68. Nel regno - parte 11

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Ci eravamo messi in marcia da qualche ora per arrivare al castello il prima possibile. La palude era molto scivolosa e io non voglio nascondere niente. Sono caduta almeno cinque volte o più. E ogni volta che cadevo Cole si metteva a ridere e Lux mi aiutava ad alzarmi sorridendomi mentre io sbuffavo e mi massaggiavo il sedere.

-Cavolo!- urlai cadendo di nuovo. -Sarà la settima caduta!- dissi di nuovo mentre Cole scoppiava nell'ennesima risata. Lux venne da me scuotendo la testa e mi rialzò.

-Comunque è la sesta- disse ridacchiando Theresa. Da quando le avevo detto che Bryan stava bene in Paradiso lei era tornata quella di prima e ogni sera lanciava un lumino in cielo per suo fratello. Sospirai rimettendomi a camminare. La palude era buia e c'erano molti animali nei paraggi. Ancora non ne avevamo incontrati di grossi, ma continuavamo a stare all'erta.

-Prendi Luna!- urlò Cole lanciandomi un pezzo di panino. Le presi al volo anche se per poco non mi cadde a terra. Erano passate un po' di ore dall'ultima caduta, era circa l'ora di pranzo.

Non lo sapevamo certamente perché gli alberi erano molto alti, ma la pancia di Theresa, come era quella di Bryan, non sbagliava mai. Continuammo a mangiare mentre camminavamo, non volevamo fermarci. Dovevo arrivare a palazzo. Solo io e Lefkò. Gli altri non sapevo che piano avevano, ma dovevamo chiarire anche quella cosa. Non potevo permettere che loro vagassero senza una meta per questo regno, dove sarebbero, per lo più, ricercati dai Guerrieri.

-Dopo che io e Lefkò saremmo arrivate a palazzo voi cosa farete?- chiesi infatti. Lux mi guardò sorridente.

-Tranquilla, ho una conoscente in questo regno- rispose Theresa lanciando un'occhiata complice a Lux. Sorrisi anche io. Quei ragazzi erano davvero imbattibili, non si facevano abbattere da nulla...

Andai addosso a qualcosa e improvvisamente mi accorsi era Lux con la sua maglietta nera e soprattutto sudata. Mi allontanai disgustata dall'odore e mi sporsi per vedere cosa c'era. Un fiumiciattolo.

-Sperate non ci sia niente- disse Lux per poi mettere un piede dentro l'acqua. Non successe niente. Sospirai felice e andai anche io, seguita da tutti gli altri. Lefkò si guardava attorno abbastanza spaventata, poi sgranò gli occhi.

-Cole attento!- urlò. Mi girai subito verso il ragazzo. Le sue caviglie erano strette da un lungo serpente. Il ragazzo urlava come non mai e ad un certo punto cadde in acqua.

Lux si precipitò da lui, così come tutti cercammo di togliergli quel serpente di dosso, ma gli aveva morsicato una gamba e non voleva lasciare, più avessimo tirato più gli avremmo fatto male. Ad un tratto mi venne un lampo di genio. Corsi fuori e presi un bastone secco. Lo bruciai con una piccola formula e mi feci spazio tra i ragazzi.

Questi tirarono fuori dall'acqua Cole avendo capito il mio pensiero e io iniziai a infilzare il serpente con il bastone rovente che continuavo a non far spegnere. Ad un tratto, non so cosa beccai, ma il serpente lasciò Cole con uno strillo e ricadde in acqua, strisciando via. Noi corsivo fuori e appoggiammo a terra Cole, andando qualche metro più in là dal fiume. Il ragazzo aveva gli occhi aperti, ma respirava a fatica. Dai due buchino dei denti partiamo delle vene nere. Gliele aveva prosciugate. Ora il ragazzo era bianco come un cadavere.

-Cole, ascoltami bene: tu devi restare sveglio. Ora noi andremo da Kiara e ti faremo curare.- disse Lux prendendo tra le mani la faccia di Cole.

-La casa di Kiara è più lontana del castello! Potrebbe essere troppo tardi per lui!- urlò nel panico Theresa. I due iniziarono a bisticciare, mentre Cole strizzava gli occhi per rimanere sveglio.

-Basta!- urlai con tutto il fiato che avevo in corpo. I due si zittirono immediatamente. -Lo porteremo al castello. Lì lo cureranno sicuramente. Vorranno fargli qualche domanda e gli servirà vivo- dissi io iniziando a prendere Cole per le braccia. Lux senza dire niente, annuì leggermente e mi prese suo fratello dalle mani e iniziò a camminare facendo attenzione a non fargli male e a non far toccare la ferita da nessuna foglia o, peggio ancora, da nessun ramo.

Passarono delle ore. Cole dormiva tranquillamente tra le braccia del fratello. Il respiro era forse più affannato del solito, ma poteva guarire tranquillamente, certo, però ci sarebbero dovute essere le giuste medicine e dovevamo fare il più in fretta possibile. Theresa si fermò di scatto. Si appoggiò ad un albero e iniziò a vomitare sangue. Corsi da lei.

-Hey! Cos'è successo?- chiesi preoccupata. Le scosse la testa pulendosi la bocca con la manica della giacca.

-Ho solo bisogno di sangue...- mormorò. Sembrava non capire molto. Le porsi il mio polso e feci un cenno agli altri di continuare a camminare. Theresa bevve un po'. Subito notai che il suo colorito diventava sempre più roseo. Si staccò dopo poco e mi ringraziò con un abbraccio, poi facemmo una piccola corretta per raggiungere gli altri.

Lux, a parer suo, era molto preoccupato per Cole. Ogni tre o al massimo quattro ore si fermava e gli dava un po' del suo sangue. Cole non migliorava però. Il sangue di Lux lo teneva solo in vita. Mi veniva da piangere. Una lacrima mi solcò il volto. Come potevamo esserci ridotti a quella situazione? Bryan morto e Cole che era sulla soglia dell'andare all'Inferno... non poteva andare peggio di così, e oltretutto, Bella non stava bene. Sentivo già nella mia testa che qualcosa non andava. Lefkò mi si avvicinò.

-Andrà tutto bene, me lo sento- mi sussurrò all'orecchio. Theresa stava di fianco a Lux e lo aiutava a far evitare a Cole dei dolori aggiuntivi. Si vedeva davvero che tra loro due c'era qualcosa, ma non voleva mettersi insieme per non complicare la situazione... La guerra ci sta cambiando (cit. Lux)... era proprio vero... Conoscendo bene Lux si sarebbe subito buttato da Theresa e le avrebbe chiesto di mettersi insieme, ma non c'era stato tempo e situazione. E poi, Theresa. La mia cara Theresa, frizzante e allegra che si era trasformata in una maschera di finta felicità. Ora era triste e tutta la sua allegria se ne era andata assieme a Bryan.

Io poi... non parliamo di me. All'inizio ero molto sicura di me, sapevo bene cosa fare, cosa non fare, quando intervenire e quando starmene ferma e zitta. Ora invece... sono diciamo la migliore amica del Fato. Mi lascio completamente guidare dal destino. Sono diventata molto più impacciata (al posto di sette cadute ne avrei potute fare come massimo due). Sono diventata molto più fragile in sostanza.

Cole invece... sì, devo dire che lui è rimasto sempre lo stesso ragazzino. Intelligente quando voleva, forte, stronzetto, ma anche dolce e protettivo. Un piccolo cucciolo di lupo che si trasforma in un adulto non appena qualcuno cerca di toccare le persone che gli sono care.

Gli alberi iniziarono a diradarsi.

-Siamo quasi arrivati!- esclamò Lefkò felice. Avevamo riposato per qualche ora costruendo intorno a noi una barriera per i vari pericoli, poi ci eravamo rialzati e dopo altre ore di cammino eravamo riusciti ad arrivare alla fine di questa palude. Quando finalmente fummo fuori vidi il palazzo a qualche chilometro di distanza. Ci fermammo.

-Questo è il momento di salutarci...- dico rivolgendomi a Lux e Theresa che si tenevano con la mano intrecciata, mentre Lefkò teneva Cole in braccio. La sorella di Bryan mi si fionda addosso e mi strinse forte a sé.

-Abbi cura di te e di quei due pazzi che ti porti dietro.- disse ridacchiando e poi guardando Lefkò che le fece la linguaccia. Theresa abbracciò anche lei mentre Lux venne da me.

-Per favore, fa che non lo torturino, per favore- sussurrò tra i miei capelli.

-Sta tranquillo, farò di tutto per impedirlo... tu piuttosto, prenditi cura di lei- risposi io stringendolo a me. Lui annuì e si staccò.

-Ci rivedremo presto!- urlò lui mentre noi eravamo già a qualche metro di distanza.

-Contaci!- urlai io mentre Lefkò guardava Theresa sorridente. Scambiò anche un occhiata a Lux e lui ricambiò, poi si misero in cammino anche i due superstiti del gruppo.

Arrivammo dopo poco davanti al portone. Due guardie ci vennero in contro con delle pistole puntate contro di noi.

-Chi siete?- ci chiesero.

-Io sono la figlia del Capo dei Leggenti, veglio su Damon e Alex, lui è un mezzosangue e ci ha aiutato a venire qui mentre lei...- dissi io, poi lasciai in sospeso la frase per lasciare il posto a Lefkò stessa.

-Io sono la principessa degli Angeli, venuta qui per chiarire un po' le cose con il vostro Re- disse a testa alta. Le due guardie fecero qualche passo indietro.

-Prendete il mezzo sangue e curatelo!- disse la prima guardia vedendo in che condizioni era messo Cole, due guardie arrivarono e presero Cole poco delicatamente. -Noi vi scorteremo dal re- continuò la guardia. Io e Lefkò annuimmo poco convinte, poi entrammo a Palazzo.

Angelo Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora