78. L'Inferno-parte 2

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Il professore che ora insegnava armi era molto bravo, ma severo. Credo ce l'avesse con le rosse... continuava a torturarmi con esercizi che facevo il doppio meglio di tutti gli altri!

Ho uno chignon con una corona di margherite in testa, dei pantaloncini neri, anche se c'è molto freddo dato che è inverno e una canotta bordeaux con lo scollo a V.

-Le coppie sono Jacqueline e Garret, Joseph e Harry, Nico e Rebeka, Zendaya e Bonnie, Markus e James, Federica e Karla...- aspettai il mio nome, ma non appena mi ricordai fosse Zendaya sorrisi al pensiero di combattere contro Bonnie.

-Le cose si fanno interessanti ragazzina- disse la ragazza, passandomi di fianco e andando a posizionarsi su uno dei tappetini. Feci roteare la mia spada e salii a mia volta sul tappetino.Mi bloccai per qualche secondo. C'erano delle macchie scure. Sangue. Era molto vecchio e io mi ricordai. Ethan. Il collegamento. Mi toccai d'istinto il polso, per poi sorridere, non appena sarei stata all'Inferno l'avrei rincontrato. Magari si era pentito. Quasi quasi potevo dire che mi mancava.

Schivai un fendente per poco, rischiando che la biondina mi tagliasse i capelli. Iniziò la lotta. Menò un fendente dall'alto che evitai, ma ovviamente lei lo aveva previsto perciò lo deviò, cercando di tranciarmi le gambe, ma, dato che anche io avevo previsto che lei aveva previsto che io mi sarei spostata, spiccai un salto con aggiunta di capriola per poi finirle dietro e ferirle gravemente l'ala e la spalla destra che andò fuori uso. Passò la spada all'altro braccio. Si vedeva che non era esperta, ma si poteva notare che non era nemmeno la prima volta che faceva così. Cambiai anche io mano, ma io ero molto abituata, mi era capitato spesso di finire nella stessa situazione di Bonnie.

-E brava la rossa!- sentii esclamare dal professore, che ci stava guardando da un po' di tempo. Bonnie diventò rossa dalla rabbia, proprio come ieri. Si scagliò addosso a me con troppa foga, brandiva la spada con troppa forza e sicuramente si sarebbe sbilanciata. No, volevo evitarle questo. Intercettai la sua spada, e con tutta la forza che avevo la respinsi indietro, facendola cadere per terra e buttando la sua spada dall'altra parte della stanza. Le puntai la lama alla gola e con uno sbuffo cacciai via un ciuffo rosso che mi cadeva in fronte. Osservai le sue ali. Non le avevo mai viste. Erano rosse... del fuoco e... erano appena diventate totalmente nere. Guardai Bonnie strabiliata. Troppo debole, non sarebbe riuscita a reggere l'incantesimo. Quando se ne accorse mi guardò terrorizzata. Il professore stava per salire sul tappetino e l'avrebbe sicurente uccisa.

Ressi per lei l'incantesimo. Facendo tornare alcune delle sue piume rosse. Per me non c'era alcun problema, ora che avevo scoperto fosse una mia suddita non l'avrei fatta morire per colpa mia!

-Brava Zendaya, ora pausa, potete andare a cambiarvi negli spogliatoi- disse il professore sorridendomi. Annuii per poi porgere la mano a Bonnie che l'accettò. Era confusa e umiliata, percepivo che si sentiva ancora terrorizzata, come pensando che avrei potuta ucciderla io negli spogliatoi. Era bianca come un cadavere e il sangue le usciva ancora dalle ali e dalla spalla.

La portai in infermeria, per poi poggiarla sul lettino e chiudere la porra a chiave. Sciolsi l'incantesimo che teneva le sue piume rosse e feci un incantesimo per non far sentire la nostra conversazione a nessuno. Tutto questo in assoluto silenzio.

Bonnie tremava e i suoi occhi castani erano rivolti verso il pavimento.

-Bonnie, cara Bonnie... in che guaio ti sei cacciata...- mormorai, camminando avanto e indietro. Sì, sono davvero cattiva. Volevo divertirmi un po', dai ragazze, capitemi! Dopo tutto il tempo passato con Alex, dopo tutto il tempo al castello, a parte l'uccisione di Valentin e il Demone Bianco non mi ricordo di essermi più diverita! Un po' di comprensione!

-Che farai?- chiese tremante Bonnie, alzando leggermente lo sguardo verso di me. Aveva le guance rigate dal pianto e il mascara era colato, facendola sembrare una disperata. -Mi ucciderai?- chiese ancora. Non sentivo singhiozzi nella sua voce. Solo il tremolio del corpo e le grandi lacrime potevano farmi sentire il suo terrore.

Angelo Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora