Capitolo 29

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Mi sembra una visione ma non lo è. Corro disperata verso di lui e dopo mesi sento di nuovo la sua voce pronunciare il mio nome.

Salto tra le sue braccia e lui mi prende prontamente stringendomi a sé, circondando completamente la mia vita, facendo aderire il suo corpo al mio.

Ci stringiamo così forte che giuro potremmo morire qui.

Io piango, le mie lacrime sono a contatto con il suo collo.

Sento le sue labbra morbide darmi tanti baci al collo.
Quanto ho sognato quelle labbra, quel profumo e calore che solo lui ha al mondo.

Passo le mani tra i suoi capelli e li tiro leggermente.

Lui mi appoggia contro il muro e mi bacia con così tanta foga e voglia che lo scoperei qui, in questo momento.

Stringo di più i suoi capelli e nel bacio inizio di nuovo a piangere.

«Che cazzo fai? Che cazzo fai?» continuo a ripetergli mentre lo bacio.

Lui si limita a gemere sulle mie labbra.

Porto le mani sul suo petto per allontanarlo e guardarlo meglio.

«Amore...mi sei mancato così tanto.» dico tra qualche singhiozzo e l'altro per il pianto.

«Sei sempre più bella piccola...» dice lui finalmente.

«Mettimi giù» gli ordino senza togliere lo sguardo da lui e continuando ad accarezzargli le guance bagnate di lacrime salate.

Lui senza rompere il contatto visivo mi mette giù posizionando le mani sui miei fianchi.

Ci guardiamo per interminabili secondi. Mi vengono in mente tutte le cose che ho passato mentre lui era chissà dove.

Mi vengono in mente i pianti, le bestemmie tirate e tutte le volte che mi sono mancate le sue labbra, il suo corpo nudo contro al mio, il suo membro duro dentro di me, tutte le volte che mi è mancato semplicemente lui.

Riprendo a piangere di nuovo e gli tiro una forte sberla.

«Cazzo, non farlo mai più, okay?!» gli urlo disperata.

Lui rimane immobile e chiude gli occhi per il dolore.

Subito rimpiango ciò che ho appena fatto e lo bacio di nuovo.

Affondo la lingua nella sua bocca e lo stringo a me accarezzandogli poi la guancia sulla quale ho dato la sberla.

«Perdonami.» riesce a dire lui.

«Certo che ti perdono idiota ma non rifarlo ti prego.» lo supplico.

Lui si limita ad annuire mentre io asciugo le sue lacrime e lui le mie.

Il mio viso è ormai diventato un tutt'uno con le lacrime. Ci diamo un ennesimo lungo bacio finché vedo la figura di Liam avvicinarsi e lo sento schiarirsi la voce.

Niall si gira di scatto verso di lui e corruga la fronte.

«Che ci fa lui qui?» dice con la sua voce roca che mi stende. Giusto, lui non può sapere di Liam, quando ho scoperto di essere sua sorella Niall era già sparito, la notte del mio compleanno quando io e Liam...
Insomma, è chiaro.

«Niall, ci sono tante cose che ti devo raccontare.» tiro leggermente su il naso e gli passo una mano sulla guancia.

«Del tipo?» Niall guarda male Liam.

«Niall, Liam è mio fratello.»

I suoi occhi azzurri si spalancano, increduli.

«Che cosa? Come è possibile?» parla lui cercando di trovare una spiegazione a questo casino.

My brother {N.H.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora