Angelo Degli Inferi

2.L'inizio: parte due

[Revisionato]

Sperai che per quella giornata le sorprese fossero concluse, ma le mie preghiere non vennero esaudite.

- Abbiamo ospiti?- chiesi osservando i due posti in più a tavola. Mio padre non si era accorto del mio arrivo, stava lì, rigido ad osservare il lavoro dei domestici con severità, pronto a cogliere e punire un qualsiasi errore.
Si girò e il suo volto sembrò illuminarsi alla mia vista, ma di una luminosità che non era nulla rispetto a quella flebile scintilla che avevo visto negli occhi di Damon. Mi sorrise e mi fece cenno di farmi avanti.

- Si uniranno a noi il Conte Kalan e suo figlio Ethan- mi rispose.
La famiglia del conte Kalan è la più vicina alla famiglia reale ma al tempo stesso la più misteriosa. Non so quasi nulla su di loro. Conosco solo uno dei loro figli, Ethan ma sono quasi certa ne abbia altri, eppure non ne ho mai sentito parlare e non li ho mai incontrati.
Ethan, lui è... il mio promesso sposo da quando siamo nati. Eravamo amici, veri amici, di quelli che si raccontano ogni segreto e quando devono separarsi cercano in tutti i modi di restare insieme. Poi la consapevolezza che un giorno ci saremmo fidanzati e poi sposati ci ha fatti allontanare. Era decisamente troppo strano.

Ci salutammo con cordialità, come al solito e ci scambiamo due sorrisi sinceri. Lui è ogni giorno sempre più bello: alto e ben impostato, porta i capelli molto corti, ma con quel biondo cenere tendente crespo, sono sicura che gli starebbero meglio leggermente lunghi e scompigliati e poi i suoi occhi; i suoi occhi sono ambrati, più tendenti al rosso, e sono un carattere tipico della loro famiglia. Li ho sempre trovati bellissimi ma al contempo inquietanti.

La conversazione continuò solo tra i tre uomini, che ogni tanto mi chiedevano un parere, ma non poteva essere troppo forte o distaccato dai loro perciò mi limitavo ad assecondarli. Pensavo che la cena sarebbe continuata e finita in questa maniera, ma mi sbagliavo.

-Come vanno le preparazioni?- chiede il conte guardando di sottecchi mio padre. Sia io che Ethan non capivamo. -Credo sia il momento di dirglielo- disse ancora il conte. Non ero pronta per altre rivelazioni orrende.

-Hai ragione, amico mio.- mio padre ripose le posate, guardò me e il mio vecchio amico negli occhi, si assicurò che fossimo assolutamente attenti, poi iniziò a parlare: - Come sapete sta per esserci una guerra, tra la nostra Nazione e quella dei Demoni Bianchi. Noi la vinceremo.- disse mio padre. Avevo già capito dove voleva arrivare.
-Voi, unendovi in matrimonio diventerete Re e Regina e tu mia cara figliola - questa volta si rivolse unicamente a me e mi guardò come a dirmi: "andrà così e basta, non provare a ribellarti" - Tu li distruggerai -

-Come?-

-Finalmente tutto l'addestramento che hai ricevuto, tutti gli anni spesi a esercitarti daranno il loro frutto. Sei il Demone più potente che sia mai esistito ed è tuo diritto regnare sugli altri.- quello che diceva non aveva senso, era il discorso febbrile di un malato, di un pazzo.
-Dicevi la stessa cosa ad Hailey... e poi è morta-
- Non nominare tua sorella. Lei è stata un errore, ci eravamo sbagliati.-
A quest'affermazione non posso far altro che alzarmi, indignata, disgustata.
- Ho sentito abbastanza -
Il conte si alzò a sua volta infuriato.
-Smettila! Questo è ciò che tuo padre ha deciso per te!...- non ascoltai un'altra parola.
Avevo già deciso: dovevo andarmene, scappare con Damon nel regno dei Demoni Bianchi. Quella notte stessa.

Aspettai che i tre uomini, sono un'annata discussione in sala da pranzo si spostassero nello studio di mio padre e, passando attraverso le doppie pareti andai in cucina. Feci scorta di cibo misi il tutto in una bisaccia, non appena tornai in stanza, ero pronta a prendere i vestiti per me e per Damon, ma qualcuno bussò alla porta. Allarmata nascosi la bisaccia  sotto il letto e cercai di rendermi presentabile. Aprii la porta e mi ritrovai davanti Ethan. Me lo sarei dovuta aspettare.