Capitolo 28

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Continuo a fissarlo seduta al mio tavolo solitario. Lui sta lì, con il suo gruppo di amici che più volte si è girato nella mia direzione.
Che cazzo si guardano? Lo so di essere bella!

La ragazza dai capelli blu si incammina verso il mio tavolo, penso stia venendo qui. Come si chiamava?
Sono un'imbranata, come faccio a non ricordarmi un semplice nome? Sempre la stessa storia.

<<Katie! Come stai?>>

<<Ti faccio così pena?>>

<<Perché dovresti?>> Dice sedendosi.

<<Perché sono sola, in una mensa colma di ragazzi. Ma voglio che tu sappia che mi piace stare sola>>

<<A nessuno piacere stare soli. Stai cercando di convincere me o te stessa? E poi, tutti hanno bisogno di qualcuno>>

<<Beh io no. Stavano parlando così male di me?>>

<<Chi? Quelli?>> Dice indicando con un dito il tavolo di Dav e i suoi amici.

<<Abbassa la mano! Comunque, si, loro>>

<<Non hanno detto niente>>

<<Okay, bugiarda>>

<<Posso farti una domanda?>>

<<Fammi sentire>>

<<Che ha fatto David?>>

<<Ah, no! Non ne voglio parlare>>

<<Non ci credo, lo so che vuoi sfogarti. L'hai fissato per gli ultimi 20 minuti. Ti manca?>>

<<Scusami, ma... Non ti conosco>>

<<Scusami tu, non pensavo che sarei stata così indesiderata>> Si alza e rimane a guardarmi prima di voltare le spalle e raggiungere il tavolo dei suoi amici.

Mi alzo e la raggiungo sedendomi al suo fianco. Tutti i componenti seduti al tavolo, compreso David, sembrano aver appena visto un fantasma.

<<Mi sono semplicemente seduta, qualche problema?>> Dico con superbia a quel gruppo di scianturmati.

Tutti ignorano la mia provocazione. David si sposta difronte a me e inizia a fissarmi. Io abbasso lo sguardo e giocherello con quella schifezza che sta nel piatto.

<<Sono passati quattro giorni, perché non hai risposto ai miei messaggi?>> Mi chiede David. Sento i suoi occhi puntati su di me e inizio a sentirmi sempre più a disagio.

<<Ho deciso>>

<<Sei sicura?>>

<<Si>>

<<Andiamo>> Si alza e afferra la mia mano.

<<Dove?>>

<<Fuori da qui>>

<<Possiamo parlare qui?>>

<<Davanti a tutti?>>

<<Che fa?>>

<<Qui!>>Dico spostando la mia mano dalla sua.

<<Spara>>

<<Mi è difficile guardarti, starti vicina. Non so come dirtelo>>

<<È un no, in poche parole>> Si intromette Luke.

<<Potresti mangiare e ingozzarti, invece di parlare, così, a vanvera?>> Dico io.

BEYOND- #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora