Alessia Horan é una ragazza irlandese di 17 anni, con un debole sin da piccola per il fratello Niall. Lui é sempre arrogante ma protettivo. Anche Niall prova qualcosa per lei ma c'é un segreto che potrebbe sconvolgere la vita di tutti, soprattutto q...
«Niall ha fatto un incidente. È morto sul colpo, Ale!!»
Lancio un urlo e mi sveglio.
Era un incubo.
Oh mio dio era così reale. Il cuore mi batte all'impazzata.
Scoppio a piangere per lo spavento. Lo voglio accanto a me per essere certa che stia bene e per baciarlo con tutta me stessa perché non lo faccio da troppo tempo ormai.
Mi asciugo il viso e prendo dalla borsa l'indizio trovato nella cabina telefonica. Devo finire al più presto questo 'gioco'.
Questa volta è in una busta più piccola. Ne esce un foglio sempre piccolo con scritte in un corsivo perfetto.
Ciao, per questa prima parte sei stata brava.
Per il prossimo indizio in un posto pericoloso devi cercare, dove un ragazzo potrebbero massacrare. Guarda in un posto che conserva le cose, così che nessuno le faccia proprie.
La rileggo quattro volte ma non riesco a capire cosa voglia dire.
'Un posto pericoloso' mi fa rabbrividire, temp che questa volta non sarà proprio una passeggiata.
Mi alzo pigramente dal grande letto e tiro le tende per far entrare la luce del mattino che illumina la mia grande camera.
Cerco con forza di aprire le grandi vetrate che mi dividono dal balcone e dall'aria aperta ma senza successo.
«Perché diavolo non si aprono?!»
Inizio ad imprecare finché scopro un pulsante che apre in un istante le grandi vetrate. Devo abituarmi a tutte queste cose.
Mi affaccio al balcone che dà una vista meravigliosa del grande giardino e faccio un profondo respiro. Adocchio una piccola serra e una piscina. E che piscina. È persino troppo per me.
«Buongiorno!»
Sobbalzo e tiro un'urlo.
«Liam!!» Mio fratello affacciato al balcone confinante col mio se ne sta con solo dei pantaloni larghi e bianchi mentre ride per la mia faccia terrorizzata.
«Non farmi prendere più certi spaventi, ti avverto.»
«Si si va bene, ci vediamo a colazione, Ale.» dice lui mentre si alza i pantaloni che sono troppo larghi per lui, visto che non porta neanche i boxer.
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Mi limito ad annuire mentre guardo il giardino.
«Ah comunque, belle mutandine.» Una profonda risata si forma sul suo viso prima di sparire nella sua camera.