Libro 2: 04) Esperienza professionale

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« Quindi.. Stavi organizzando un cosplay di coppia.. »

Dissi ad Andrea, cercando di ignorare i pianti e le minacce di harakiri del piccolo Wolf. Alla "fantastica" notizia della rossa, il mio piccolo amico non aveva reagito proprio bene.. Era ufficialmente entrato in sciopero e difficilmente l'avrei potuto "tirare su" col morale.

« Certo! Mi sembra un grande passo da fare per una coppia giovane come noi. »

Esclamai a voce bassa, stendendomi sul suo letto privo di forze. Anche io accusai violentemente il colpo e ciò mi aveva fortemente demoralizzato. « Una settimana buttata alle ortiche.. », pensai guardando il suo sorriso e notando quanto era emozionata per il Romics della prossima settimana. Sarebbe stato il suo primo contatto con il mondo nerd, all'esterno delle quattro mura di casa nostra. Non vedeva l'ora di potersi immergere in un mondo pieno di suoi "simili".

« Vedo che sei contento anche tu. »

Ironizzò vedendo l'aria distrutta che avevo in volto. Non era facile nascondere il fatto che le forze mi avevano abbandonato di colpo.

« Come una Pasqua.. »

Cercai in tutti i modi di poter ricambiare il suo sguardo attivo e giocoso, ma lei si accorse che qualcosa non andava.

« Non dire cavolate! Sei giù di corda e non credo che quest'altro regalo possa risolvere la situazione.. »

Questa volta Andrea mi lanciò un piccolo pacchetto in testa. Era molto leggero e colorato ed aveva una strana scritta al centro.

« Dur.. Oh! »

Esclamai riacquistando colorito e vitalità nel leggere la fine del nome della scatola. Rivolsi uno sguardo stupito verso la mia ragazza e lei mi indicò la porta, con sguardo malizioso.

« Ora fuori! Dammi il tempo per prepararmi per davvero. »

Non me lo feci ripetere ed uscii fuori dalla camera più veloce di Speedy Gonzales. Ovviamente spero che abbiate capito cosa ci fosse all'interno della scatola.. Non vorrei incominciare a perdere tempo per potervi spiegare l'ovvio. Sicuramente in molti di voi avranno pensato, lo scorso capitolo, che si vedeva lontano un miglio che Andrea non aveva capito le mie intenzioni. Ebbene vi sbagliavate di grosso. Lei aveva capito tutto ed aveva organizzato quella messa in scena proprio per vedermi "in pena". Ma, purtroppo, non aveva calcolato una cosa.. Il suicidio del piccolo Wolf..

« Svegliati! È successo qualcosa di bello! »

Urlai in cucina al mio piccolo amico, ma non ottenni alcuna risposta. A quanto pare stava in letargo anticipato e non aveva alcuna intenzione di sentire la parte superiore del mio corpo. Speravo con tutto me stesso che, alla vista di Andrea in lingerie, si potesse riprendere. Sarebbero un duro colpo per la nostra relazione iniziare con un passo sbagliato e, di solito, la prima volta è la più importante.

« Vuoi che ti aiuti? »

Una voce alle mie spalle mi fece rabbrividire, Linda era dietro di me e cercava di prepararsi qualcosa da mangiare. Aveva preso dal frigo un po' del prosciutto che avevo comprato quella mattina ed un pezzo di pane.

« Domani vi ricomprò tutto. Ora non ho nulla in frigo. »

Disse non pensando minimamente che fosse più cortese chiedere prima di "arraffare" il cibo. Ma, la cosa più grave, come sempre, era il suo abbigliamento..

« Senti caldo? »

Domandai vedendola vestita con solo una maglietta bianca ed un paio di pantaloncini da palestra. Eravamo appena entrati nel mese di Settembre e lei non aveva ancora abbandonato l'abbigliamento estivo, ma, pensando al suo lavoro, poteva andare anche peggio. Anche vestita in quella maniera, però, non poteva non scatenare le fantasie maschili. Ovviamente il piccolo Wolf resuscitò dal nulla non appena posai lo sguardo sulle sue curve. « Gesù aspettò tre giorni prima di resuscitare.. La tua pantomima non è durata nemmeno tre secondi.. », dissi mentalmente al mio piccolo amico.

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