Capitolo 28:Louis

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Eccomi qui.Di nuovo su un fottuto areo,seduta lontana dai posti di Manuel e Teresa,sono ancora troppo incazzata con loro per avermi mentito.Ho di nuovo questa stramaledetta penna in mano,quella che ha trasferito i miei pensieri...su questo diario che tengo tra le mani.Questo libricino,mio confidente,con la copertina color cioccolato...come i suoi occhi.Tolgo il tappo alla penna,e rifaccio la pazzia di riaprire il diario,e iniziare a scrivere.

"Caro diario...lo so,introduzione del cazzo,così tradizionale,utilizzata da tutti,ma non so in che altro modo iniziare,forse dovrei semplicemente venire al dunque.Vuoi sapere come mi sento?Uno schifo,ecco come.Sono intrappolata su uno stupido aereo,costretta a tornare a Verona,costretta a lasciare Londra,i miei amici...Zayn.Non lo rivedo da un'ora,ma già mi manca,E mi manca in una maniera irrazionale.Essere allontanata da lui per forza,essere stata ingannata dai miei...rende tutto ancora più doloroso di quanto non sia già.Forse è stato un bene andarmene,un bene per lui,potrà avere qualcuno che gli starà accanto per sempre,che lo ami con tutto l'amore che merita:è solo grazie a lui se sono sono sopravvissuta alla notizia che avrei dovuto iniziare ad usare una sedia a rotelle...sì,è definitivo;devo usarla,non hanno nemmeno provato a farmi camminare,ma lui era sempre lì per me.E ora...ora non c'è più.Ora c'è solo il vuoto,solo il niente.Io e lui siamo come il sole e la luna:pur continuando a rincorrerci,non riusciamo mai a prenderci.Arriva sempre l'eclissi,quel momento in cui rimaniamo abbracciati,ma è solo un'illusione,siamo sempre costretti a separarci. Basta scrittura per oggi:non è vero che scrivere fa bene,a me fa soltanto più male."

Chiudo il diario,e ripongo la penna nella borsa.Mi hanno sempre detto tutti:"Scrivi,scrivere fa bene,ti sfoghi..."stronzate.Tutte stronzate.Il resto del viaggio passa lentamente,tortuosamente.Dopo quella che sembra una vita,mio padre viene a dirmi di prepararmi,siamo quasi arrivati.Faccio fatica a non ritrarmi al suo contatto.Appena scesi,vorrebbe portare lui la mia valigia,ma io mi rifiuto.

"Faccio da sola."dico seccamente"Me ne vado a cercare un albergo,poi vado in ospedale."

"Katherine..."mi supplica Teresa"Torna a casa..."

Mi stupisco da sola della mia durezza,non avevo mai usato un tono così duro,né con lei,né con lui.

"No,non voglio tornare a casa."

Volto le spalle,e me ne vado verso l'hotel più vicino.Mi sento così ridicola su questa sedia a rotelle,così estranea.Fortunatamente ho un po'di soldi parte,e l'albergo è abbastanza modesto,ma per me va bene così:meno spendo,meglio è.L'albergatore mi rivolge un sorriso molto gentile.

"Prego,stanza 25."annuncia,e io ringrazio.

Inizio ad andare verso l'ascensore,ma la valigia è piuttosto pesante.Merda,ho fretta,tra un quarto d'ora devo essere in ospedale.

"Serve una mano?"è una voce educata,con un forte accento straniero.

Alzo lo sguardo verso lo straniero,mi sta rivolgendo un ampio sorriso,e devo dire che è piuttosto carino:i suoi occhi azzurri esprimono vivacità e dolcezza.I capelli castani sono disposti in ciuffi spettinati,ma gli danno un'aria piuttosto seducente.Perché sono sicura di averlo già visto da qualche parte?

"Magari,grazie..."rispondo con il fiatone.

Il ragazzo sorride ancora,prendendo la mia valigia.Entriamo nell'ascensore.C'è un silenzio imbarazzato,probabilmente dovuto alle mie condizioni.Lui non è poi così alto,ma ha un bel fisico,e accidenti,quegli occhi.Arrivati davanti alla stanza,mi stringe la mano.

"Louis Tomlinson."si presenta.

"Katherine.Grazie dell'aiuto..."gli sorrido"Senti...ma dov'è che ti ho già visto?"

"Anche a me sembra di conoscerti...sei stata a Londra ultimamente?Puoi avermi incontrato solo lì.Aspetta un minuto...tu sei...la ragazza...che ha avuto l'incidente?"guarda la carrozzella e si morde la lingua"Perdonami,sono stato un coglione indelicato..."

Stay with me [Z.M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora