9. Fuggitiva-parte 2

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[Revisionato]

SPAZIO AUTRICE

Scusate per questo spazio autrice inaspettato, volevo solo avvertire che questo capitolo narra le vicende appena raccontate dal punto di vista di Damon. Per descrivervi la sua intrusione nello spazio blindato e come si è sentito quando Bella è morta. Vi ringrazio e buona lettura.

POV'S DAMON

Sarebbe stato impegnativo andare a recuperare il Pugnale di Giada. Non avevo la più pallida idea di come fosse e dove fosse, insomma non sapevo niente.

Sospirai cominciando a correre verso i miei appartamenti. Avevo una mappa. Avrei usato quella. Non sono mai stato un ragazzo disordinato, spero di trovarla subito.

Molte cameriere mi guardarono male, ma me ne fregai. Bella era in pericolo e io dovevo salvarla.

Entrai con trasporto in camera mia e chiusi la porta provocando un rumore assordante. Non mi curai nemmeno di questo fatto. Iniziai a frugare da tutte le parti, in tutti i cassetti per trovare quella maledettissima mappa. Altro che super ordinato! Sto mettendo sotto sopra la mia stanza.

Quando finalmente la trovai era passata poco meno di un'ora. Erano tre fogli, ognuno a rappresentare un piano.

Andai a vedere subito sull'ultimo. Doveva essere lì. Sicuramente. I piani superiori erano i più controllati, perchè ci abitavo io soprattutto, ma adesso sospetto anche perché c'era il pugnale.

Osservai bene le stanze. Quell'anno era capitato che c'erano molti studenti e alcuni avevano la stanza al piano superiore. Quindi: meno stanze da controllare, un bel vantaggio.

Esclusi subito le stanze occupate e in cui di certo non avrebbero nascosto il Pugnale di Giada, come le stanze dei ragazzi, di alcune cameriere, la lavanderia e... altro di inutile da elencare. Alla fine mi rimase solo una stanza senza nome.

-Bingo- mormorai.

Mi misi subito a correre per i corridoi alla ricerca della stanza. Mi nascondevo quando c'era qualcuno, ma a differenza di prima era raro.

Arrivai all'angolo che nascondeva la porta che portava al Pugnale. Ero sicuro ci fossero delle guardie, sennò sarebbe stato tutto troppo facile.

Mi sporsi leggermente e le vidi sull'attenti che guardavano dritti davanti a loro.

Non dovevo ucciderli, non dovevo ferirli.

Dovevo cercare di... distrarli o fargli qualche magia inoffensiva. Scelsi la seconda visto che non avevo tempo per pensare (e sinceramente nemmeno la voglia).

Secondo problema, però: che magia avrei fatto? Non ero molto bravo a ricordare le formule degli incantesimi, ero... troppo giovane e non avevo una memoria lunga.

Sbuffai nervoso. Odiavo i momenti di riflessione... soprattutto perchè la vita di Bella era appesa ad un filo.

Mi agitai pensando quella cosa.

Caro fratellino! Da qunt'è che non ci si sente? La voce di Alex mi risuonò nella mente come un angelo che scende dal cielo. È strano il fatto che un morta entri nella mia testa per parlarmi. Soprattutto se si parla di un fratello che non ho mai conosciuto... o che ho conosciuto ma che non ricordo.

Alex! Esclamai nella mente. L'ultima volta che mi hai parlato è stato tipo... dieci anni fa, non ti senti neanche un po' in colpa? Dissi con una punta di ira nella voce. Sentii Alex ridere. All'età di cinquant'anni mi ha contattato per la prima volta. Sono restato in camera un giorno intero per parlargli, per sapere tutto di lui... ma evidentemente, per tutto non intendeva Bella.

Angelo Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora