Capitolo 42:Famiglia

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Non mi sarei mai immaginato di rivedere Jonathan.È rimasto sempre uguale:i suoi occhi sono color ghiaccio e i capelli biondi sono leggermente più lunghi,ma ricci come ricordavo.Adesso dovrebbe avere più o meno vent'anni.Ok,forse dovrei spiegarvi chi è...È il cugino di Sandy.

"Zayn.Che sorpresa."

Il suo tono è gelido,come i suoi occhi.Se non ricordo male,non gli andavo molto a genio.Non so se le cose siano cambiate.

"Ho saputo di te e Sandy."continua"Mio zio mi ha raccontato tutto."

"Beh,eravamo arrivati ad un punto in cui non potevamo più stare insieme.E per il momento desidero restare solo."

Gli occhi di Jonathan si riducono a due fessure,mentre inclina leggermente la testa da una parte.

"Davvero?Perché a sentire mio zio,le cose sono andate diversamente."

Se gli dicessi la verità,mi farebbe fuori.Meglio ignorarlo.

"Perché sei qui,ad ogni modo?So che hai preso casa a Washington."

"Vero,ma non perdo occasione per tornare a trovare i miei amici e i miei parenti."

In effetti...domanda un po' cretina,Zayn.

"Comunque sto andando in tabaccheria.Mi accompagni?"

Non che mi attiri molto l'idea di accompagnarlo,ma la domanda suona più come un ordine.Annuisco e Jonathan fa un sorriso simile ad un ghigno.

"Dimmi la verità.Perché tu e mia cugina vi siete lasciati?"

Gente,questo ha proprio la testa dura eh.

"Te l'ho già detto."

"Non mi hai dato una risposta chiara."

Sospiro esasperato.

"Diciamo semplicemente che non voglio parlarne,ok?"

Lui sorride di nuovo,accendendo una sigaretta.

"Ok,ok.Non ti scaldare."

Sono con lui da neanche dieci minuti e mi ha già fracassato i coglioni.Ho come l'impressione che questo sappia tutto su di me e Sandy.E non mi piace.Nonostante tutto lo seguo,per una strada dove non sono mai stato.

"Ma...la tabaccheria non è qui."sentenzio confuso.

"Sì invece,ce n'è una qui vicino."

"Conosco Londra da diciotto anni..."

"Io da ventidue."

Mh,che nervi questo.Comincio a chiedermi se dovrei piantarlo in asso e andarmene.Siamo finiti in un vicolo cieco,c'è solo una porta,e di certo non è una tabaccheria.Sorrido;avevo ragione io,ovviamente.

"Visto?Che ti stavo dicen..."

Il mio discorso si blocca quando quella porta si spalanca.Ne escono sei uomini,con un passamontagna sul viso.Jonathan non sembra spaventato,nemmeno mentre ci circondano.Lui continua tranquillamente a fumare.

"Ma che diavolo..."

Ancora una volta le mie parole vengono troncate;prima di poter finire la frase,sento una mano grande e forte posarsi sulla mia bocca.Inizio a lottare violentemente per liberarmi,ma senza successo.L'uomo vicino a quello che mi sta stringendo al proprio petto lancia una busta a Jonathan,che la apre subito,mostrando quello che c'è dentro:soldi.Tanti soldi.Lui ghigna di nuovo.

"Ok,è tutto vostro."

Finalmente,dopo tutto questo,capisco.Il bastardo mi ha praticamente venduto.Se potessi parlare...Non so se mi tratterrei.

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