94. La Guerra - parte 4

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Spiegai le ali e presi il volo, seguita da mia sorella. Volammo per qualche minuto. Raggiungere il centro del campo era difficile. Era tutto così grande... Una grande devastazione. Molti Demoni Neri si alzarono a guardarci, mi parve di vedere il mio stesso padre, che mozzava la testa ad un povero soldato.

Guardai mia sorella e tirammo fuori le collane. Fissai il mio ciondolo. Luccicava di luce bianca, pura, ma quelle macchie nere rappresentavano l'imperfezione di ogni cosa. Poi guardai quello di mia sorella. Scarlatto come il sangue, nero come la pece. Le rifiniture oro davano un aria preziosa al gioiello. Mi chiesi molte cose in quel momento. Per esempio se ce l'avremmo fatta. Era una cosa alquanto difficile. Ma non impossibile. Il problema era se io ero pronta a farlo. Era una cosa nuova. Sì, ai combattimenti ero abituata, ma questa era una guerra. Io ero la persona che avrebbe deciso la sorte delle due parti. Se il popolo sarebbe morto o no. Se avessi sbagliato, sarebbero morte tantissime persone. Compreso Alex, compreso Damon, compreso Cole, compresi Theresa, Luna e Lux. Il peso che avevo addosso equivaleva a un milione di elefanti in preda agli ormoni.

-Hey! Stop!- esclamò qualcuno. Mi girai di scatto, pronta ad attaccare. Lefkò mi sorrise. -Sono la vostra guardia del corpo, non potete iniziare senza di me... uccidete tutti quei bastardi- disse, quasi felice. Io e mia sorella unimmo le collane. Prendemmo due respiri. Sentivo i suoi pensieri. Non pensava nulla di speciale. Solo la formula. La sua mente non era come la mia, confusionaria e piena di immondizia. Era come scavare nel vuoto, cercare qualche pensiero nella mente di un morto. I suoi pensieri erano calmi, pensava alla formula, allo stesso mio tempo. Eravamo come un cuore solo, i nostri battiti andavano alla stessa velocità, i nostri respiri. Iniziammo a recitarla, ma nella sua voce, percepii dell'insicurezza. Non avevo mai sentito dell'insicurezza nella sua voce, in quei giorni. La recitai a voce più alta, incoraggiandola a fare lo stesso. I miei movimenti erano più ampli, come per dirle di metterci più impegno. Cosa che in quella settimana di prova aveva fatto lei con me. Iniziavo a vedere i Demoni Neri indebolirsi. Una strana luce bianca si stava propagando dappertutto.

Ma durò poco. Sentii delle urla. Alzai di scatto la testa e vidi Lefkò con una pozza di sangue al fianco. Stava per cadere e perdere le forze. La guardai spaventata e lei ricambiò lo sguardo, con il suo, forse più terrorizzato del mio. Non capii il perché. Con un movimento della mano e con immensa fatica la teletrasportai nel Paradiso. Ero distrutta, ma dovevo continuare a recitare la formula o sarebbe tutto perduto. Mi voltai, per cercare Hailey, che aveva spezzato il legame con la collana. Mi guardava triste. Gli occhi neri erano pieni di lacrime e rimpianto. Nella sua mano c'era un pugnale insanguinato. Sgranai gli occhi.

-Hailey!- urlai, disperata. Le lacrime salivano, forse perché avevo intuito ciò che stava succedendo. Tradimento. Mia sorella mi aveva tradito. Aveva cercato di uccidere Lefkò e aveva spezzato il legame perché lei teneva troppo al padre. Guardai la parte dei demoni bianchi, ormai mischiati anche con i Demoni Neri. Stavano cadendo come mosche. Non riuscivo a sopportare la loro vista. -Cosa stai facendo?! Cos'hai fatto?!- urlai ancora, guardandomi intorno, mentre le ali sbattevano con più rabbia, fendevano l'aria con ferocia. La collera saliva, insieme alle lacrime e insieme all'istinto omicida.

-Avrei dovuto aspettarmelo! Eri così pronta, così concentrata su quella formula! Così felice all'arrivo di questo giorno. Tu volevi solo abbracciare tuo padre. Colui che ti ha usata e che non ha fatto niente quando stavi per morire di una malattia ben curabile! Tu hai lasciato che vincessi nel duello e così hai chiesto a Lucifero. Quello non era l'Inferno! Era tutta una farsa! Sapevi del nostro arrivo e hai preparato tutto. Volevi che ci cascassi. Volevi che io credessi ancora nella storiella della sorella gentile e premurosa! Ma era tutto finto!!!- urlai mentre le lacrime cadevano nel vuoto. Ma Hailey non accennò ad ascoltare il mio commento, e attaccò con il suo.

-Bella... tu non appartieni al mondo dei Demoni Bianchi. Tu sei come me. Siamo due Demoni Neri. Se vieni con me, domineremo il mondo! Non è proprio quello che desideravamo?!- mi chiese lei, con un sorriso, quasi ammaliante. Non riuscivo più a riconoscerla. Ero una bambina di nove anni, quando desideravo dominare il mondo. Quando volevo essere una principessina dai vestiti sfarzosi e giganteschi.

-Hailey, stai dicendo scemenze! Ricominciamo il rito...- dissi, cercando di unire le nostre collane, ma il risultato fu solo quello di strappare la sua e ritrovarmela in mano. Harley si osservò il collo, poi il pugnale.

-Mi dispiace Bella...- detto questo iniziai a cadere, non mi accorsi nemmeno di quello che fece. - non riuscivo più a volare. Mi guardai le spalle, i soldati si avvicinavano. Le mie ali erano solcate da una linea nera. Il pugnale di mia sorella. Me le aveva quasi strappate. C'era qualcosa in quel pugnale. Sto piangendo. Non riesco a smettere. I soldati si scansano, facendomi cadere a terra, poi venni spiaccicata innumerevoli volte. Provai ad alzarmi, senza un esito positivo. Finché qualcuno mi porse la mano. Alzai gli occhi e incontrai quelli di Cole.

-Cole?!- urlai in preda al panico. Ecco cos'era quel bottoncino di questa notte! L'armatura. -Cosa ci fai qui?!- urlai ancora, alzandomi. Lui stava per dirmi qualcosa, ma tutto si muoveva intorno a noi e gli arcieri sparavano senza rendersi conto di chi colpivano. La freccia si dirigeva verso di me, ma non mi colpì. Aprii gli occhi, che inevitabilmente avevo chiuso. Un peso cadde su di me. Aprii gli occhi e c'era Cole. Ormai la guerra si stava spostando verso il territorio dei Demoni Neri. Eravamo solo io e Cole.

Cole ha una freccia sulla schiena.

Cole ha del sangue sulla schiena.

Cole non parla più.

Cole è immobile.

-COLE!- urlai in preda al panico. Tolsi la freccia dalla sua schiena e cercai di curarlo. Ma avvelenavano anche le frecce e le mie mani peggioravano la situazione, non so come né perché. Mosse una mano, poi le palpebre.

-Bella... I-io... S-spacca il c-culo h-ha qu-quei... def-deficienti...- mormorò, poi sorrise e chiuse gli occhi. Lasciandomi sola. Mentre cascate di lacrime bagnavano il suo viso. Esplosi, non so perché. Non so come. Energia rossa si propagò intorno a me e mi fece come da barriera, poi, mi abbandonai al terreno.

La guerra è persa e io non riuscirò a salvarla. Oggi non riuscirò a mantenere la promessa fatta a Cole. Il Bene ha perso. Oggi vince il Male.

Ma domani è un'altro giorno.

THE END

•••

SPAZIO AUTRICE:

Siamo arrivati alla fine della storia. Dopo un anno. Cavolo! Chi è che mi segue dagli inizi?

Okay, domanda numero due.. mi volete uccidere vero? Dico per il finale... è bellissimo!!!! Per me, ovviamente, che so il seguito.

Io vi adoro tutti!!! Ciao e aspettate gli avvisi che pubblicherò in questa storia dove potrete trovare il titolo del sequel. Quindi non togliete la storia dalla biblioteca! Il sequel l'ho già iniziato, ma vorrei aspettare un po' prima di pubblicarloAbbiate pazienza! Ditemi cosa ne pensate del libro, dopo tutto questo tempo che lo leggete💕

Baci :)

Benny!

Angelo Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora