Entrando nel porticato di casa, sento una strana sensazione, mi sento estranea da questo posto, quasi come un ospite indesiderato. Seduta sul divano c'è Jessie, che sentendo la voce di mia madre si volta guardando nella nostra direzione. Dall'ospedale sono stata portata qui da mia madre. E' venuta a prendermi e appena ha visto me e la mia amica è corsa giù dalla macchina per abbracciarmi. E' stata strana quella stretta, quasi sconosciuta. Non ci eravamo mai abbracciate, o forse si, ma saranno state così poche volte. Io e mia madre abbiamo sempre avuto una relazione insolita. Inaffettiva, ma qualcosa ci ha sempre unite: magari la speranza di una vita migliore, priva di dolore. Abbiamo sempre cercato di fare finta di essere una famiglia unita, solidale... insomma una vera famiglia. In questi anni ci siamo tutti sforzati di guardare mio padre con occhi diversi, siamo rimasti ad aspettare senza mai arrenderci in un suo cambiamento. Adesso è diverso, sembra quasi abbattuta, priva di luce: vuota. Avrà sofferto più di quanto immaginavo. Durante il viaggio per venire qui, si è sforzata di parlare, ma io subito ho capito che stava fingendo di stare bene. Ha bisogno di ricominciare. Sul suo volto riesco a scorgere l'amarezza e la stanchezza di ogni suo sguardo. Sta chiedendo aiuto senza saperlo.<<Allora? Che effetto fa?>> Mi chiede mia sorella.
<<E' strano mettere piede qui dentro... dopo così tanto tempo>>
<<Ti sentirai di nuovo a casa...>> Interviene mamma.
"In realtà qui, non mi sono mai sentita a casa.... ho sempre fatto di tutto per isolarmi nella mia stanza, per evitare papà... Ho passato la mia vita a nascondermi, avevo paura. Adesso che non c'è, forse potrei sentirmi a casa, lo spero vivamente" Vorrei dire... ma non lo faccio, farei sentir peggio mia madre. Si sentirebbe ancora più in colpa per la nostra vita, e poi lei ha sempre amato mio padre. Ha fatto di tutto per migliorarlo, ma ha fallito nel suo intento.
<<Ne sono sicura>> Mi limito a dire.
Mi squilla il cellulare e mi allontano per ricevere un po' di privacy, poi rispondo.
<<Pronto>>
<<Kat, la prossima settimana vai alla festa di Halloween?>>
<<Penso che ci andrò, Nadia me ne ha parlato prima. Comunque, 'Ciao Katie, tutto bene?'>
<<Scusa, vieni con me?>>
<<Non lo so, non posso appendere Nadia>>
<<Non ti ho chiesto di appenderla, solo di venire con me>>
<<Ti faccio sapere>>
<<Ma scusa, lei non va con il fidanzato?>>
<<David, non lo so! Non stressarmi già>>
<<Ti ho fatto una semplice domanda, sei nervosa di tuo>>
<<Sei troppo possessivo, adesso sei geloso pure di Nadia?>>
<<No, voglio semplicemente andare alla festa con te, calmati un poco>>
Attacca. Non è normale, non può fare sempre così. E' troppo troppo possessivo. Mi tratta come se fossi un oggetto di sua appartenenza. Non posso stare sempre e solo con lui, ho bisogno anche del mio spazio, sopratutto perché sono piccola. Affrontare una relazione è difficile. Fino a quando non c'era Nadia, per lui era tutto perfetto, adesso che deve dividermi con lei, non più. Sono sicura che si senta minacciato, ma da cosa? Quando si comporta così penso sia malato. Già ha litigato con Logan per lui, che pretende di più?
<<Problemi in paradiso?>> Chiede Nick irrompendo in stanza.
<<Mongoloide, ti sta così antipatico David?>>
<<Diciamo. Se la crede in una maniera esagerata, e poi è uno stronzo possessivo>>
<<Non lo conosci manco>>
<<Perché continui a difenderlo se avete appena litigato per la sua maniacale gelosia?>>
<<Mi dà fastidio che tu lo giudichi>>
<<Alcune volte penso che sei ingenua>>
<<Questo dovrebbe essere un modo gentile per dire che sono stupida?>>
<<Forse>>
Mentre parliamo si dirige verso il salotto cercando di svincolarsi da me, ma io continuo a seguirlo.
<<Sai qualcosa che io non so?>> Chiedo iniziandomi a preoccupare. Si comporta in modo strano e poi non è un ragazzo che bada molto alle apparenze. Lui stesso porta una maschera.
<<No>>
<<Stai alla larga da David>> Aggiunge frustato.
<<Non ne ho motivo>>
Cosa può sapere di così oscuro sul suo conto? Odio quando le persone nascondono la verità. Ho bisogno di scoprire cosa pervade la mente di Nick.
<<Parla con lui>>
<<Lo invito a casa e voglio parlargli in tua presenza!>>
<<Non voglio che lui torni in ospedale, mi sentirei in colpa... Parlaci per conto tuo>>
<<Come preferisci, ma non mi proteggerai comportandoti in questo modo. Di cosa hai paura?>>
<<Di te>> Eccone un altro, stiamo a due per oggi: tutti pazzi.
<<Cosa potrei fare? Hai paura di me?>>
<<No, ho paura di cosa faresti>>
Esco dalla stanza sbattendo la porta alle mie spalle. Non può pensare di proteggermi facendo in questo modo, non fa altro che confondermi le idee.
Altre bugie, solo bugie. Inizio a pensare che anche la mia vita sia una menzogna. Cosa può aver fatto di male questa volta David? Sono pronta ad affrontare un'altra dolorosa verità?<<Non riuscirò più a starti vicino, se le cose continueranno ad andare così>> Scrivo a David, stentando nel momento d'invio.
Immediatamente si connette.
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BEYOND- #Wattys2016
RomanceKaterina Morgan vive in una difficile situazione familiare che ha sempre cercato di evitare, fingendo che la sua vita fosse perfetta. Dopo aver cercato per molti anni di dimenticare la sua infanzia, affronterà numerose sfide e dolori. Si farà degli...