La tensione nell'aria era visibile anche ad occhio nudo ed in pochi riuscivano a sopportare la pesantezza di quel luogo durante quella situazione. Sembrava quasi di ritrovarsi all'interno della "sala dello spirito e del tempo", solo con un enorme crocifisso messo al posto della clessidra gigante. Erano passate delle ore da quando avevamo iniziato a cantare ed ancora non si riusciva a vedere la fine di quel tunnel. L'unica mia sicurezza era posta nel mio tono di voce da tenore stonato e dalla salivazione ridotta ai minimi storici. Per non contare il fatto che avevo tutti gli occhi dei presenti su di me per varie ragioni... Come ben sapete, Mary mi aveva praticamente costretto a partecipare alle prove per il concerto di fine anno del coro, prolungando la permanenza a Roma di mia madre ed obbligandomi a rincontrare una persona che, sinceramente, speravo di non rivedere mai più.
«Leo... Che bello rivederti. Come stai?»
Con una ferita nel cuore che è appena stata rimarginata dal tuo doppio colpo al petto, perforando la mia armatura, la mia cotta di ferro ed anche il dente di drago che porto sempre con me a modo di collana come portafortuna. Cavolo... Sei stata una vera professionista dell'assassinio quel giorno.
«Ciao Mirtilla. Non c'è male... Si tira avanti.»
Dissi sforzando i recettori nervosi del mio volto per mandare uno stimolo elettrico per simulare un sorriso. Mi uscì fuori un sorriso più falso dei libri scritti dalle Facebook Stars contemporanee. E, per dimostrare la mia volontà a non voler continuare quel discorso per molto tempo, non chiesi nemmeno la quasi obbligatoria domanda:
«E tu invece?»
Di solito è di buon costume usare queste parole per poter fingere un minimo di interesse nei confronti di coloro che ci stanno davanti e che, a loro volta, hanno chiesto a noi come ce la stessimo passando. Invece, io non credevo in questo. Se non mi interessa cosa ha fatto qualcuno o se non mi importa di come ha passato le ultime settimane, perché mai dovrei chiederglielo? Per sembrare più educato? Forse... Ma, sinceramente me ne fregava poco di esser considerato un maleducato. A parte questa piccola parentesi, gli altri membri mi salutarono con più semplicità e con molta più naturalezza, nonostante si vedeva nel loro volti un piccolo cenno di imbarazzo. Forse avevano scoperto cosa era successo con Mirtilla, quindi preferirono andarci cauti con me. Era da un bel po' che non mi facevo vivo e stavano iniziando a pensare che avessi lasciato il coro per sempre.
«Pensavano bene...»
Disse il piccolo Wolf, esprimendo il mio vero pensiero. Sinceramente parlando, non me ne ero andato solo dal coro per via di Mirtilla, ma anche perché non seguivo lo stesso obiettivo degli altri membri. Mi spiego meglio... Gli altri componenti erano uniti dall'amicizia e dal credo religioso. Erano fermamente convinti che, cantando, dessero un contributo alla società cattolica e facessero un servizio per la chiesa. In più seguivano anche un percorso religioso basato su incontri e su riunioni trattanti varie tematiche discusse dall'organista e dalla loro guida spirituale. Sebbene apprezzassi molto quelle discussioni, spesso e volentieri trattate in maniera molto semplice, mettendole in paragone anche con le opere di Tolkien, e nonostante non simpatizzassi per la guida spirituale, ovvero mio zio Carlo, io non ero fatto per quel luogo. Ero un lupo dal manto nero in mezzo ad un gregge di pecore dalla lana candida come la neve. Il mio pensiero sulla fede era molto astratto ed era difficile da far comprendere ad un gruppo che faceva della fede uno dei suoi punti forti. Dietro quegli studenti diligenti e quei lavoratori assidui, esisteva una forte credenza dell'esistenza di Dio e della ferma sicurezza sull'esistenza di un inferno ed un paradiso dopo la morte. Dietro di me, invece, c'era un'idea parziale di un essere supremo che domina in maniera casuale l'universo, ma che ancora nessuno è riuscito a vederlo o a spiegarne la forma. Mi piace dire che credo che il mio dio abbia la forma di un succulento e gigantesco piatto di pasta, ma in realtà nemmeno i pastafariani, nella loro presa in giro, sanno dare una spiegazione a cosa credono. Io credo in qualcosa che esula dalla chiesa cattolica e dalla sacra scrittura, ovvero la bibbia. Anche in quel tomo ci sarebbe tanto da dire... Sono d'accordo per alcuni insegnamenti che ci sono al suo interno, ma sono totalmente disgustato per alcune frasi o alcuni pensieri insiti in quel tomo. In molti dicono che bisogna prendere la bibbia con le pinze e che non bisogna mai prenderla alla lettera, eppure, quando provi a portare tra di loro un pensiero diverso, tipo il matrimonio per gli omosessuali, gli uomini di chiesa si aggrappano a quel libro come se fosse uno scudo indistruttibile, quando invece è molto simile allo scudo dell'armatura del dragone dei cavalieri dello zodiaco. Bello da vedere ed utile in certe occasioni, ma che va in frantumi ogni volta che qualcuno prova a colpirlo. Altro che indistruttibile.
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Uno VS Tre
HumorQuesta è la semplice storia di un ragazzo appassionato al mondo nerd che condivide la casa con una squillo, con un medico ed un beta tester. Come potrebbe essere la vita in un contesto del genere? Sarà un sogno o un incubo? Diciamo che sono più prop...