<<Svegliati>> Dico a David avvicinandomi al suo orecchio. Sono solo le 6.30 del mattino, la sveglia è suonata da 10 minuti, ho avuto il tempo necessario per vestirmi e ho lasciato dormire Dav, che naturalmente non aveva sentito la sveglia.<<Che ore sono?>> Chiede aprendo gli occhi. Ha un'aria diversa, innocua.
<<Le sei e mezza, tra poco dobbiamo andare a tirarci il sangue>>
<<Posso andare da solo, non c'è bisogno che entrambi lo facciano>>
<<Se qui qualcuno deve tirarsi indietro quello sei tu, non ho paura degli aghi. E poi se voglio diventare un medico devo iniziare ad abituarmi a questo genere di cose>>
<<Un medico?>> Mi chiede sorpreso.
<<Si, tu che vuoi diventare?>>
<<Non sapevo avessi intenzione di diventare medico>>
<<Beh... fin da piccola l'ho sempre voluto fare. Ma comunque non hai risposto alla mia domanda>>
<<Non ho sogni, ne cose del genere>>
<<Perché stai allo scientifico?>> Gli domando.
<<Sono bravo in matematica. Che ne sai che frequento questo indirizzo?>>
<<Non lo sapevo, me lo hai appena detto tu. Sapevo solo che frequentavi il mio stesso istituto.>>
<<Giusto>> Mi metto a ridere
<<Hai paura?>> Chiedo.
<<Ehm... un po'>>
<<Fifoneee... è solo un ago>>
<<Non ti è permesso prenderti gioco di me>> Inizia a farmi il solletico e io scoppio a ridere senza riuscire a smettere.
<<Ba-s-ta>> Dico continuando a ridere a crepapelle. Lui fa lo stesso, e sentirlo ridere mi riappacifica l'animo. Adoro già quella risata così naturale, riesce a farmi stare bene.
<<Okay... Passami i vestiti>> Molla la presa e io prendo il malloppo di panni riposti sul pavimento e glielo passo.
<<Muoviti!>> Dico guardando l'orologio prefisso sopra la porta.
<<Okay mamma>>
<<Ti odio quando fai così>> Dico.
<<Io ti odio sempre, è diverso>> Mi fa l'occhialino e io rispondo con una linguaccia.
<<Io mi avvio, fai presto>>
<<Aspettami dai, mi devi ancora dare il bacio del buongiorno>> Mi tira per un braccio e mi fa voltare verso di lui.
<<Ah no, mi dispiace...>>
<<Se non me lo vuoi dare dovrò prendermelo.>> Esclama minaccioso.
Si avvicina a me, prende tra le mani i miei polsi e si avvicina alla mia bocca intento a baciarmi. Dopo aver posto resistenza decido di arrendermi. Ci baciamo e la sua lingua invade la mia bocca con il suo squisito sapore di fragola.
<<Sai di fragola>> Dico allontanandomi dalle sue labbra.
<<Perché mi baci?>>
<<Ti posso prendere a schiaffi?>> Per un momento mi viene in mente il suo faccino "indifeso" preso a schiaffi da me, proprio per questo inizio a ridere.
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BEYOND- #Wattys2016
RomanceKaterina Morgan vive in una difficile situazione familiare che ha sempre cercato di evitare, fingendo che la sua vita fosse perfetta. Dopo aver cercato per molti anni di dimenticare la sua infanzia, affronterà numerose sfide e dolori. Si farà degli...