12. Fuggitiva-parte 7

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[Revisionato]

Bussai al grande portone del Palazzo dei Demoni Neri, preparandomi a recitare la mia parte, con qualche colpo di tosse.

-Chi è?- chiese la voce di Emy.

-Io... volevo trovare lavoro e... ho pensato di chiederlo qui... ho pensato che...- cominciai a balbettare cercando di apparire la più ingenua possibile. Il portone si aprì senza lasciarmi finire la frase. La vecchia Emy ne uscì con un sorriso a trentadue denti. Mi ricordavo proprio così quella vecchia donna. Le rughe marcate sotto agli occhi e sulla fronte, messe in evidenza dal grande sorriso.

-Certo! Mi sostituirai per un paio di settimane mentre io sarò via!- esclamò spingendomi dentro. Esultai dentro di me. La vecchia cameriera mi fece fare un giro veloce del palazzo, troppo poco per riuscire a farmi una mappa mentale... Era fondamentale. Forse avevano anche cambiato i corridoi, aggiunto sale... Sono cieca senza una mappa.

Poi mi portò davanti all'ufficio di mio padre. Il cuore cominciò a battermi sempre più lentamente, la testa cominciò a vorticare. Mi sentii male.

Devo resistere... Pensai. Mi rimisi bene dritta e sorrisi. Emy bussò eccitata alla porta e quando sentimmo un lugubre avanti entrammo. Mio padre si alzò di scatto non appena mi vide. Pensavo mi avesse riconosciuta, ma quando alzai lo sguardo e gli feci vedere i miei occhi verdi e la mia faccia diversa rispetto a quella di sua figlia si sedette cercando di darsi un contegno. L'ho scampata. 

-Vostra Maestà, vorrei avere una licenza e chiedere di avere lei come sostituta.- disse Emy dopo un cenno del re. Mi indicò. Mio padre mi osservò da capo a piedi, dopo aver controllato che non avessi niente di strano addosso sorrise.

-Ma certo, accompagna la signorina...- disse facendomi capire che dovevo dirgli il mio nome.

-B... Beka- risposi dicendo il primo nome che mi era venuto in mente che iniziava con la B. Anche a quel nome mio padre si fermò e mi guardò le ali che fortunatamente avevo fatto diventare nere. Threor, mi osservò da capo a piedi, quasi con disgusto nello sguardo velenoso.

-Molto bene Beka... Emy ti accompagnerà alla tua postazione e ti farà conoscere le tue colleghe.- disse il re. Poi ci fece segno di andarcene. Emy corse via, mentre io mi soffermai a guardare bene negli occhi mio padre. Lo guardai con sfida, perché lui avrebbe perso, mentre io avrei vinto, quella volta avrei vinto.

-Beka!- mi chiamò la vocetta assordante di Emy. Me ne andai lanciando un ultimo sguardo a mio padre che ricambiò con un sorriso rassicurante.

Me lo fai solo perché non sai chi sono... Pensai con un piccolo ringhio. Corsi dietro Emy e andammo verso le cucine dove io avrei servito per del tempo. Mi doveva presentare le mie compagne.

Le ragazze con cui avrei lavorato si misero subito in riga.

-Lei è Rebecca, lei Marin, lei Glorienne, lei Opal, lei Yuki - La ragazza che stava con Emy quando ero nella dispensa Mi dissi ricordandomi la serva. -Loro sono Morgana e Drahira, sono gemelle, non preoccuparti se le confondi - disse Emy finendo di elencare le ragazze. -Molto bene! A voi invece presento Beka, sarà la mia sostituta per un po' di tempo, trattatela bene- raccomandò poi facendo le mie presentazioni. Le servette annuirono ubbidienti, poi salutarono tutte la vecchia Emy.

Quando questa se ne fu andata mi guardarono molto male, tutte tranne le due gemelle, Opal e Rebecca. Solo in quel momento mi accorsi che erano le mie serve quando ancora ero a palazzo. Mi si strinse il cuore.

-Assomiglia tanto alla principessa...- commentò Opal avvicinandosi e toccandomi i capelli. Le sorrisi anche se molto sorpresa. Ho cercato di cambiare il più possibile il mio aspetto,  avrei dovuto farmi bionda, ma i capelli biondi non mi donavano, perciò ho evitato.

Angelo Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora