Libro 2: 13) Sorpresa inattesa

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« Non credi di esserti caricata un po' troppo? »

Chiesi ad Andrea dopo aver visto l'enorme valigia che aveva preparato per passare le prossime due settimane a Taranto. Non esagero nel dire che pesava almeno cinquanta chili e che riuscivo a malapena a trascinarla.

« Ho giusto portato lo stretto necessario. »

Rispose asciugandosi la fronte dal sudore. Aveva faticato abbastanza per poter inserire nella sua valigia tutti i suoi oggetti più cari: PS4, Xbox One, Wii U, controller delle seguenti console, PSP, Nintendo 3ds ed anche un NES più vecchio di me.

« Hai dimenticato i vestiti però... »

Le feci notare dopo aver controllato per bene il contenuto della valigia. Inutile dire che fu costretta a ricominciare daccapo, cercando anche un po' di spazio per il vestiario.

« Credo che sarai costretta a lasciare almeno metà degli apparecchi elettronici che vorresti portare... Altrimenti sarà impossibile per te portare un bagaglio così pesante. »

Ed avevo ragione. Quando si viaggia per le vacanze, bisogna portarsi lo stretto necessario: vestiti, set per la barba, i contenitori vuoti per i sughi di mamma ed il computer. Giusto ciò che serve per sopravvivere. E fidatevi che i contenitori per i sughi sono fondamentali per uno studente fuorisede. Vi siete mai accorti di quanto sia noioso preparare il sugo per la pasta?

« Pensavo che me l'avresti portata tu. »

Andrea aveva un'idea molto astratta del mio fisico e della mia forza. Forse non si era accorta del fatto che stavo dimagrendo a vista d'occhio e che avevo iniziato a perdere tono muscolare. Nella sua mente ero ancora visto come il bel principe azzurro che, a mani nude, stacca la testa ad un drago sputa fuoco... Ha tanta fantasia. Questo lo devo ammettere...

« Sarà un vero piacere procurarmi un'ernia solo per te. »

Dissi ironico mentre sistemavo anche la mia di valigia. Io, al contrario di Andrea, non avevo molta roba da portare a Taranto e credevo anche nello stile spartano. Anche perché il destino vuole che io parta con la valigia vuota e che ritorni carico di roba da mangiare. Dovete sapere che gli universitari non tornano mica a casa perché hanno nostalgia della famiglia... No... Hanno Skype per sentire meno la loro mancanza. I fuorisede, soprattutto i maschi, tornano perché hanno fame. Se ci fate caso, infatti, tutti quanti tornano dalle vacanze con mozzarelle, formaggi, dolciumi, sughi, paste e robe del genere. Uno che non è fuorisede potrebbe iniziare a pensare che Babbo Natale abbia iniziato a regalare da mangiare dopo aver aperto una catena di negozi di alimentari nel sud Italia. E come potremmo dargli torto?

« Mi puoi andare a prendere spazzolino in bagno? »

Mi domandò la rossa mentre stava cercando di far implodere la sua povera valigia. Non riusciva a chiuderla, dato che non volle rinunciare a nessuna delle sue console e doveva ancora inserire un paio di vestiti ed il set per la doccia.

« Le converrebbe mettere una spada ed uno scudo in quella valigia. Almeno sarebbe preparata per lo scontro con Satana... »

Non nascondo il fatto che Andrea fosse un pizzico nervosa per questo fatto. Non aveva un bel ricordo di mia madre e, sicuramente, durante la vacanze ci sarebbero stati un sacco di momenti imbarazzanti tra di loro. Ma, ci tengo a ricordare, che chi soffrirà di più durante queste vacanze sarò io. In primis perché dovrò sopportare mia madre che continuerà a tartassarmi con l'università, non capendo che gli esami iniziano a Febbraio. E già mi sembra un compito abbastanza arduo. Poi ci sarà anche Andrea, che non vorrà mai rimanere a casa da sola con il demonio e, perciò, mi costringerà a passare tutte le giornate fuori, scordandosi del fatto che stiamo a Dicembre e che a Taranto raggiungiamo i 5° a circa un metro di distanza dai termosifoni. E non possiamo dimenticare il mio gruppo di Taranto. Non mi vedono da mesi e, sicuramente, anche loro pretenderanno un pezzo della mia anima in questi giorni. Infine ci saranno anche i nonni, il gruppo del calcetto e quello del mare da accontentare. Quindi non avrò neanche un minuto di riposo dopo un intero semestre passato sui libri e dopo aver combattuto contro la direzione per fissare le date degli esami. Che bellezza...

« Io tuo di che colore è? »

Devo essere sincero... Non ho mai capito di chi fossero gli spazzolini nel bagno delle ragazze. Dato che avevamo due bagni separati, uno piccolo solo per me ed uno grande per le ragazze, io entravo nel bagno grande solo per farmi la doccia, dato che il bagno piccolo possedeva a malapena un lavandino, un bidet ed un "trono". Proprio per questo motivo, non avevo mai fatto caso al colore dei loro spazzolini, a quali fossero i loro asciugamani o quale marca di test di gravidanza usasser...

« Aspetta un momento! »

Urlai non appena vidi il cestino che c'era proprio sotto il lavandino. Al suo interno c'erano degli assorbenti, un po' di carta igienica e, sopra di questi, un test di gravidanza con tanto di segno positivo.

« Andrea... »

Dissi con un filo di voce tanto basso che nessuno mi sentì. In un momento del genere, però, non riuscivo a non pensare al peggio. Ma dovevo considerare anche il fatto che abitavo con tre donne, quindi avevo solo il 33% delle possibilità che la mia ragazza potesse aver usato quel test di gravidanza. Ma, conoscendo la mia sfiga, le probabilità salirono fino al 70% in pochi secondi.

« Sei ancora in tempo per poter usare il filo interdentale come corda ed impiccarti nella doccia. »

Consigliò a bruciapelo il piccolo Wolf, sperando di non venir punito per una cazzata commessa da lui.

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