Capitolo 1:Katherine

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Sono le cinque del mattino.Non so perché sono già sveglia così presto,di solito almeno prima delle otto,massimo sette e mezza,non connetto.Beh,così era un po' di tempo fa.Continuo a girarmi e rigirarmi nel letto,sperando di riaddormentarmi,ma niente.Allora mi alzo e accendo la piccola lampadina sopra la scrivania,dov'è appoggiato il mio libro preferito.Ecco per me la felicità è semplice:datemi un libro di Harry Potter(o anche un libro qualsiasi),un letto comodo e la mia giornata è già completa.Sento dei passi in corridoio e alzo lo sguardo.Mia madre è sulla porta,con quei capelli spettinati e la sua immancabile vestaglia rosa.

"Katherine,come mai sei già sveglia?"mi chiede.Faccio un mezzo sorriso,in realtà non ho dormito affatto,ma non voglio farla preoccupare.

"Non so,ultimamente mi sveglio presto.del resto ormai ci sono abituata."rispondo.

"Tesoro,non devi pensarci più a quell'ospedale."Ecco ha intuito subito quello che stavo pensando.Ah,l'ospedale.Ricordo benissimo il giorno in cui mi ci portarono,promettendomi che ci sarei stata poco,soltanto per degli accertamenti.Ricordo il viso del dottore quando mi disse che poteva essere un tumore,e ricordo soprattutto il giorno dell'operazione;quella sì che è stata una tragedia,avevo una paura pazza,ma mio padre mi parlò per tutta la notte prima dell'intervento e allora mi convinsi.E ne valse la pena,dato che pochi giorni dopo il dottore annunciò che era una forma tumorale benigna.Ma nel periodo passato lì,mi svegliavo sempre prestissimo,come faccio ora.Non me la sentivo neanche di tornare a scuola poi,e nessuno me lo impose.

"Non pensavo all'ospedale."mento e mia madre lo sa."Mamma,puoi tornare a letto.Davvero,non devi preoccuparti per me."

"Sono tua madre,inutile anche chiedere,mi preoccupo sempre.Ci vediamo più tardi tesoro."Mi stampa un bacio in fronte e se ne torna nella stanza.Rimango di nuovo sola,io con i miei pensieri.Alle otto non resisto più e mi alzo dal letto,diretta in cucina.Mio padre è lì,col suo quotidiano caffè,pronto per andare a lavorare;anche mia madre è con lui e sembra che abbiano uno sguardo molto pensieroso,quasi assente.

"Buongiorno..."dico incerta,ho paura di cosa possa causare quegli sguardi.

"Oh,buongiorno piccola."Mio padre.Quegli occhi azzurri sempre così colmi di pensieri.Vorrei averli presi da lui,ma invece i miei occhi sono di un castano così scuro da sembrare neri.I miei capelli sono di una tonalità poco più chiara degli occhi,ma non so davvero da chi abbia preso queste caratteristiche,i miei genitori sono completamente diversi.

"Mamma,papà,dovete dirmi qualcosa?"mi faccio coraggio e pronuncio quella frase.Mi aspetto che loro neghino,per non farmi soffrire.Sono sicura che non sia una bella cosa.Ma mio padre non nega.E nemmeno mia madre.

"Sì,Katherine.Ma temo che dovremmo rimandare a dopo,io e tua madre lavoriamo stamattina,possiamo parlarne tranquillamente a cena."Rimandare.Certo,come ho potuto non pensarci?Non si nega in questa casa,si rimanda e basta.Lascio perdere,mascherando la delusione con un sorriso davvero poco convincente.Loro escono poco dopo,e io rimango sola,come succede quasi tutte le mattine.Torno in camera,apro l'armadio e scelgo i vestiti per stamattina;un paio di jeans aderenti e una maglia a maniche lunghe nera.Dopodiché me ne vado in bagno e decido di fare una doccia.Il getto dell'acqua calda riesce a tranquillizzarmi un po'.Appena uscita,mi avvolgo in un accappatoio e poi inizio a vestirmi,dopo asciugo anche i capelli,che tornano piacevolmente ricci.Passo un velo di trucco sugli occhi,poi torno alla mia amata lettura.La mia vita è di una monotonia assurda,tanto che a volte penso di andarmene da qui.Improvvisamente mi viene un'idea.Da troppo tempo non risento Doniya,una ragazza conosciuta via facebook.Si può dire che sia la mia unica amica.Sì,ho proprio voglia di scriverle.Accendo il computer e avvio internet;guardo tra in contatti e lei è in chat!!Le scrivo subito.

<<Ciao,è tanto tempo che non ci sentiamo>>messaggio sbrigativo,ma efficace.Infatti risponde praticamente subito.

<<Ehi!Allora sei viva!Mi mancavi molto,come stai?>>Molto più vitale del mio messaggio,sicuramente.Da quando sono andata in ospedale non mi sono quasi più rifatta viva.Le parlo del tumore,lei è sinceramente dispiaciuta.Mi parla della sua famiglia,di certe amiche troppo invadenti di suo fratello...insomma parliamo del più e del meno per quasi tre ore,finché non mi saluta,dicendo che deve assolutamente uscire con sua madre.Ecco,ora sono alla disperata ricerca di qualcosa da fare,ma non trovo niente di meglio che mettermi a guardare un film;scelgo"Le pagine della nostra vita",uno dei film più belli che abbia mai visto.Alla fine sono in lacrime,come sempre.Rimetto a posto il dvd e lancio uno sguardo al pianoforte:non lo suono da quando sono andata in quel maledetto ospedale.In effetti sono molte le cose che ho smesso di fare da quel giorno.Ma è anche ora di riprendere no?Mi siedo sul morbido sgabello davanti allo strumento e lascio scorrere le dita sui tasti.Davanti a me,lo spartito di"Notturno"di Chopin,ha preso polvere,da quanto tempo è rimasto lì.Lo guardo e inizio a seguirlo,finché presa dalla musica,non penso più a nulla.Dopo dieci ininterrotti minuti di musica,mi rendo conto che è ora di preparare il pranzo.Non faccio mai nulla di elaborato quando sono sola,preferisco mangiare semplicemente un frutto e uno yogurt;non bevo mai caffè,non mi è mai piaciuto.Sono solo le due,e io sono impaziente di sapere quello che mi devono dire mamma e papà.Proprio mentre sono di nuovo assorta nella lettura,squilla il telefono.Un messaggio di Doniya.

<<Connettiti immediatamente,dobbiamo parlare.>>

Oh mio Dio.E ora cosa sarà mai successo?Avvio nuovamente internet e le scrivo.

<<Che succede?>>

Incredibile,ma vero.Doniya mi sta proponendo di andare a stare da lei per un po'.La proposta è molto allettante.Londra.La città dove ho sempre voluto andare...e ho finalmente l'occasione di andarci.c'è solo un problema.Dovrò supplicare i miei per ore in ginocchio,per ottenere il permesso,li conosco troppo bene.Le rispondo che chiederò ai miei e le prometto di informarla subito,appena saprò il verdetto.Ma il tempo sembra scorrere così lentamente...finché finalmente arrivano le sette e mezzo.Mio padre è il primo a varcare la soglia,un quarto d'ora prima di mia madre.Inutile assaltarlo con domande prima che siamo tutti a cena,cioè due ore dopo.Hanno due facce così tese...un attimo!Non è che hanno avuto novità dall'ospedale e io dovrò tornarci,magari fare qualche chemioterapia?Un pensiero troppo brutto per essere affrontato.Mio padre sospira e prende la parola.Mia madre ha gli occhi lucidi.

"Tesoro....come sai dobbiamo dirti una cosa molto importante.Te l'abbiamo nascosta tutto questo tempo perché non ti sconvolgesse mai.Ma...credo sia ora che tu sappia la verità.Ti sarai sempre chiesta perché abbiamo sviato domande sul posto in cui sei nata e sulle tue caratteristiche fisiche così diverse dalle nostre."

Ah.Non può essere niente che riguardi l'ospedale,non c'entrerebbe nulla il mio colore degli occhi o dei capelli.Ma un senso di vuoto nello stomaco mi pervade.E ho qualche sospetto...

"Papà..."inizio a dire.

"Lo so piccola,è molto difficile anche per me parlare...anche perché immagino che tu abbia capito."

Ho capito.Mi sto semplicemente rifiutando di accettarlo.

"Sono davvero vostra figlia?"

Mio padre abbassa gli occhi e mia madre inizia a piangere più forte.

"Ecco...no tesoro...mi dispiace..."

Mi alzo da tavola e mi chiudo in camera,iniziando a singhiozzare disperatamente.Perché diavolo mi hanno tenuta nascosta una cosa così importante?



Questo è il primo capitolo che scrivo e spero che sarà il primo di una lunga serie...fate sapere se vi è piaciuto lasciando un commento!Grazie di cuore in anticipo a tutti coloro che lo faranno!Al prossimo capitolo! :)

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