Libro 2: 26) Cercasi Musa

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Dopo la sculata avuta, nel vedere quel post su Facebook, sono partiti i casting per trovare il nuovo admin. La richieste del creatore della pagina erano semplici: essere costanti nelle creazioni delle immagini per la pagina; pubblicare almeno tre scene dei Simpson al giorno e sostituirci se avessimo avuto qualche problema. Non tutti, però, riuscirono a mantenere le promesse delle tre scene al giorno. Da venti che eravamo all'inizio, rimanemmo solo in tre: io, un altro ragazzo ed il creatore della pagina Valentino. Per fortuna, anche l'altro ragazzo fu cacciato dopo la prima settimana. Non era costante e le sue immagini facevano ribrezzo. Nonostante il mio utilizzo di Paint, che ricordiamo di essere il programma che utilizzavamo da bambini quando ancora non eravamo a conoscenza dell'esistenza dei giochi per il computer, il mio primo videogioco per PC fu "Prince of Persia", sono riuscito a farmi guadagnare il titolo di admin della pagina da cinquanta mila like.

« Ecco la mia farm futura. »

Dissi sornione e facendo una risata malvagia quando Valentino mi conferì questo titolo. Ma non fu ancora sufficiente. Come tutti gli admin delle pagine Facebook, dovevamo sceglierci i nostri nickname. Valentino non era molto convinto di questa cosa, dato che poco gli importava del nome, ma, alla fine, lo convinsi dicendogli che avrebbe giovato alla pagina e ci avrebbe fatto avvicinare ai fan. C'è da premettere, però, che non posso darvi una descrizione fisica di Valentino in questo libro perché non ci siamo mai incontrati nella realtà ed abbiamo solo chattato su Facebook. Magari potrei descriverlo tramite le foto che posta sul suo profilo Facebook... Ma mi scoccia e quindi andiamo avanti con la scelta dei nomi. Volete sapere il perché ho insistito tanto per la scelta dei nickname? Perché così i fan si sarebbero affezionati a chi creava le immagini, oltre alle immagini stesse. Mille pagine su Facebook fanno lo stesso, così da poter avere un piccolo numero di fan che ti seguirebbe in molti altri progetti, nel mio caso li porterei a leggere i miei libri, per esempio. Consigliai a Valentino di scegliere per primo il nome da avere come admin, dato che era il creatore della pagina, e lui si scelse il nome di Evergreen Boss, nome che rimandasse al fatto che lui fosse il creatore originale e che riportasse alla mente la via della casa dei Simpson. Io, invece, da umile admin secondario che ero, scelsi il nome di Telespalla Wolf. Nome particolare che riportava alla mente il mio personaggio preferito dei Simpson ed il mio "piccolo" amico.

« Dovrei sentirmi onorato per questo? »

Domandò il piccolo Wolf nel vedere il nome che avevo scelto.

« Devi esserne fiero. »

Questo poteva essere un nome facilmente virabile e che suonava bene in testa proprio perché era molto simile al nome dell'originale Bob. Ma, cavolate a parte, nelle settimane successive il programma della mia giornata cambiò notevolmente. Avevo preparato una lista di cose da fare per potermi dividere al meglio la giornata, così da far integrare la scrittura con lo studio, con il tirocinio e con il tempo passato con la rossa. Quando la mattina avevo tirocinio, il pomeriggio lo passavo a scrivere in biblioteca da solo e la sera con Andrea. Quando il pomeriggio avevo tirocinio, la mattina la passavo a studiare con Daniela e la sera con Andrea. Quando avevo riposo, la mattina studiavo a casa, il pomeriggio scrivevo, sempre a casa, e la sera stavo con Andrea. Mi sembrava il modo migliore per poter equilibrare la mia vita almeno fino alla fine del tirocinio e fino alla fine degli esami. Finito quel periodo, avrei dovuto trovare un altro modo per organizzarmi.

« Sono un deficiente... »

Nonostante avessi studiato alla perfezione quel programma, mi bloccai il terzo giorno, durante il primo turno di tirocinio di mattina che avevo quella settimana. Terminato il turno, mi diressi verso la biblioteca con il mio computer e, carico e frizzante, presi una delle postazioni migliori per non essere disturbato dalla gente. Ora avevo un pubblico, avevo un programma ben calcolato, avevo la postazione migliore del mondo e stavo anche ascoltando i Linkin Park con le cuffie del cellulare per darmi maggiore carica ed enfasi durante le sessioni di scrittura. Cosa poteva andare storto?

« Non sai cosa scrivere... Non è vero? »

Purtroppo il piccolo Wolf aveva ragiona e passai un'ora intera a sbattere la testa contro la scrivania della biblioteca a causa della mia mancanza di idee. Avevo calcolato tutto quanto tranne la cosa più importante di tutte: l'ispirazione.

« Senza ispirazione non si può scrivere, senza tempo non si può scrivere e senza pace non si può scrivere. Sono le prime tre regole dello scrittore ed io sono un coglione! »

Questo me lo ripetevo in testa tentando di evocare dal nulla un dio ispiratore o una Musa qualsiasi per darmi una mano. Ma nulla. Manco il pensare ad Andrea riusciva a farmi venire in mente ad una trama decente. Non era la "Musa" adatta. Soprattutto perché era difficile pensare ad una Musa con in mano un controller. Dovevo pensare ad una Musa simile a quelle del film d'animazione Hercules. Le Muse cantavano e allietavano i giovani scrittori e non ti killavano violentemente su League of Legends...

« È la fine della mia carriera da scrittore... »

Dissi disperato e privo di alcuna forza vitale. Uno scrittore non poteva definirsi tale senza almeno una storia da scrivere. Purtroppo il mio sogno era stato abbattuto prima ancora di essersi alzato in cielo.

« Ti sei bloccato? »

Una voce alle mi spalle mi fece cadere dalla sedia per lo spavento. Arrivò silenziosa e senza alcun preavviso e rischiò di farmi prendere un infarto. Poi le cuffie mi avevano isolato dal mondo circostante, quindi facevo fatica a notare chi mi passasse di fianco. Ma, in quel caso, avrei dovuto prestare maggiore attenzione. Soprattutto perché mi avrebbe fatto molto piacere rivedere gli occhi da gatto di codesta fanciulla.

« Scusa. Ti ho spaventato? »

Mi chiese Mirtilla porgendomi la mano per farmi rialzare da terra.

« Grazie... Cosa ci fai qui? »

Domanda stupida la mia. Lei studia a Tor Vergata e quella è una biblioteca. Cosa poteva mai farci in quel posto oscuro e privo di anima? Coltivare margherite?

« Studio per un esame. Spero che non ti abbia disturbato, ma è quasi un'ora che ti vedo fermo a fissare quella pagina vuota di Word e mi sono preoccupata. »

Ero bloccato da un'ora e non me ne sono manco accorto! Sono senza speranze...

« Oh... Quella pagina... Purtroppo ho un piccolissimo blocco dello scrittore e non so come far iniziare la mia nuova storia. »

Mentii spudoratamente per non farle notare il fatto che non sapessi manco cosa scrivere o che storia raccontare. Ho ancora una dignità da mantenere e non posso rivelare che il mio primo approccio con la scrittura era morto prima ancora di prendere vita.

« Sono cose che capitano. Ma è lo stesso una forza! Di che parlerà questo libro? »

« Ed ora cosa le dico? », pensai immediatamente a mille argomenti diversi per poterle rispondere velocemente.

« Amore? Avventura? Peperoni? Will Smith? Ortaggi? Mara Maionchi? Carote? Mika? Banane? Yotobi? Patate? Colombo? Indiani? America? Smosh? Medioevo? Nicolas Cage? Magia? »

Furono i consigli ricevuti dal piccolo Wolf, che era entrato nel panico come me.

« Alchimia! »

Risposi a Mirtilla quasi senza fiato. Non so il perché, ma mi venne in mente quella parola dopo il consiglio del piccolo Wolf. La magia era troppo utilizzata in tutti i libri di questo periodo ed Harry Potter l'aveva resa mainstream. Quindi cosa poteva andare oltre i canoni della magia? Qualcosa che le assomigliava e che nessuno aveva mai utilizzato nei libri. Ovvero l'alchimia.

« Interessante. Spero che me la farai leggere questa storia una volta che l'avrai ultimata. Ora devo andare. Fabiola e Mary mi stanno aspettando al bar. Ci vediamo in giro. »

Dopo avermi salutato, si incamminò verso l'uscita, lasciandomi con la mente svuotata e più tranquillo. Non tanto perché si fosse allontanata da me o perché avessi paura di parlare con lei, ma perché, finalmente, avevo trovato una base per la mia prima storia da scrivere. Spesso e volentieri, le migliori storie nascono solo perché cerchiamo di fare i fighi con il prossimo o perché cerchiamo di essere meno coglioni possibili. Ora serviva un nome all'opera che, pian piano, si stava formando all'interno della mia mente.

« Direi di intitolarla così... "Blade of Prophecy"."

Consiglio per tutti gli scrittori moderni. Dovreste leggere tanti libri e tanti fumetti e, soprattutto, dovreste leggervi/vedervi Full Metal Alchemist. Almeno avreste avuto qualcosa da usare al posto della solita e banale magia.


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