«Liam, sai gli orari di visita del carcere?» mi stringo a mio fratello mentre passiamo con la moto il cartello con la scritta Welcome in Delvin.
«Certo, ho controllato durante l'ora di scienze. Dalle 5 alle 6. Sono le 4.30 passate, ci basterà aspettare un po'.» dice lui dopo essersi fermato al semaforo.
«Okay» appoggio la guancia sulla sua schiena e lui riparte. Mi guardo un po' attorno, Delvin è più deserta di Mullingar. Certo, c'è qualche persona qua e là, ma non tanta.
Ed è strano visto che a quest'ora di solito i bambini escono da scuola, quindi ci dovrebbe essere più movimento.
Non mi piace Delvin, preferisco del tutto Mullingar. Voglio andare via da qui il prima possibile ma prima dobbiamo concludere questa faccenda.
«Qua le strade sono cambiate, non sono come c'è scritto su Google Maps.» Liam accosta la moto al marciapiede e si toglie il casco per guardarsi meglio attorno e controllare le indicazioni stradali.
«Che c'è Liam? Non sai la strada?» lo guardo un po' preoccupata.
«Temo che ci siamo persi Ale...» annuncia mio fratello per poi iniziare a imprecare.
«Merda.» scendo dalla moto e mi guardo attorno senza sapere che fare.
In lontananza vedo una figura muoversi.
Senza pensarci la raggiungo non dando retta alle urla di Liam che mi dice di aspettarlo.«Signora scusi, il carcere di Delvin mi sa dire come si può raggiungere?» parlo gentilmente ad una donna di circa 40 anni.
«Si, devi girare a sinistra a quel semaforo lì in fondo e poi a destra, poi prosegui tutto dritto e appena vedi un edificio grigio e cupo sei arrivata.» dice lei sorridente.
Io ringrazio e sento Liam accostare la moto accanto a me. «Hai trovato la strada?»
Gli annuisco e mi infilo il casco che mi porge lui.
«Ma state attenti a quel posto lì.» si raccomanda la signora non appena mi sistemo dietro a mio fratello.
«Si» rispondiamo insieme io e lui prima di ringraziarla di nuovo e ripartire.
Indico la strada a Liam che guida con prudenza tra le strade di questo paesino tetro.
«Non vorrei mai vivere qui.» gli dico all'improvviso per rompere il silenzio.
«Già, neanch'io.» alza le spalle e si schiarisce la gola.
Alzo lo sguardo e vedo un grosso edificio un po' malconcio, ha delle cancellate grigie che proteggono un'ampia zona, più all'interno ci sono delle mura grosse e spesse che contengono il carcere.
Mi viene un nodo alla gola e il cuore inizia a pulsarmi nel petto.
Liam prende subito la direzione di quel posto, inquietante come il paese in cui si trova. Ferma la moto davanti all'ingresso della cancellata dove una guardia ci apre le porte arrugginite per poi richiudercele alle nostre spalle mentre con la moto sfrecciavamo verso il carcere.
Ho una paura indescrivibile, cosa avrei fatto senza mio fratello? Continuo a ripetermelo in testa benedicendo la decisione presa questa mattina di dirgli tutto.
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My brother {N.H.}
FanficAlessia Horan é una ragazza irlandese di 17 anni, con un debole sin da piccola per il fratello Niall. Lui é sempre arrogante ma protettivo. Anche Niall prova qualcosa per lei ma c'é un segreto che potrebbe sconvolgere la vita di tutti, soprattutto q...