Siamo rientrate nella chiesa, per tutto il tempo nonno non ha fatto altro che piangere, e le lacrime sono iniziate a scendere pure a me. È così strano non poterla più vedere, non poter sentire più la sua voce, non poter più sentire la sua pelle sulla mia...
Volevo evitare di crollare, per lei, ma non ne ho potuto farne a meno. Sono sicura che lei vorrebbe che tutti noi fossimo felici, sempre, ma in questo momento mi prendo la libertà di essere egoista, piango.Mi alzo dalla panca e mi dirigo verso mia madre, che come me ha tutto il trucco colato, mi siedo al suo fianco e la abbraccio. So quanto ci teneva a sua madre, e perdere una figura materna è una cosa che non vorrei mai affrontare in tutta la mia vita.
Il funerale si è concluso, adesso mi trovo a casa, nel mio letto cercando di dormire, ma proprio non ci riesco.
Non faccio altro che pensare a tutto quello che è successo in questa settimana... E non so più se ho fatto la cosa giusta oggi, continuando a far finta che tutti i problemi non esistano.Qualcuno bussa alla porta, dopodiché entra nella mia stanza, è mamma.
<<Katy, questo è il tuo cellulare. Te lo ha comprato tuo padre ieri.>> Mia madre mi porge il telefono e riesce dalla stanza.
Finalmente ho il mio nuovo cellulare, senza esso mi sentivo più lontana dal resto del mondo. Dopo poco mi torna in mente che oggi è domenica e che domani si torna a scuola. Non ho ancora finito i compiti, prendo lo zaino e appoggio il materiale di cui ho bisogno sulla scrivania.
Apro il libro di letteratura e mi trovo davanti una composizione di Ugo Foscolo, egli è uno dei miei poeti preferiti, mi fa sempre riflettere con le sue opere.
Iniziando a leggere, una strofa mi rimane impressa:"Vagar mi fai co' miei pensieri su l'orme che vanno al nulla eterno; e intanto fugge questo reo tempo, e van con lui le torme delle cure onde meco egli si strugge; e mentre io guardo la tua pace, dorme quello spirito guerrier ch'entro mi rugge."
Mi sento esattamente come lui, in una posizione di bilico, e rileggendo mi torna in mente Dav... È vero, quando guardo la sua pace, mi si calma l'animo. Nonostante tutto il dolore che mi provoca quando si comporta in modo immaturo, riesco sempre a perdonarlo perché l'amore che provo per lui è estremamente maggiore.
Quando sto con lui mi sento viva, per davvero.Sono passate già 3 ore e mezza, finalmente ho finito di studiare. Prendo il mio nuovo cellulare dalla tasca e digito il numero di Nadia.
<<Pronto, chi è?>> Risponde.
<<Sono Kat, vogliamo mangiare fuori?>>Le chiedo.
<<Oggi devo andare a mangiare da Mattia, ieri sera mi ha invitata da lui.>>
<<Ti vuole far conoscere ai suoi?>>
<<Noo, i suoi genitori sono andati a mangiare fuori.>>
<<Quindi state solo voi a casa, fai la brava.>>
<<Simpatica... >>
<<Comunque mi dai il numero di Dav? Stamattina ti ho chiamata dal suo cellulare.>>
<<Si okay.>>
<<Il numero te lo inoltro su whatsapp>>
<<Va bene, divertiti>> Le dico e attacco.
Apro l'applicazione e mi arriva subito il messaggio di Nadia. Decido di chiamarlo, stiamo insieme, almeno credo, quindi non c'è niente di male se lo chiamo. Giusto?
<<Pronto>>Risponde.
<<Dav, sono... Kat>> Dico agitata, è così strano parlare a telefono con lui, non lo avevamo mai fatto.
<<Oh, prima che mi formuli la domanda, si! Ti voglio vedere.>>
<<Eh, ah... okay>>
<<Sei più agitata quando parli con me al telefono che faccia a faccia>> Dice lui ridendo.
<<Stronzo, dove ci vediamo?>>
<<A casa mia? Ti vengo a prendere>> Dice.
