Libro 1: 17) Mostro abbatti diabetici

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«Non potrà mica essere così difficile farla...», dissi guardando gli ingredienti. Ero molto indeciso se fare la torta di compleanno per Andrea con le mie mani o comprarla da un pasticciere.

"Una torta fatta con il cuore ha molto più sapore di una comprata", ho pensato come un deficiente quando ho comprato tutto l'occorrente per la mega torta che mi ero sognato la notte. Andrea mi aveva raccontato che non festeggiava mai il suo compleanno e che, in ventiquattro anni, nessuna torta le aveva mai dato un senso di pienezza. Spiego meglio quest'ultima parte. Vi è mai capitato di rimanere insoddisfatti dalla torta al cioccolato perché la volevate fatta interamente di cioccolato? Usare il latte al cioccolato al posto del latte normale, le uova della Kinder al posto delle uova vere e il cacao al posto dello zucchero. Questa dovrebbe essere una vera torta al cioccolato! Non un dolce che ricorda vagamente il gusto del cacao solo perché hai messo un po' di nutella al suo interno. Secondo questo principio, volevo fare un regalo speciale alla mia amica dai capelli tinti. Una torta Kinder Delice! Una bomba ipercalorica che serve solo a farti cariare i denti e a chiedere al comune la residenza nel bagno.

«Dovrei aver comprato tutto... Spero.»

Andrea era occupata con un raid di cinque ore su WoW, quindi potevo cucinare la torta senza che lei se ne accorgesse. Di solito, quando iniziava certi raid, rimaneva chiusa in camera finché il suo team non avesse finito l'intera missione. Voleva completarla il giorno prima del suo compleanno, così da non avere impegni legati al mondo dei videogiochi. Ciò non significava che l'indomani non si sarebbe attaccata a qualche console.

«E ora che faccio?», dissi in preda al panico, quando mi accorsi che su internet non esisteva la ricetta che avevo in mente.

«Come si comporterebbe Bastianich se fosse al mio posto?»

Immaginai a una ipotetica puntata di Masterchef in cui faceva volare via il mio dolce e mi diceva:

«Io sono incazzato, non perché il piatto fa schifo, ma perché tu hai sprecato lo spazio di qualcuno che poteva venire qui e fare meglio.»

Forse non ho pensato alla persona giusta per potermi motivare. Ma purtroppo non esiste un giudice buono! Disperato e con un piede verso il suicidio, trovai la forza di andare avanti e cominciai ad aprire le uova e a mischiarle con la farina e lo zucchero. Otto uova, trecento grammi di farina e duecento di zucchero... Lo so, sono porzioni esagerate per due sole persone. Ma pensavo fossero le dosi giuste.

"Dov'è il latte?", mi chiesi come un deficiente non ricordandomi di averlo messo in frigo. Lo presi e versai due litri in una pentola. Lo feci riscaldare per sette minuti e poi ci versai tutto il preparato. In un flash-back, mi ricordai che dovevo girare il tutto finché non fossero comparse le bolle causate dal calore. Quindi, per dieci e passa minuti, girai il contenuto della pentola finché il braccio non mi si staccò dal corpo.

«Ora deve raffreddare.»

Dovevo mettere una pellicola trasparente per far raffreddare il mostro che stavo creando. Ma, non avendo mai usato una pellicola del genere, avvolsi l'intera pentola, cercando di evitare di toccarla per non ustionarmi. Ora dovevo solo aspettare che quell'essere giallognolo all'interno della pentola si raffreddasse. Quel periodo di attesa era l'ideale per non far insospettire Andrea, così tornai da lei e le feci compagnia per un'ora piena.

«Che facevi?», mi chiese senza distogliere lo sguardo dallo schermo.

«Sbirciavo tra la biancheria di Linda e curiosavo per la sua stanza.», speravo che quella battuta potesse far distogliere l'attenzione su cosa stavo combinando in cucina.

«E dovevi andare in camera sua per vedere un po' di intimo? Apri il primo cassetto a destra e divertiti.», disse indicando dove teneva la sua di biancheria. Per fortuna c'era cascata con tutte le scarpe e non sospettava nulla. Avrebbe scoperto il tutto a mezzanotte, alla fine del raid e all'inizio del suo compleanno. Ma fino ad allora dovevo essere certo che nessuno intralciasse i miei piani. Avevo detto al portiere che per tutto il giorno non doveva avvisare Andrea dell'arrivo di pacchi. Avevo pregato Linda di prendersi un "giorno libero" dal lavoro, così non ci sarebbero stati sconosciuti in giro per casa. E avevo comprato anche le candele da mettere sulla torta. Dove lo trovate un altro coinquilino come me? Meglio di un gay. Lo dico perché è difficile battere gli omosessuali come coinquilini per le ragazze. Non ci provano con loro, sono gentili e puliscono casa. Troppo perfetti...

«Vado un attimo in bagno.», cercai una scusa per andare a controllare il preparato e per poter montare la panna. Quindi toccò la parte più creativa del lavoro. Quando ho detto della torta Kinder Delice, volevo dire che avrei preparato una torta fatta interamente di Kinder Delice! Prendo dei mattoncini di Kinder Delice inzuppati nel caffè e messi per fare la base. Subito dopo ricopro i mattoncini con la crema preparata durante tutto quel tempo e ci metto sopra altri mattoncini. Poi crema, altri mattoncini e crema. Tre strati che potevano essere usati per uccidere un diabetico. E, per abbellire il tutto, ho decorato la torta con Pan di stelle, gocce di cioccolato e una crema fatta di latte e Kinder Delice tritati nel frullatore.

«Fottiti, Cracco!», gongolai. La mia creazione era ultimata ed era bellissima. Ora doveva solo riposare in frigo e poi sarebbe stata pronta per il compleanno e per distruggere il palato della mia amica. Per fortuna non ci misi molto e tornai in tempo per vedere le ultime due ore del raid.

«C'hai messo un bel po'.», mi chiese mentre staccava la testa a un orco.

«È stata una seduta impegnativa.», dissi soddisfatto e rilassato, stendendomi sul suo letto.

«Sicuro che non ti serviva la mia biancheria? Potevi metterci di meno.»

Sul suo volto comparve uno strano sorriso maligno. Voleva prendermi in giro.

«Cosa credi che abbia fatto lì dentroin bagno?»

Chiaro che stesse pensando a qualche atto impuro. Pensava che mi stessi sollazzando.

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