"Don't blame me, don't hate me, I don't wanna be the one that's left behind... I won't fade away, Be forgotten or just cast away...This life is mine to live." - Old Scars/Future Hearts, All Time Low
CAPITOLO 4
Justin se ne era andato da poco ed io ero tornata nel mezzo del nulla ovvero casa mia. A differenza di quanto mi fossi aspettata – ovvero urla e sfuriate isteriche – Ashley era seduta sul divano, le gambe coperte da una tuta grigia accavallate ed una tazza di the in mano, intenta a guardare una demenziale serie televisiva che non sembrava fare molto ridere. «Hai già mangiato?» chiese appoggiando delicatamente la tazza avvolta in un tovagliolo sul tavolino in vetro.
«A dire il vero no, un amico mi ha accompagnato a casa.» lei annuì tornando a concentrarsi sulla coppia che rideva «C'è ancora della pasta, falla pure scaldare, ma lasciane un po' per Jason; dovrebbe tornare a momenti.» la ascoltai infilandomi in cucina, lanciai lo zaino su una delle sedie attorno al tavolo, noncurante di sistemarlo bene. Aprii alcuni scaffali tirando fuori due piatti e due bicchieri, feci scaldare il pranzo aspettando che anche mio fratello entrasse in cucina.
Quando lo fece mi si avvicinò lasciandomi un bacio sulla guancia, come suo solito salutare, e prese l'acqua. Era raro che mangiassimo tutti insieme, in genere mancava sempre qualcuno, o per gli orari o per una semplice uscita, ma comunque quando succedeva riusciva a ricordarmi che eravamo ancora una famiglia, nonostante tutto. Ed era triste che non riuscissimo a passare un giorno senza litigare. «Sei uscita prima oggi, con Bieber... devi dirmi qualcosa sorellina?» chiese malizioso portandosi il bicchiere alle labbra.
Arrossii violentemente, non ero solita a farlo, ma il fatto che Jason sapesse cosa accadeva nella mia vita senza che io glielo dicessi non era un buon segno, stava a significare che avevamo attirato l'attenzione su di noi. Eravamo conosciuti a scuola, facevamo parte del gruppo degli 'intoccabili' ma non capitava mai di essere al centro dei gossip scolastici, fatta eccezione per quando Vanessa aveva preso ad uscire con un uomo di dieci anni più grande conosciuto a Monte-Carlo. «Come fai a saperlo?» lui sorrise vittorioso, consapevole di aver fatto centro. «Le voci girano, e vi ho visti insieme sta mattina. Allora il piccolo Bieber fa battere il cuore alla mia scimmietta?» mi sbattei la mano sulla fronte desiderando di poter affogare nella pasta e non risalire più.
«Santo cielo Jas, pensavo avessi smesso di chiamarmi scimmietta, è imbarazzante. E lo è anche il fatto che mi spii a scuola. E comunque no, non ho una cotta per Justin, trovo solo che sia un tipo interessante. Mi incuriosisce, ed è uno di compagnia.» affermai pulendomi dai residui di sugo, sperando che quella conversazione finisse al più presto. «Quindi avete iniziato a chiamarvi per nome, deve essere una cosa seria. Tu e questo Justin avete già fatto sesso?» mi alzai strisciando la sedia e lasciando le stoviglie nel lavandino, le mie guance avevano assunto il colore della tovaglia, rosso fuoco.
«Ma dove siamo finiti.» mormorai più a me stessa che altro, ma Jason la sentì comunque e si alzò anche lui venendomi dietro. «Lo devo prendere come un sì?» richiese sempre con quel sorriso beffardo, entrando con me in camera. «No, è un grosso, gigantesco, stratosferico no. » rise e si buttò sul letto facendolo cigolare. La mia camera era relativamente ordinata, almeno fino a che non si aprivano gli armadi. Jason portò le braccia dietro alla testa, guardandomi divertito. «Mi vieni ad abbracciare?» chiese con la faccia da cucciolo, la stessa che da piccolo usava per convincermi a giocare con lui oppure a guardare uno dei suoi cartoni animati preferiti.
Certe cose non sarebbero mai cambiate. Scossi la testa e mi buttai su di lui stringendo le braccia attorno alla sua vita muscolosa. «Sai, è strano pensare a quanto tu sia cresciuta. Per me resterai sempre la bimba senza due dentini, con i capelli lunghi legati in due codini e i pigiamoni che veniva a chiedermi di dormire insieme perché aveva paura dei temporali..-» ricordò. Avevo una strana fobia dei temporali, con il tempo si era affievolita, ma era ancora presente. «- mentre adesso sei una piccola bellissima donna. Inizi ad avere le tue prime storie, presto andrai via ed io non sono pronto a lasciarti andare. Sei la mia bimba.» lo guardai commossa, avevamo entrambi le lacrime agli occhi, e per quanto fosse vero non sarei mai stata pronta a lasciarmi lui ed Ashley alle spalle, nonostante tutte le litigate e le discussioni, loro erano le uniche certezze della mia vita.
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All Dangerous || Justin Bieber [in revisione]
Fanfiction"Per ogni persona c'è sempre qualcuno destinato a rendere migliore la propria vita, o peggiore, dipende dai casi. In altri, un po' più rari ma meno di quanto si pensi, ciò che la migliora l'ha portata prima a peggiorare. Justin sapeva di pericolo, d...