<<Sei pazzo, no! Mangiamo fuori>>
<<Okay, come vuoi. Vengo tra 10 minuti.>>
<<Ok, ciao.>> Attacco.
Corro in bagno a truccarmi, è strana questa situazione... E se sto facendo la cosa sbagliata? Mi sento così confusa, nonostante io sappia cosa provi per lui, non faccio altro che pormi diverse domande alla quale non so rispondermi. Continuare a fare finta di niente è una cosa che non mi piace, ma che da quando conosco David sono portata a fare. Fare finta che non ci siano divergenze, fare finta che vada tutto bene... quando chiaramente non è così. Dobbiamo assolutamente parlare di tutto questo e oggi.
Resto ferma sul divano con il cellulare tra le mani attendendo che mi chiami, ma nel frattempo nel approfitto per scaricare nuove applicazioni. Sono fiera delle svolte che ha preso la mia vita, è cambiato tutto da quando ho iniziato questo nuovo anno e il tutto è successo così velocemente. Sono felice di Dav e di quello che provo per lui. Nonostante la sua reputazione ed il suo caratterino ben programmato per darmi testa in qualsiasi occasione, sono soddisfatta dei progressi che abbiamo fatto negli ultimi tempi; ci conosciamo da così poco ma sento sentimenti puri che non ho mai provato prima per nessuno. In precedenza non ho avuto tantissimi ragazzi, sono una ragazza dai gusti difficili, ma che quando si fa prendere ne rimane lesa. Il numero di Dav appare sul display del telefono, anche se non l'ho ancora registrato mi ricordo le ultime cifre '327'. Decido di non rispondere ed esco di casa d'impulso. Niente. Nessuno. Inizio a pensare che mi avesse chiamata per darmi buca, così decido di chiamarlo.
<<Ti ho chiamata per dirti di uscire tra due minuti, scommetto che ora sei già fuori il portone di casa tua ad aspettarmi>>
<<Come sei simpatico, comunque non è vero... In questo momento sto uscendo di casa>> Mento.
<<Bugiarda ti vedo>> Subito dopo attaccò.
Guardandomi intorno mi accorgo di lui, sento le mie guance diventare rosse e il mio respiro più intenso. Da quando abbiamo fatto questo passo in avanti, la mia sicurezza ne ha fatti due indietro. Lui si avvicina ed io nel momento in cui mi sfiora la mano con la sua cerco nel mio corpicino la Kat grintosa di sempre, che però sembra essere sparita.
<<Come mai sei nervosa?>> Dice sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori, che favorisce la vista delle sue fossette. Nel frattempo aggiusta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<<Non ho molta voglia di parlare oggi>>
<<Ti posso baciare o inizierai a mangiarti le unghie?>> Dice prendendosi gioco di me.
Decido di prendere io le redini e lo bacio con una passione stravolgente cercando di ricordargli chi sono. Appena il bacio termina, per impulso prendo a morsi le mie unghie. Dav mi sposta le mani dalla bocca.
<<Ma che hai stasera, Katy? Sono solo io... SCEMA>>
<<Non lo so... Dobbiamo parlare>> Dico. In realtà non ricordo manco più cosa dovevo dirgli.
<<Fammi indovinare... Vuoi lasciarmi?>> Dice, ed io non capisco il senso del suo tono.
<<Ma-a-a... Non ho capito... una-a-a cosa. Io e te... Tu ed io...>>
<<Stiamo insieme>> Dice lui, senza darmi il tempo di finire la frase.
<<Eh... eh. No, io... cioè volevo sapere questo>>
Lui inizia a ridere ed io mi avvicino per dargli un piccolo schiaffetto per essersi burlato di me.
<<Dove mi porti?>>
<<In un ristorante>>
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BEYOND- #Wattys2016
RomanceKaterina Morgan vive in una difficile situazione familiare che ha sempre cercato di evitare, fingendo che la sua vita fosse perfetta. Dopo aver cercato per molti anni di dimenticare la sua infanzia, affronterà numerose sfide e dolori. Si farà degli...