Capitolo 4

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<<Ciao Kat>> dice David per salutarmi, allontanandosi a passo lento, quasi come se volesse restare qui.

<<Ciao>> rispondo distaccata.

Non è stato poi tanto male passare un po' di tempo con lui, ma continuo a pensare che sia un poco di buono. Non mi lascerò trasportare così facilmente ai miei sentimenti.

Quando entro in casa trovo Nick e mamma seduti sul divano a spettegolare tra loro.

<<Ciao Katy, dove sei stata? Ti ho lasciato il piatto di pasta in cucina>> mi dice mamma.

<<Okay, allora vado a mangiare>>.

Mi avvicino al divano dove entrambi sono seduti e do un bacio sulla guancia a mia madre.
Non so perché l'ho fatto, ma spero che non faccia troppe domande, non credo sia il caso di spiegarle che David mi ha portato a fare un giro con lui solo per sapere il mio nome, mi direbbe che non devo dare confidenza agli sconosciuti, sono d'accordo con lei, ma David non è uno sconosciuto. Almeno non più, anche se non so quasi niente di lui.
Mi reco in cucina e mangio continuando a pensare al parco giochi e mentre ripenso al suo respiro mi viene inevitabilmente da sorridere. Ma che sto facendo? Devo smetterla.

Prendo il cellulare e chiamo Nadia. Dopo averla tartassato di chiamate finalmente risponde.

<< Pronto?>>.

<<Vuoi venire da me tra un'oretta?>>.

<<Certo, è successo qualcosa?>> mi chiede preoccupata.

<<No, sto bene>> mi scappa una risatina.

<<Okay, dopo dovrai sputare il rospo>> si mette a ridere anche lei e attacchiamo.

Corro di sopra e inizio a fare i compiti, hanno già assegnato. Fortunatamente senza aver esagerato.

*****

<<Ci avrei scommesso che ti saresti rivista con David!>> dice Nadia entusiasta, dondolandosi sul bordo del letto.

<<Mi è venuto a cercare lui... Altrimenti addio>> inevitabilmente sorrido e arrossisco.

<<Certamente tu non volevi vederlo, e ti non piace; giusto?>> dice sarcasticamente la mora.

<<Esattamente!>> faccio, facendo finta di non aver capito la sua ironia.

<<Andiamo a farci un giro?>> mi chiede Nadia.

<<Si>> .

Usciamo di casa.

<<Quando hai intenzione di imparare a portare il motorino?>>  mi chiede.

<<Ora! Fallo portare a me, dai!>> insisto.

<<Sono brava, l'ho già portato con Jessie altre volte, posso cavarmela>>

Più che cercare di convincere lei, sto cercando di convincere me. 

Non ti permettere, sacco di patate, ci faremmo male.

<<È pericoloso, non sono maggiorenne e non hai il patentino, quindi non puoi portarlo...>> dice cercando di chiudere l'argomento.

Sbuffo e mi siedo dietro di lei sul motorino. Mette in moto e parte.

*****

<<Dove stai andando?>> siamo in viaggio da venti minuti e ancora non siamo arrivati, inizio a sentire freddo. La mia maglia larga fluttua dando spazio al vento maestoso.

BEYOND- #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora