Libro 2: 01) I'm back

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Salve.. Benvenuti nel fantastico mondo delle avventure di Leo! Posto magico e splendido in cui tutti i maschi hanno tre donne a testa e le donne cinque maggiordomi per pulire la casa. Un mondo utopico dove tutte le fantasie più recondite possono avverarsi e dove non si prova dolore di alcun genere.. Bando alle cazzate e torniamo a fare i seri. Gli ultimi due mesi sono stati terribili! Volete sapere il perché? Con cosa c'eravamo lasciati nel capitolo finale del primo libro? Giusto.. Io stavo in un letto d'ospedale e mi ero appena baciato con Andrea. Tutti voi lettori avrete fatto un salto di gioia così grande da finire sulla Luna, mentre io ero qui a lottare tra atroci sofferenze. Ma iniziamo tutto con la mia dimissione dall'ospedale. Vi ricordate che anche mia madre e mio padre erano tornati a Roma? Bene.. Hanno preteso che completassi il programma di fisioterapia giù a Taranto.

« Vuoi rimanere a Roma così conciato? Sei impazzito? No.. Tornerai a casa e, quando avrai completamente recuperato le forze potrai tornare a Roma. Anzi.. Forse è meglio se torni direttamente quando iniziano le lezioni all'università. »

Queste furono le parole di Satana.. Potete solo immaginare come ho sofferto sia io che Andrea per questa notizia. Nemmeno il tempo di "consumare" che già eravamo costretti a separarci. Ovviamente quello che ha pianto di più è stato il piccolo Wolf, che è andato in letargo anticipato per poter risparmiare "le forze" per quando sarei tornato a Roma. Poveretto.. Se avesse avuto una corda tra le mani sicuramente si sarebbe impiccato per la frustrazione. Ma torniamo a questi due mesi di fuoco. Vi ho mai detto che mio padre, per hobby, fa l'allenatore di calcio e mia madre l'allenatrice di pallavolo? Penso di si.. Bene, provate a sognare una fisioterapia con questi due. Un incubo! Non appena ho abbandonato le stampelle, mio padre mi aveva preparato un programma di corsa giornaliero, così da aumentare il tono muscolare delle gambe. Mentre mia madre si occupava del fabbisogno energetico.. E sapete cosa voglia dire questo.. Lenticchie, fave e minestrone per due mesi interi, con una fettina di carne solo la sera. Senza sale e senza olio, insipida e senza gusto..

« Morirò qui dentro.. »

Continuavo a pensare giorno dopo giorno. Riuscivo a sentire Andrea solo la sera e solo per pochi minuti. Mantenere una relazione, che a malapena era iniziata, a distanza era orribile. Non solo non si aveva l'apporto visivo o tattile, ma le chiamate non erano delle migliori. Il mio cellulare ha il microfono rotto, quindi chi mi chiama sente poco e niente ed io sono costretto ad urlare per farmi sentire, scatenando l'ira di Satana che ovviamente interviene dicendo:

« Ma perché urli sempre? »

Urlando a sua volta. Ed ovviamente, quando è il turno di mia madre a chiamarmi, mi chiede di alzare la voce perché non si sente nulla.

« Voglio tornare a casa. »

Mi dicevo tutti i giorni in posizione fetale sul letto mentre abbracciavo il cuscino, sostituendolo ad Andrea. Lo so che ora voi pensate che mi manchi essere coccolato o abbracciato da lei.. Ma porca vacca! A malapena ho ricevuto un bacio! Ed passato un anno dall'ultima volta che ho.. Beh.. Avete capito.. E, tra l'altro, l'ultima volta che l'ho fatto è stato anche abbastanza traumatico! Ma non ve lo voglio raccontare io, meglio farvelo dire dal diretto interessato. Quindi, questa volta, sarà il piccolo Wolf ad narrarvi quel momento di orrore che abbiamo vissuto durante l'ultima pasquetta passata al liceo.

« Salve a tutti e grazie per avermi passato la parola. È giusto che sia io a raccontare il tutto, dato che sono colui che è rimasto più scioccato dall'accaduto. L'ultima pasquetta del liceo l'abbiamo passata nella villa di un nostro amico ed il deficiente che ho come padrone era incaricato ad accendere il fuoco ed a cuocere la carne. Quel giorno, nella villa, eravamo in dieci: tre coppie di fidanzati, una ragazza e due amici single ed il coglione che voi chiamate Leo. Mentre l'idiota era intento a cucinare, uno degli amici single viene da noi e ci dice: "Vedi che Ada ti va dietro.". Sinceramente parlando, non sapevamo neanche chi cavolo fosse questa qui e, quando ci affacciammo a vedere la ragazza in questione, vedemmo un cesso con i pedali che rideva e scherzava con i presenti. Si.. Leo avrebbe utilizzato termini più aulici ed armoniosi per non offendere nessuno.. Ma ora sono io a parlare qui! E quindi posso dire tutto ciò che voglio e lamentarmi per bene! Per niente intenzionati a passare la notte con quel rottweiler, continuammo a cucinare ed a bere con i presenti, sperando che l'alcol potesse metterci ko prima degli altri. Ovviamente non finì in tal modo. I due single morirono sul divano dopo qualche drinks e le coppie andarono ad occupare le varie camere da letto. Rimasero solo il coglione ed il botolo biondo. In un punto di silenzio imbarazzante, il mostro disse "Ti va di andare sopra?", riferendosi all'ultima camera libera della villa. L'idiota, un po' brillo ed un po' gasato dal pensiero "Ma si.. Oggi è pur sempre pasquetta.", la seguì, ignorando le mie lamentele e diventando, probabilmente, cieco. Una volta in camera, lei incomincia a baciare lo scemo e, già in questo momento, possiamo vedere qualcosa che non va. La ragazza non aveva fatto altro che bere Martini, trasformando il suo alito in una fogna e facendo venire sia a me che all'idiota lo stimolo del vomito. Ma, facendoci forza, sopportiamo l'alitosi ed andiamo avanti, togliendo i vestiti alla ragazza. E qui devo essere ancora di parte.. La ragazza era rettangolare. Di solito le ragazze, anche quelle un po' rotondette, hanno una forma sinusoidale che caratterizzano i fianchi. Le nostre ex ce le hanno ed anche le ragazze che vediamo su internet quando siamo da soli non sono da meno. E le nostre ex erano un po' rotondette, quindi non sono uno che schifa un fisico non perfetto. Ma questa, invece, aveva una perpendicolare che si frantumava al suolo e che toglieva la voglia di vivere. In più anche il viso era bello pienotto. Sia lo scemo che io, quando scegliamo una nuova ragazza, ci basiamo sul viso. Se a un bel viso, possiamo anche andare oltre al corpo. Ma qui non si salvava nulla! Ma passiamo sopra anche a questo.. Ovviamente non ci tiriamo mica indietro dopo esser arrivati fin qui. Abbiamo una reputazione da difendere e sarebbe stato scortese ferire i sentimenti della "donzella".. Proprio per questo, trattengo il respiro e mi tuffo nel.. Ok.. Meglio attivare il filtro delle volgarità.. Diciamo solo che il letto a incominciato a cigolare. Ma, purtroppo, non abbiamo resistito a lungo.. L'alitosi ci stava distruggendo ed il tatto non aiutava per niente. Quindi, in comune accordo con l'idiota, abbiamo finto di "terminare" la nostra performance e ci siamo diretti verso la doccia, per levarci l'odore del Martini dalla pelle e dalla bocca mentre ci dicevamo "Sono un brutto maialazzo! Sono un brutto maialazzo! Puzzo ancora di fallito! ». È passato un anno da quel fattaccio.. Ma ancora non mi sono ripreso del tutto.. »

Perfetto.. È di nuovo caduto in depressione.. La terapia fatta con flebo di Youporn è andata a puttane.. Comunque, torniamo a noi ed a questi due mesi. Ovviamente non vi sto neanche a dire che razza d'inferno ho passato, quindi credo che possiamo direttamente saltare alla parte in cui prendo il pullman per Roma. Ancora sei ore di viaggio ed avrei potuto riabbracciare Andrea e la sua.. X-box.. E, per fortuna, mi addormentai durante il tragitto, quindi non sentii per niente la fatica del viaggio ed ero al pieno delle mie forze e delle mie capacità. Non appena arrivai alla stazione Termini, mi stupii del fatto che la rossa non mi fosse venuta a prendere.

« Forse ha avuto una ricaduta »

Pensai alla sua paura dell'uscire di casa, ma non diedi troppo peso a questo fatto. Non ci voleva nulla ad arrivare a casa con la metro. Ma, una volta arrivato sotto casa, notai una scintillante Ferrari nera parcheggiata proprio li vicino.

« Ci vuole molto coraggio per lasciare una macchina del genere sulla Togliatti.. »

Esclamai divertito per gli incuranti che l'avevano lasciata nel posto meno sicuro della Tuscolana. Ma non dovevo pensare a questo, ma solo ad Andrea. Non appena aprii la porta di casa, urlai per farmi sentire da tutti.

« Sono a casa! »

Andrea uscì dal soggiorno non appena sentì la voce. Era diversa dal solito, dato che era vestita con una lunga gonna nera e con una camicia viola. Anche il volto era molto più cupo, si vedeva che era felice per il mio ritorno, ma c'era qualcos'altro che la turbava.

« Bentornato. »

Disse con un tono di voce più basso e senza saltargli addosso. Erano due mesi che non faceva che dire:

« Non appena arrivi, mi butto sopra di te per romperti qualche altra costola. »

C'era sicuramente qualcosa che non andava e l'avevo capito quando vidi una coppia di signori sulla cinquantina seduti sul divano porno del soggiorno. Erano vestiti in maniera molto elegante e mi fecero sentire un pezzente. Ci volle un po' per poter capire chi potessero essere ed il perché Andrea fosse così triste.

« Leo.. Ti presento i miei genitori. »

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