24. Salvataggio-parte 2

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Mi ero addormentata subito per la stanchezza, ma dopo poco Yuki non mi risparmiò nemmeno cinque minuti. Mi urlò nelle orecchie già sensibili di loro e mi svegliai sobbalzando.

Digrignai i denti arrabbiata con quella ragazza così cattiva. Anzi, era cattiva solo con me visto che le altre mi trattavano come se fossi una collana d'oro puro.

Sbuffai e chiesi se potevo andare a farmi una doccia.

-Sei solo una ragazzina viziata! Qui la doccia ce la possiamo fare una volta alla settimana!- urlò Yuki facendomi sobbalzare. Strinsi i pugni e uscii, ma non prima di aver formulato un invantesimo per legare le stringhe dei lacci di entrambe le scarpe di Yuki in un nodo solo.

Appena provó a camminare cadde a terra sbattendo il mento e facendomi ridere. Anche le due gemelle non riuscirono a trattenersi.

Uscii dalla stanza per non essere incolpata e scappai via prendendo l'occorrente per pulire le stanze di mio padre, del Conte e di James.

Quando entrai nella stanza del primo rimasi sbigottita era già tutta pulita! Andai nell'appartamento del secondo, ma fu la stessa cosa, allora andai dall'ultimo e lì capii tutto.

James era seduto sul letto che leggeva un libro. Bussai alla porta anche se era spalancata e lui alzò gli occhi su di me.

Anche la sua stanza era perfetta.

-Principe...- mormorai inchinandomi, poi ripresi:-Io... io toglierei il disturbo... le camere sono già fatte...- balbettai anche se sapevo che non era stata una magia (o forse si) ma James. Il motivo non lo sapevo, ma avevo capito che mi voleva dire qualcosa.

-Beka... oggi hai il giorno libero e vorrei che tu lo passassi con me- disse fissandomi con i suoi occhi rossi. Sembrava più un ordine che una richiesta, ma comunque annuii fingendomi felice.

-Volevi andare a vedere la tomba di Bella?- mi chiese allora sorridendo. Annuii anche se sospettosa, non era il posto migliore per una scampagnata "romantica".

Mi prese sotto braccio e mi accompagnò... nella mia vecchia stanza(?). Lo guardai stranita e lui sorrise.

-Sorpresa- mi sussurrò all'orecchio. In quel momento Opal passò e mi guardò sgranando gli occhi.

-Oh... ehm... Opal, Beka oggi avrà il giorno libero, le ho chiesto se voleva trascorrerlo con me e ha accettato... non sarà un problema spero!- disse imbarazzato James. Opal scosse la testa sempre con la bocca socchiusa, poi se ne andò con il cesto della biancheria in mano che minacciava di cadere in ogni istante.

Quando aprii la porta della mia vecchia camera vidi un vestito nero corto fino alle ginocchia (stranamente familiare) steso sul letto senza nemmemo una piega e con sotto abbinate delle superga nere.

Guardai il completo con gli occhi che mi brillavano. Era davvero bellissimo!

-Grazie James!!! È davvero fantastico!- dissi girandomi verso di lui. James sorrise, poi disse:-Cambiati, io sono dietro la porta che ti aspetto.- annuii, poi quando se ne andò mi massaggiai i muscoli facciali troppo sforzati per i sorrisi inutili che stavo rivolgendo al fratello di Ethan.

Mi cambiai velocemente e mi sciolsi i capelli facendoli ricadere sulle spalle.

Quando uscii dalla porta vidi che James aveva la bocca socchiusa.

-Ti sta alla perfezione...- mormorò con un tremolio nella voce, quasi triste, poi si riprese subito e sfoggiò uno dei suoi sorrisi migliori dicendo:-Dai andiamo!- mi tese il braccio che accettai volentieri e ci incamminammo verso il giardino e la mia tomba.

Ero sempre più nervosa, non riuscivo a capire cosa volesse dirmi il figlio del conte di così tanto importante...

Quando arrivammo vicino al salice piangente e quindi alla mia tomba notai una panchina di ferro bianca e la indicai a James che mi sorrise. Mi prese in braccio a mo' di sposa e si sedette sulla panchina con me sulle sue gambe.

Angelo Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora