Sapete una cosa? Studiare all'università è più facile che studiare al liceo. Mi spiego meglio... All'università avrai anche un bordello di materie da studiare per un singolo giorno d'esame e se ti va male e vieni bocciato hai buttato mesi e mesi di intenso lavoro, ma almeno non hai nessuno che ti rompe i coglioni durante lo studio. Quando stavo al liceo, c'era sempre un sacco di gente che mi disturbava, che mi distraeva e che mi metteva pressione per farmi impegnare durante l'anno scolastico. Mia madre mi disturbava mentre puliva casa con l'aspirapolvere e con le sue interminabili chiacchierate al telefono, Sky mi distraeva con i suoi programmi ed il computer non rendeva più facile la concentrazione. Voglio anche ricordare al pubblico che la mia generazione è stata la prima vittima sacrificale di Facebook. Era al terzo liceo quando scoprii questo mondo virtuale che trucidava senza alcuna pietà il povero MSN. E, chissà come mai, dal terzo liceo ho iniziato a prendere debiti su debiti a scuola. Inglese e fisica mi tenevano sempre compagnia durante l'estate e, quindi, possiamo inserirli nella lista di coloro che mettevano pressione alla mia povera psiche. Senza tralasciare i professori che, ogni singolo giorno, ci minacciavano di studiare per evitare la bocciatura. Basti pensare alla mia professoressa di italiano che, nonostante io le volessi un gran bene, per non farmi mai rimanere indietro con il programma mi interrogava tutti i giorni. Lo so che in molti lo dicono ed esagerano con la loro storia su questo argomento... Ma porca vacca io venivo interrogato per davvero un giorno si e l'altro pure dalla mia professoressa!
« Leonardo, vieni alla cattedra per l'interrogazione. »
Diceva lei ogni giorno, con l'intera classe che ormai era abituata a vedermi al patibolo.
« Ma, professoressa, sono stato interrogato ieri! Ed ho preso sei e mezzo! »
Rispondevo inutilmente ogni volta. Lei si segnava tutte le interrogazioni e, con molta probabilità, io avevo all'attivo quasi dodici interrogazioni a quadrimestre, mentre i miei compagni a malapena arrivavano a due.
« Questo vuol dire che conosci bene l'argomento trattato. Quindi non sarà un problema ripetere una così buona interrogazione... No? »
E li mi fregava... Perché, ovviamente, sapendo di essere stato già interrogato, non mi andavo a studiare gli argomenti che la professoressa ci assegnava dopo la mia interrogazione. Quindi non riprendevo a studiare la sua materia fino al prossimo giro di boa, ovvero quando, in teoria, sarebbe dovuto toccare a me di nuovo. Lo so... "Se avessi studiato sempre, tutto ciò non sarebbe mai accaduto!". Ma, sinceramente parlando, in quanti di voi studiano giorno per giorno le materie di cui si ha già un voto? Bravi... Nessuno! Ma torniamo all'argomento università vs liceo. Le differenze tra questi due mondi sono: lo stress ed il tempo. Esponiamo i benefici dell'università: hai mesi interi per poterti preparare per gli esami universitari e sai già cosa devi studiare grazie al programma che i professori ti danno; non hai i genitori che ti assillano perché sono a chilometri di distanza e ci parlano solo due minuti al giorno tramite il cellulare; non hai professori che tutti i giorni ti minacciano di bocciarti; e puoi andare a studiare nella biblioteca della facoltà dove altri disperati come me cercano di lavorare mantenendo un rigoroso silenzio e la massima concentrazione. E, soprattutto, se venivi bocciato ad un esame non era la fine del mondo e non perdevi l'anno per una sciocchezza. Ad ogni sessione ci sono almeno due appelli ed in un anno ci sono almeno due sessioni normali e due di recupero. Quindi eri, in un certo modo, tutelato. Esistevano anche professori stronzi che tiravano in ballo argomenti fuori dal programma di studio, ma fidatevi che erano meno bastardi di quelli del liceo. Ogni riferimento alla mia professoressa di inglese era puramente casuale.
« A che pensi? »
L'unica mia fonte di distrazione in questo periodo universitario era, purtroppo, Andrea. Avere una ragazza che ha terminato gli studi, e che non fa altro che passare il suo tempo di fronte ai videogiochi, mi deconcentrava molto. In primo luogo perché le donne pretendono attenzioni e romanticismo, almeno durante i primi mesi della relazione. E ciò era difficile a causa dell'impegno costante che l'università mi richiedeva. E, soprattutto, perché l'attenzione del piccolo Wolf era rivolta spesso su di lei e sapete che noi maschi dobbiamo combattere contro tre cervelli. Per chi se lo stesse chiedendo, il terzo cervello è lo stomaco.
« Alle ossa craniche dei neonati... »
Risposi alla domanda di Andrea con il libro di anatomia sotto gli occhi. Ero parecchio indietro con il programma e non riuscivo a tenere il passo dei miei colleghi all'università, quindi mi toccava studiare la sera mentre ero con Andrea. Mentirei se dicessi che l'università non mi stava cambiando o non stava cambiando il nostro rapporto. Io non avevo molto meno tempo da dedicarle, ma vedevo che lei cercava di attirare la mia attenzione con ogni mezzo.
« E' uscito il nuovo film di Gintama... Ti andrebbe di vederlo insieme? »
Mi chiese con i suoi occhi da cucciolo bastonato. Erano le undici di sera ed ero stanco morto a causa dello studio. Un film non mi avrebbe fatto male e l'avrei resa contenta. In più mi sarei rilassato nel passare il resto della serata in tranquillità.
« Certo, tanto non credo che sarei riuscito ad andare oltre per stasera. »
Ovviamente mantenere una relazione stabile, studiare un intenso programma di studio e gestire la rappresentanza del corso mi creava non pochi problemi. Da un paio di giorni avevo incominciato a sentire forti mal di testa a fine giornata ed avevo perso due chili. Mi serviva una pausa o una vacanza, ma avrei dovuto aspettare almeno fino a Natale per ottenerle. In più, dopo le vacanze, avrei dovuto affrontare altri due ostacoli belli tosti: la sessione invernale e il tirocinio all'ospedale. Senza contare il fatto che, per le vacanze natalizie, sarei dovuto tornare a Taranto dalla mia famiglia e mi sarei portato dietro anche Andrea. Potete perfettamente immaginare che vacanze "rilassanti" mi aspettano con mia madre e Andrea sotto lo stesso tetto. Mancavano solo dodici giorni alla pausa invernale... Mi rimaneva poco tempo da vivere...
« Che Dio possa avere pietà della mia povera anima... »
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Uno VS Tre
HumorQuesta è la semplice storia di un ragazzo appassionato al mondo nerd che condivide la casa con una squillo, con un medico ed un beta tester. Come potrebbe essere la vita in un contesto del genere? Sarà un sogno o un incubo? Diciamo che sono più prop...