54 Viaggio-parte 11

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POV'S LEFKÒ
Quando fummo in macchina i ragazzi mi chiesero di raccontargli come mai ero scesa dal Paradiso.
Gli raccontai che dovevo aiutare quella sgualdrina di Bella, be'... non dissi proprio sgualdrina, ma io pensavo lo fosse. Loro risposero che erano sorpresi, poi mi chiesero degli occhi.
-Gli angeli se muoiono con dentro nelle vene il veleno di dei fiori blu sono dannati. Dentro ai loro occhi c'è tutto il male del mondo e si li aprono si scatenerà in una volta. Questo solo se sono morti. Se sono in fin di vita, invece diventano demoni. Per questo eingrazio Theresa per avermi uccisa e pii fatta resuscitare- disse guardando con un finto sorriso la ragazza che me lo restituì con uno più sincero. Nom aggiunsero nient'altro.
Nulla. Non sapevano nulla della profezia che gravava su di me. Forse Luna, ma se anche fosse stato non lo diede a vedere. Mi toccai le piume, bianche come il latte, morbide e pure. Eravamo in macchina da ormai un paio di ore, in un silenzio tombale. Dovevamo riuscire a uscire indenni dal regno dei Demoni Neri per poi andare al castello dei Demoni Bianchi. Non era la cosa più semplice del mondo, visto che, soprattutto non c'erano benzinai in quel mondo parallelo. Erano arretrati i demoni. Cioè, per l'amor di mio Padre, avevano delle macchine davvero sofisticate, ma molto difficili da trovare. Avete in mente Star Wars? L'aveva inventato un Demone. Non saprei dire di quale razza, io l'ho scoperto due giorni fa! E... meglio che non vi dico in che hanno sto scrivendo vi potrei rovinare la sorpresa! Comunque... questo sarebbe il mio diario. Riporto qui da sempre i fatti che mi accadono, ma ero troppo indaffarata per scrivere questa parte... sto scrivendo tutto al passato per questo! Comunque di nuovo... mi sono dilungata decisamente troppo...Stavo dicendo... già! Le macchine di Star Wars! Quelle volanti! Usavano quelle, ma erano per i ricchi, i poveri si accontentavano di cavalli e questo stava a significare che non avremmo nemmeno potuto rubare. Ehm... lo so e...sono un angelo ma non sembra, sono sempre stata molto ribelle forse per questo che... Niente, niente, niente! Come stavo dicendo sono cattiva quindi non vi dico quello che stavo per scrivere!
-Lefkò, sta finendo la benzina, non è che...- provò Cole. Lux scosse la testa sapendo già la domanda e la risposta.
-Mi dispiace, cammineremo- risposi continuando a guardare fuori dal finestrino. Forse sembrai scorbutica, insomma... loro mi avevano salvato la vita... io gliene ero grata ma... ero concentrata su una persona: Bella. Ne ero un po' gelosa. Lei era sempre al centro di tutto. Principessa Oscura di qua, Principessa Oscura di là, "Ha avuto il coraggio di scappare da suo padre", "Oh mio Dio! Quella ragazza è fortissima!", "Ci libererà dalla catastrofe!", "È andata a fermare Damon e il suo matrimonio insensato!", una volta sentii Cole dire a Bryan:"Lefkò è davvero carina e mi sembra forte, è anche una principessa degli angeli ma... secondo me Bella è la migliore, una specie di Ibrida, la più forte di tutti, va d'accordo con entrambe le razze e nessuno riesce a batterla, lei sì che è un mito". Quello mi aveva fatto ribollire di rabbia, avevo sradicato un albero con un pugno per quanto ero incavolata con quella ragazza. Ero sempre stata messa davanti a tutto e a tutti, quella volta non sarebbe stata diversa. Io ero la più forte e così sarebbe rimasto. Non mi interessava che mio padre mi avesse mandato lì per aiutare Bella, io ero la più forte. Punto. Lei era solo un'Ibrida, io ero un essere puro, un Angelo, lei la discendente di una schiava, della schiava che mi aveva servito, che aveva ucciso mio fratello! Solo quello!
Senza nemmeno accorgermene le mie ali s'infuocarono iniziando a bruciare i sedili della macchina. Lux sgranò gli occhi fermandosi di colpo, scesero tutti subito, mentre io restai lì, immobile, a ribollire dalla rabbia per quella ragazzina che osava mettersi contro di me. Sentii un bip e le voci degli Ibridi che mi urlavano di scendere. Troppo tardi. BUM. Un botto, fuoco mi avvolgeva senza scottarmi. 
IO. SONO. PIÙ. FORTE. DI. LEI.
Mi alzai come se nulla fosse e raggiunsi i ragazzi che mi guardavano a bocca aperta. Tutti tranne Luna che aveva lo sguardo duro. Lei aveva capito. Forse mi aveva letto nel pensiero, fatto sta che sapeva della mia gelosia per Bella.
Eímai ischyróteri apó ó, ti
Sentì anche quella e il suo sguardo si indurì ancora di più.
-Continuiamo il viaggio...- mormorò Lux guardandoci e capendo che dovevamo parlare, cioè che lei doveva parlarmi.
Lux iniziò aparlottare con Bryan  e Theresa mentre Cole rimase rimarginato, poverino. Io e Luna asettammo che si allontanassero di qualche metro, poi iniziammo a camminare, ad un metro di distanza l'una dall'altra.
-Lefkò, non puoi lasciarti vincere dalla gelosia- disse Luna dopo minuti di silenzio. Strinsi i pugni. Eccome se potevo... L'avevo fatto!
-Luna io...- iniziai scontrosa, lei però mi bloccò con una scintilla di rabbia negli occhi.
-No Lefkò! Non siamo nel tuo mondo! Non sei tu la principessa qui!- disse troppo ad alta voce. Cole aguzzó le orecchie, ma lo lasciai fare.
-E chi sarebbe? Quella ragazzina?- dissi quasi sputando veleno. Cole si girò leggermente con gli ochi infuocati, ma decise di non scatenare l'ira di Dio.
-Lefkò, non ti permettere, Bella è la ragazza più adatta al ruolo che sta svolgendo che io conosca, nemmeno tu ci saresti riuscita!- disse ancora con la rabbia che le ribolliva dentro Luna.
-Non mi fare ridere Luna- disse arrogante l'angelo. Luna rimase perfettamente composta con lo sguardo impenetrabile di quando era arrabbiata. -Sai anche tu che ruolo ho in questa storia- continuai quasi con fare solenne. Luna mi guardò con sguardo truce, poi si fermò anche lei essendosi resa conto che Cole ci stava ascoltando.
-Tu dovrai solo completare la trasformazione di Bella. Se non lo farai giuro che ti ucciderò con le mie mani e al diavolo la nostra amicizia- mi sussurrò all'orecchio. Rimasi davvero sorpresa da quello che mi disse, ma non aveva finito. -Questa volta non sei la protagonista, Lefkò- detto questo s'incamminò più velocemente verso gli altri. La seguii dopo poco, ma decisi di rimanere isolata. Dovevo pensare, anzi no, l'avevo già fatto. Non appena sarei arrivata a Palazzo avrei messo alla prova questa principessina che si credeva Dio, ovviamente non ce la farà a battermi, quindi... peggio per lei. Non doveva nascere.

Io sono più forte.

Angelo Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora