di me stessa.

Camminando fra i cocci di vetri rotti, assi di legno lasciate al suolo ad ammuffire, mi sedetti su quel balconcino – se così si poteva definire l'unico posto in quel piccolo deserto a non essere stato distrutto – ammirando l'immensa bellezza del panorama, che , nonostante non si vedessero le luci della città, restava comunque spettacolare. Mi chiesi come sarebbe stato se avessi accettato la proposta di Ashley e Vanessa, in fin dei conti la Florida doveva essere uno di quei posti paradisiaci lodati da tutti. Mi ridomandai anche quando noi tre fossimo diventate amiche al punto da voler scappare insieme.

All Dangerous || Justin Bieber [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora