65. Nel Regno-parte 8

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Non respiravo. Non ci riuscivo. Sentivo sempre di più la testa scoppiare. I polmoni si infiammarono e non appena riuscii a respirare mi misi seduta con uno scatto e aprii la bocca prendendo il più fiato possibile. Avevo tantissime ciocche di capelli che mi arrivavano davanti alla faccia... Dovevo essere conciata male... Mi alzai e vidi i ragazzi in piedi che mi fissavano. Probabilmente prima erano seduti attorno al fuoco... sembravano sorpresi in quel momento
-Luna!- urlò Theresa saltandomi letteralmente addosso. Mi buttò a terra stringendomi in un forte abbraccio.
-Tessa- dissi io passandole una mano sulla schiena formando vari segni circolari.
-Pensavamo fossi morta- disse Lefkò con un sorriso timido. No, aspetta, cosa?! Spalancai gli occhi molto sorpresa. Gli chiesi come mai, restando poi a bocca aperta per la sorpresa. Pensate se mi fossi svegliata che ero sottoterra!
-Dopo che ci siamo abbracciate sei svenuta, pensavamo fosse la stanchezza e... la perdita di Bryan, ti abbiamo curata come meglio potevamo, ma tu non ti svegliavi... poi, qualche ora fa, il tuo respiro si è fermato. Non respiravi più. Abbiamo pensato al peggio, allora ti abbiamo appoggiato vicino all'albero e abbiamo cercato di trovare una soluzione... fino ad ora.- spiegò brevemente Lefkò.
-Per quanto sono rimasta incosciente?- chiesi preoccupata. Tutti restarono in silenzio. Cole continuava ad appuntire un legno con un coltellino e faceva finta di non ascoltare, mentre gli altri iniziarono a guardarsi a vicenda. Theresa aveva la pelle così bianca da farla sembrare un cadavere ambulante e in quel momento, sembrava così preoccupata che avevo paura potesse svenire in ogni istante.
Li guardai cetcando di scorgere nei loro sguardi una risposta. Vedevo solo preoccupazione e da lì capii che era passato molto tempo.
-Bella ed Alex saranno già arrivati a palazzo- disse Cole alzando lo sguardo la legnetto ormai perfettamente appuntito. Lux mi guardò cercando di vedere una mia reazione. Restai ferma per qualche istante, poi mi alzai.
-Dobbiamo sbrigarci. Mentre ero "svenuta" in realtà sono stata trasferita in Paradiso e ho parlato con tuo padre, Lefkò.- dissi girandomi verso l'Angelo. Lei fece un piccolo passo indietro, sorpresa. -Mi ha spiegato molte cose, che sono stata obbligata a non dire, ma una cosa che ha detto è che devo andare a recuperare un ciondolo. Negli Inferi. Prima però devo parlare con Bella. E... Possibilmente mi serve viva- dissi grattandomi la nuca all'ultima frase, come imbarazzata.
Lux sembrava molto confuso, così come Theresa, che in quel momento non doveva essere tanto lucida, si guardava attorno, spaesata. Cole continuava a sbuffare, come se l'ultima frase che avessi detto non gli fosse piaciuta. Lefkò, sembrava si fosse fermata alla prima parte del discorso...
-Dobbiamo andare a palazzo e lasciarti lì. Noi troveremo un luogo sicuro dove andare- disse Lux risquotendosi dal suo stato di shock. Annuisco, così come gli altri.
Cole si alza in silenzio e spegne il fuoco con dell'acqua.
-Bella è la più forte. Non riusciranno a farle del male- mormorò poi quando passò di fianco a me.
Non potei fare altro che rimanere ferma a guardarlo mentre si allontanava con i ragazzi. Li raggiunsi dopo poco tempo e insieme iniziammo a inoltrarci nella palude.

SPAZIO AUTRICE:
Allora... Dato che questo capitolo è troppo corto ho deciso di continuarlo, ma con Bella e Alex. Ma soprattutto questo sarà l'ultimo capitolo con Lux&Co. Farò i capitoli con Bella finché non andranno da Damon, poi farò i capitoli di Lux&Co finché Luna arriverà a Palazzo. Contenti? Spero di . E ora ultimo pezzetto di capitolooo

Ulaj era davanti a me che mi guardava sorridente. Sì, proprio il bambino che era scomparso quel lontano giorno nel Rinascimento.
-Bella!- esclamò alzandosi con le braccia aperte. Sorrisi. Era molto vecchio, ma portava bene i suoi mille e passa anni. Sicuramente qualche strana magia...
-Ulaj! Quale piacere vederti ancora vivo!- dissi io abbracciandolo. Il vecchio ridacchiò.
-Anche per me è un grande piacere!- esclamò lui di rimando. Ci staccammo e lui mi invitò a sedermi attorno ad un tavolo di legno rotondo insieme a Kiara e Alex. La prima non riusciva a guardarmi negli occhi, mentre il secondo sembrava fiero di me e non mi staccava gli occhi di dosso. Gli sorrisi leggermente e andai a sedermi vicino a lui.
-Dobbiamo cercare una cura per quello che ti sta accadendo. Non abbiamo la più pallida idea di cosa sia, ma abbiamo poco tempo. Dovete riuscire ad entrare in quel maledetto palazzo e fermare il matrimonio di Damon. Ora siete molto vicini. Vi basterà un giorno di cammino e il matrimonio sarà tra tre giorni. Abbiamo due giorni e meno a disposizione per capire e fermare quello che ti sta succedendo.- iniziò il discorso Ulaj. Ecco... Non mi faceva sentire per niente tranquilla.
-Va bene... Avete già qualche idea?- chiedo io squadrando il volto dei tre.
-Io penso sia per tre motivi.- disse Alex alzando improvvisamente gli occhi dal tavolo. Tutti e tre noi lo guardammo, aspettando che continuasse. -Per prima cosa potrebbe essere stato il veleno del Kraken. Se qualcuno ha mai visto un kraken negli occhi sono gli stessi che ha ora Bella- disse indicandomi. Mi feci più attenta. Questo particolare degli occhi non lo avevo mai notato.
-Ma perché si è manifestato dopo tutto questo tempo? Ci hai detto che è passato molto... Perché proprio adesso?- chiese Kiara guardando Alex.
-Forse perché qualcos'altro l'ha spinto a manifestarsi dopo.- disse Alex fissando Ulaj che annuì pensando.
-Magari il sangue dello yeti ha come influito su di te. I cristallini sono il "simbolo" dello yeti. Magari è quello.- continuò Alex vedendo che pendavamo dalle sue labbra.
-Questa però non è stata la cosa che ha spinto il veleno del kraken ad arrivarmi negli occhi...- dissi io precedendo Alex che annuì dalla mia affermazione.
-Infatti. È stata questa- disse Alex buttando sul tavolo un sacchetto. Sgranai gli occhi. Il sacchettino di pelle marrone con all'interno la biglia! Ulaj la guardò con curiosità mentre Kiara sembrava solo molto confusa.
Ulaj fece per aprirla e prenderne il contenuto.
-Non toccarla.- dissi io risoluta. Il vecchio bloccò la mano e la ritirò. -Vai a prendere una ciotolina- dissi ancora con voce neutra fissando il sacchetto.
-Che succede?-chiese Kiara passando lo sguardi da me alla biglia ad Alex.
-Lì dentro c'è una biglia che dona molto potere. In base a chi la tocca. Non a tutti però da questa energia. Ne esiste una in tutto il mondo e da poteri quasi solo a Bella- spiegò Alex guardandomi come se volesse che confermassi le sue parole anche se sapeva erano giuste. Annuii comunque senza nemmeno guardarlo.
In quel momento Ulaj entrò con una ciotolina di ceramica. La presi e l'appoggiai sul tavolo, poi presi il sacchetto e feci scivolare, senza toccarla, la biglia.
L'oggettino era... Molto strano. Sembrava vivere di vita propria. Da qualunque parte tu lo guardassi sembrava sempre la stessa faccia. Con il contorno nero  che poi si faceva bianco e andava a sfumare verso l'interno diventando azzurro e poi di nuovo un puntino nero al centro.
-È davvero bella- commento Ulaj studiandola nei minimi dettagli. Kiara annuì, mentre io sbuffai.
-Non parliamo di questo!- sbottai infastidita. Tutti e tre mi guararono annuendo e io presi la ciotola mettendola vicino a me come fosse un tesoro prezioso che nessuno doveva rubare.
-Non ho mai toccato la biglia perché non ce ne è mai stato bisogno. Come può ver dato potere al veleno del kraken e al sangue dello yeti!- chiedo burbera ad Alex.
-L'hai sempre tenuta vicino a te, anche se non la toccavi il potere della biglia oltrepassava i teli dei vestiti e ti dava la sua energia. Ha dato forza al veleno del kraken e al sangue dello yeti perché ha rinforzato pure te.- spiegò Alex. Come aveva fatto a capire tutto questo?!
Volevo chiedergli come aveva fatto a trovare la biglia ma mi sembrava ovvio. Chi mi aveva messo i vestiti puliti quando ero incosciente? Divenni rossa dall'imbarazzo facendo puntare su di me tre paia di occhi curiosi.
-L-lasciate stare... pensieri strani- dissi io agitando la mano per cancellare il pensiero di Alex che mi cambia.
-Va bene...- disse Kiara guarandomi divertita.
-Ora pensiamo al modo per curarti- continuò Ulaj. Tutti annuimmo e iniziammo a parlare di qualche soluzione.

Angelo Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora